…dal famoso detto mutuato dal football.
[i]Commento personale: per svariati (e a volte pittoreschi) motivi – tra cui Shaq ormai in doppia-cifra per scuse clamorose – i big anche stavolta disertano la nazionale.
Niente Kobe (operazione), niente Garnett, Duncan, Ray Allen, Iverson, Pierce, ecc.
Un bene? Un male? Al solito la verità dovrebbe trovarsi nel mezzo: Mike Krzyzewski ha costruito la squadra che voleva, mettendo in ogni ruolo i giocatori che ritiene più adatti a questa manifestazione internazionale.
L’attenzione che i media e l’NBA stessa stanno mettendo nel preparare il tutto dimostra come ne abbiano abbastanza di fare figuracce, ma tutto il mondo, almeno dai Mondiali di Indianapolis, sà che questi sono battibili, in singola gara, e non sarà per nulla facile per i “pro” ristabilire l’egemonia di un tempo. Ciò non significa che non possa essere d’oro la medaglia che sicuramente si metteranno al collo, ma io continuo a vedere una squadra senza tiratori, e la solita (per alcuni) favola sulla difficoltà tutta americana di attaccare una zona potrebbe ripresentarsi, e anche stavolta senza lieto fine per quelli dello Zio Sam.
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Ho voluto iniziare da dove avevo finito, l’ultima volta che parlai della nazionale a stelle (poche) e strisce durante la loro preparazione in avvicinamento alla rassegna nipponica.
L’impressione era sempre la stessa: grandi motivazioni (questa volta sì) di un gruppo giovane, di un coach abituato a vincere – ma il magico mondo NCAA e uno dei suoi quartieri più di lusso, Duke, sono ben altra cosa – di uno staff di “conoscitori” della pallacanestro FIBA, anche se D’antoni da allenatore in Europa non ha vinto come da giocatore, ecc. ecc.
Zone o non zone, non è stato sempre questo il problema, tant’è che i nostri Azzurri li hanno quasi battuti pur sciorinando una difesa a uomo per quaranta minuti, una gran difesa ad essere sinceri!
Idem hanno fatto gli altri, quasi tutti, la Grecia di sicuro, ma se fosse stata Spagna o Argentina, a mio avviso, si sarebbe arrivati comunque allo stesso (non)lieto fine.
Allora visto che si parla di metà campo difensiva…non sarà qui che i campioni NBA hanno peccato? Sì, direte voi, e avete ragione. Se l’attacco gira sempre intorno a situazioni di ostinato 1vs1, non sempre proponibile, se non nei casi – molti in questo torneo – in cui un Carmelo Anthony qualsiasi si è dimostrato immarcabile, è la difesa a lasciar desiderare.
Belinelli, restando alla gara con l’Italia, usciva sempre dai blocchi con almeno 2 metri di vantaggio sul proprio marcatore (James), questo perchè non si dica che con la Grecia è stato un caso: la difesa è una costante, e quella americana è stata costantemente porosa.
L’attacco poteva essere sostenuto da quell’atletismo e quel contropiede che gli USA hanno messo in bella mostra durante tutta la preparazione, mettendo molta pressione sui portatori di palla avversari, con Paul e Hinrich, ma anche Wade, e vincendo le gare – non improponibili – soprattutto con le palle recuperate.
Nel Mondiale tutto questo si è visto solo a sprazzi e solo nel girone di qualificazione. Non credo che si possa sostenere che rigiocando le famose 10 volte la gara con la Grecia vincerebbero sempre gli americani.
Il problema sta alla base, nella mentalità, nella concezione della pallacanestro.
Nell’NBA l’attacco (e di conseguenza la difesa) ridotto sempre, forzatamente, da un 5vs5 ad un 1vs1 funziona e sono sempre stati gli “internationals” a doversi adattare a loro e al loro modo di giocare, in giro per il mondo succede il contrario!!!
E chi ama questo gioco, come il sottoscritto, non può che goderne.
Con questo nessuno vuole rinnegare il talento a volte disarmante di alcuni protagonisti, anche in maglia USA, e la grandezza del campionato che rimane per molti aspetti il più affascinante del mondo; diciamo solo che quello è un altro gioco.
Imbarazzante invece, per chi l’aspettava come uno dei protagonisti, se non IL protagonista della rassegna iridata, la prova complessiva di un LeBron James mai leader, mai difensore, mai “playmaker” nel senso americano del termine.
Il Re è morto, viva il Re!