In un palalido semi deserto si affrontano per il trofeo TIM i campioni d’Italia della Benetton Treviso, i vincitori della coppa Italia della Eldo Napoli e i padroni di casa dellArmani Jeans Milano.
Il triangolare si è svolto su tre partite di due tempi da 10 minuti ciascuno. Hanno aperto le danze le due squadre ospiti, dove la Eldo Napoli ha avuto la meglio sulla Benetton per 36-32. Il secondo incontro ha visto di fronte la Benetton e lAJ Milano (censurabile la maglia) con i primi vincenti per 52-49. A chiudere la serata più mondana che cestistica, si sono affrontate lArmani Jeans e la Eldo Napoli con i partenopei in grande spolvero e vincitori sia della partita (50-42) che del torneo. Sempre nelle file napoletane è anche lMVP della competizione: Tierre Brown.
[b]Benetton Treviso:[/b] Lo zoccolo duro formato da Soragna, Mordente e Goree fa capire che la squadra trevigiana è tuttaltro che appagata dalla vittoria nella scorsa stagione e, nonostante i nuovi innesti debbano ancora ambientarsi appieno, ha mostrato una difesa veramente interessante per quasi tutti i 40 minuti di gioco. Fraham è un ottimo tiratore piazzato, ma è in grado di farsi valere anche a rimbalzo grazie al suo torace molto largo e ad una corporatura piuttosto robusta. Gigli è ancora piuttosto spaesato e non mette in mostra ancora i suoi lati positivi. Il ragazzo è alla prima esperienza ad alti livelli e deve dimostrare con la testa di poterci stare, dopo un mondiale in ombra. Il ritorno di Beard da Reggio Emilia è fondamentale nella rotazione dei lunghi per dare sostanza e difesa in un reparto piuttosto che potrebbe risultare dominante per profondità e tecnica. Il trio Goree-Nelson-Beard garantisce grande sostanza e versatilità tattica, se aggiungiamo la variabile Gigli abbiamo una batteria di alto livello.
Lala Nick Gorge ha vissuto più di ombre che di luci, mentre Lyday si è dimostrato un discreto playmaker ragionatore. Limpressione è che con il ritorno di Zisis questa squadra abbia possibilità di puntare ancora in alto.
[b]Eldo Napoli:[/b] Anche la squadra di Bucchi ha cambiato molto soprattutto con lintento di sostituire Greer e Stefannson. La coabitazione di tre personalità difficili come Brown, Trepagnier e Sesay potrebbe creare problemi quando le cose andranno meno bene, ma se lintesa è quella vista in serata allora cè di che divertirsi. A questi big three non manca davvero nulla: spettacolarità, atletismo, fisico e doti tecniche; se poi aggiungiamo a tutto questo Michel Morandais abbiamo un cocktail esplosivo.
La panchina sembra piuttosto corta per combattere su più fronti, ma la fluidità della manovra offensiva e la reattività nella propria metà campo fanno ben sperare per una buona figura anche per questa stagione. La presenza di Mason Rocca potrebbe fungere, assieme a quella di Morena, da collante per la talentuosa squadra partenopea. Lo stesso Mason è stato accolto dagli applausi del Palalido, orgoglioso della sua prova al mondiale. Per concludere ottima prestazione del giovane Simone Flamini, mai sopra le righe, ma molto concreto.
[b]AJ Milano:[/b] Anche in questa prima uscita la compagine di Djordjevic è sembrata un insieme di solisti e non una squadra con comunione dintenti. La fase offensiva è assai rivedibile e farraginosa a cominciare dai blocchi per finire al mero passaggio per il compagno. La difesa risulta ancor più deficitaria, dove nessuno è stato in grado di tenere il primo passo altrui. Soprattutto stupisce la tanto sciocca, quanto reiterata tattica di cambiare sistematicamente sul pick and roll generando mismatch in ogni angolo del campo. Non si contano i tiri piazzati o in appoggio concessi dopo un banale pick and roll dapertura. Nei nuovi arrivati si distinguono Nate Ggreen in un fulgore atletico da metà campionato e Danilo Gallinari, tutto sommato positivo alla sua prima uscita. Il giovane talento sembra più predisposto ad un gioco lontano da canestro, piuttosto che in zona pitturata; per questo motivo potremmo vederlo spesso come arma tattica nello spot di 4. Ogni sua giocata era accompagnata da tante aspettative e tanti applausi per un giovane prospetto come non se ne vedevano da tanto nella città meneghina. Il tallone dachille, per ora, rimane una tenuta fisica approssimativa e la meccanicità in alcuni movimenti dinamici.
Lasse Garris-Watson ha tutto sommato dato un buon biglietto da visita, mentre la vecchia guardia Bulleri-Calabria-Blair è stata impresentabile per quasi tutta la durata del mini torneo.
Ci sarà molto da lavorare per Djordjevic soprattutto per far crescere una squadra che tutto è sembrato fuorché una squadra.