Perdere 12 partite di playoff in 3 anni, senza vincerne alcuna,porta inevitabilmente polemiche anche in una piazza che, fino a qualche anno fa, trovava nel Draft del MSG il momento più esaltante della stagione. Ovvero, in un’organizzazione abituata all’insuccesso che solamente un capo battello capace come Jerry West ha saputo sollevare e portare allo status di abbonata alla post-season.
Succede così che, anche un giocatore giovane, in costante miglioramento e che ha giocato l’ultimo All Star Game come[b] Pau Gasol [/b]venga messo in discussione.
Perchè, se non si riesce a vincere proprio mai – e qui non si parla di una serie ma di una misera gara – in post season, qualcosa che non và ci deve pur essere.
Perchè venga continuamente messo sul banco degli imputati, però, l’unica vera star del gruppo, che a inizio stagione, dopo le partenze dei vari Posey, J-Will e Stro Swift, veniva dato come sicuro perdente, rimane un mistero.Perchè invece non attorniarlo di qualcosa di più, affiancandogli magari un centro vero ed un secondo realizzatore all’altezza?
West ha risposto in parte a questo quesito, portando nello stato del Jack Daniels la giovane ala [b]Rudy Gay[/b], ex potenziale prima scelta assoluta scivolata, forse immeritatamente, fino all’ottava scelta.
I Grizzlies salutano Shane Battier, pedina sacrificale dell’affare Gay e vero leader e lottatore della squadra. La sua mancanza potrebbe farsi sentire ma Memphis potrebbe aver trovato, nel suo sostituto, la seconda stella che cercava, un’altro possibile All Star nel giro di un paio d’anni.
Con Gay arriva anche [b]Kyle Lowry[/b], piccola point guard da Villanova virtualmente imprendibile in velocità. Affiancherà Chucky Atkins che bene aveva fatto la scorsa stagione e giustamente rifirmato, e Junior Harrington, guardia che ha giocato l’ultima stagione a Valencia mettendo a referto 13 punti a sera conditi da 4 rimbalzi, quasi 2 assist e 2.3 palle rubate e un’ottima Summer League, in attesa del ritorno di Damon Stoudamire.
Il playmaker ex-blazer ha sostenuto di recente un workout di fronte all’uomo del Logo e ai preparatori della squadra, mostrando segnali incoraggianti che non escludono un suo possibile ritorno ad alti livelli.
Se gli esterni di valore, quindi, non mancano, di certo non si può dire la stessa cosa del settore lunghi : il catalano appare l’unico vero lungo importante nonostante le buone prove in Summer League di Warrick e il ritorno, probabilmente temporaneo, di Stromile Swift.
L’unico[b] “centro”[/b] degli Orsi, Lorenzen Wright, non verrà rifirmato – ha già trovato un accordo con Atlanta – e difficilmente [b]West[/b] troverà un modo per rimpiazzarlo. E’ vero, non è una stella e probabilmente è troppo piccolo per giocare stabilmente centro, ma di meglio sul mercato e soprattutto all’interno della squadra non c’è e, probabilmente, non c’è mai stato.
Lo-Wright portava grinta e agonismo nonostante il poco talento e i pochi cm e sicuramente verrà rimpianto da molti.
Se West non troverà una soluzione, in quintetto vedremo spesso Jake Tsakalidis…non il massimo per una squadra che vuole arrivare lontano.
Accanto al georgiano – se qualcosa non cambierà – vedremo il barbuto Gasol e la grande speranza Rudy Gay affiancato dall’esperto Eddie Jones, arrivato ormai alla sua dodicesima stagione.
In attesa del ritorno di Damon, Atkins sarà la p.g. titolare davanti a Lowry e Harrington.
Mike Miller, sesto uomo dell’anno passato, cambierà Eddie Jones e Gay mentre Warrick sarà probabilmente il primo cambio dei lunghi.
Brian Cardinal – strapagato due anni fa – , Swift e probabilmente Danthay Jones sono destinati alla partenza, sperando di arrivare ad un lungo che aiuti ad arrivare alla prima, agognata, vittoria in post season.