Gli strani incroci del basket ci rimettono di fronte Portorico e Lituania. Entrambe già battute alle Olimpiadi, entrambe da battere sulla strada mondiale. Ma se sui panamericani la sbarra Italia ha già fermato la loro corsa (73-72 nell’ultima giornata della prima fase), la Lituania può crederci ancora e provare a rispondere, con due anni di distanza, alla semifinale di Atene. Scenari diversi: manca Jasikevicius, uno che da solo fa l’ossatura di una squadra, mancano Bulleri e le triple di Galanda nella Nazionale di Recalcati. Ma non per questo sarà diverso l’appeal del primo turno ad eliminazione diretta. Due nuovi corsi: Belinelli da una parte, contro la ritrovata voglia di Macjauskas di cofrontarsi col basket europeo e, perchè no, di iniziare a prendersi qualche rivincita contro quello che l’ha bocciato in America.
DECISIVA LA PANCHINA – Poteva essere l’ago della bilancia del match, la lunghezza delle rotazioni. Portorico ne ruota sette, l’Italia si può concedere il lusso di tagliare fuori dalle rotazioni Basile (contro gli Usa) e stravolgere i suoi quintetti. Il segreto resta sempre custodito nella grinta di Mason Rocca, che finisce col caricare ad effetto domino tutti i compagni. Si scopre la presenza di Gigli, atteso ad una risposta importante, e preciso con cinque punti nel momento dell’aggancio e del sorpasso; si scopre la giornata sì di Pecile, che nel deserto prodotto da Di Bella e Mordente, finisce con l’essere una valida alternativa, anche con un solo playmaker, lui.
Eppure l’Italia non rompe gli indugi (illude il 15-9 iniziale), soffre il fiato sul collo di Portorico, che vede coi suoi occhi l’eliminazione e di fatto la decide nell’ultimo quarto. Arroyo viaggia da solo, tra buone giocate, qualche assist e tante forzature, Santiago si allontana dai giochi e l’unica costante spina nel fianco degli azzurri è Ayuso. Basta l’ex Zalgiris e la sorpresa Reyes (uscito dalla panchina) a garantire solidità a Julio Toro, che può sorridere sul parzialino che mette avanti la sua squadra alla prima minipausa e garantisce addirittura il +8 contro un’Italia sorniona, troppo condizionata dalle percentuali dall’arco delle sue bocche da fuoco. Qualcosa cambia dopo l’intervallo lungo, affrontato sul 38-43, anche perchè l’avversario di oggi non sono gli States e l’intensità azzurra deve inevitabilmente salire. A risistemare il punteggio pensano Basile, con l’unico guizzo, e Marconato, poi passano il testimone a Gigli e Pecile. Spediti in campo più per disperazione che per scelta, ma utili: il neoacquisto Benetton infila cinque punti, che valgono il sorpasso (51-48 al 26′), mentre il play senese mostra di tenere il bastone meglio dei suoi pariruolo. Il finale è tutto per Ayuso e Soragna, che anche in una delle sue serate meno felici, fa il suo: qualche punto, tanta difesa e mai un passo indietro, com’era accaduto ventiquattr’ore prima. L’Italia riparte dal 64-60, ingolfando i ritmi che si alzano solo con Arroyo e Apodaca, ma nel momento migliore di Rocca, tra difesa e attacco, Portorico rischia di sbandare sull’antisportivo e ultimo fallo disponibile di Reyes. Invece, i panamericani risalgono da -5 fiutando il colpo con quattro minuti da giocare: l’Italia non segna più, spreca palloni su palloni, che si trasformano in contropiedi avversari. Ma mentre Arroyo e Apodaca ne sprecano tre in rapida successione, l’ultimo di Ayuso vale il 73-72 con una trentina di secondi sul cronomentro. Julio Toro non chiama il fallo, Pecile gestisce fino all’ultimo decimo disponibile e quasi imbuca, ma soprattutto toglie la possibilità a Portorico di costruire in quattro secondi un buon tiro. La preghiera di Arroyo non vede vede ferro, scheggia solo il tabellone. Esplode la gioia italiana, con un secondo posto che in realtà sembra essere un primo solo per lo spavento agli americani, Arroyo e Santiago salutano il mondiale con la maglia a coprire faccia e delusione.
IL TABELLINO
ITALIA-PORTORICO 73-72 (21-23, 38-43, 59-56)
Italia. Belinelli 7 (1/3, 1/7), Basile 3 (0/2, 1/4), Marconato 10 (3/5, 0/1), Michelori 4 (1/2, 0/1), Di Bella 6 (1/4, 1/3); Mancinelli 4 (2/2), Soragna 8 (2/4, 0/1), Mordente (0/4, 0/1), Pecile 7 (2/3, 1/2), Mason 10 (4/5), Garri 7 (0/1, 1/3), Gigli 7 (2/4, 1/2). Allenatore Carlo Recalcati.
Portorico. Arroyo 8 (2/8, 0/4), Apodaca 12 (4/5, 1/3), Ayuso 25 (5/9, 2/6), Latimer, Santiago 12 (2/4); Ramos 2 (0/1), Reyes 10 (4/6), Rivera (0/2), Lee 3 (1/1 da tre). Ne: Hatton, Dalmau, Narvaez. Allenatore: Julio Toro.
Arbitri: Nikolaos Zavlonas (Gre), Milivoje Jovcic (Scg), Daniel Delgado (Ven)
Spettori: 6000
5 falli: Rocca e Reyes
Tiri: T2: Ita 18/39, Por 17/35; T3: Ita 6/25, Por 4/14; TL: Ita 19/27, Por 26/34. Rimbalzi: Ita 36 (Marconato 8), Por 35 (Reyes 7); Assist: Ita 13 (Di Bella e Basile 3), Por 7 (Arroyo 3).