Ormai ci siamo, manca poco meno di un mese per la nuova stagione NBA che i Cleveland Cavaliers affronteranno con lo scopo di conquistare, per il secondo anno consecutivo, un posto nella post season che conta, ovvero i playoff. Naturalmente tutto non può che dipendere da Sua Maestà Lebron James che questanno dovrà dimostrare il suo grado di maturità e soprattutto dovrà essere più continuo nelle prestazioni, talvolta altalenanti. Ma da un ragazzo di ventunanni è lecito aspettarsi grandi miglioramenti, almeno sotto il profilo caratteriale, visto che sotto il punto di vista tecnico è meglio lasciar parlare le statistiche.
Ma andiamo ad analizzare la squadra partendo dai ragazzi scelti al Draft 2006. Non sono certamente prime scelte, come recita del resto il regolamento del Draft, e lo stesso coach Mike Brown non glielo manda certo a dire nella sua intervista in esclusiva al sito dei Cavaliers: Sono ragazzi giovani, devono lavorare molto e duro, non mi aspetto nulla da loro. Tutto ciò che verrà in più sarà solo guadagnato. Shannon Brown è una guardia di 20 anni, 193 cm di altezza, proveniente da Michigan State dove è stato nominato All-Big Ten Second Team and Big Ten All-Defensive Team nella sua carriera da juinior e anche nellanno da sophomore non ha deluso le aspettative della sua università. Daniel Gibson, scelto con il numero 42, è invece una shooting guard molto interessante: nella sua carriera universitaria ha tirato con il 38% dalla lunga distanza e per un ragazzo della sua età è un risultato davvero interessante. Ma non saranno certo loro a fare la differenza sul parquet della Gund Arena.
Luomo deputato a fare la differenza e a dare minuti importanti di respiro al quintetto base è Scott Pollard già allenato in precedenza da coach Brown: si tratta di unala centro dalle indubbie potenzialità che lanno passato ha avuto pochi minuti a disposizione nei Pacers, facendo peraltro molto bene: in nove partite è riuscito a mettere insieme 5 punti e quasi 9 rimbalzi in appena 25 minuti di media. Potrebbe essere luomo giusto per dare respiro a una squadra davvero risicata negli elementi di primaria importanza. Lunico dato che gioca a suo sfavore è letà: trentuno anni per lNBA sono davvero tanti soprattutto per il ritmo stressante a cui si gioca.
Un altro viso nuovo (per i Cavs ma non per lNBA) sarà Eddie Basden, che proviene dallo scambio di Andriuskevicius con i Chicago Bulls, dato che non rientrava più nei piani della società. Basden è un altro giocatore dalla grande forza difensiva che non ha avuto tanti minuti a disposizione lo scorso anno per mettersi in evidenza, ma vista la giovane età può avere molti margini di miglioramento. Lieta conferma dello scorso anno è Stephen Graham che deve avere in qualche modo convinto lo staff dei Cavaliers a riconfermarlo, mentre rimangono da citare i soliti noti: Damon Jones, che deve ancora confermare tutto il suo reale valore, Ilgauskas centrone lituano di 221 centimetri, lesperto Donyell Marshall che nonostante gli anni passino, continua a sfoderare prestazioni ad altissimo livello, Drew Gooden ottimo spalla di Lebron James. Naturalmente non possiamo dimenticare Larry Hughes, lassist-man di turno che, a causa di un infortunio tra gennaio e febbraio, è stato costretto a saltare alcune delle partite più importanti dei Cavaliers. Rimarrebbe da parlare di Andersen Varejao, ma preferisco evitare (chi ha seguito i mondiali può interpretare).
Ma ormai la pre-season è alle porte, la parola passa al campo che dimostrerà la forza dei Cavaliers di questanno e perciò non resta che aspettare il 10 ottobre quando saranno i Boston Celtics ad inaugurare la stagione alla Gund Arena. Non resta che aspettare per vedere se il binomio Brown Ferry ha dato qualcosa in più a questa squadra tornata ad essere molto ambiziosa dopo l’esaltante stagione dell’anno passato.