Al di là del record, perarltro accettabile, di 4 vinte e 3 perse, persino il più ottimista dei tifosi dei Lakers non avrebbe mai scommesso un soldo su questo avvio di stagione tutto sommato positivo per i lacustri.
Forse forse linfortunio che ha tenuto a riposo Bryant in estate, e lo ha condizionato finora nel suo rientro in campo, è stato davvero una manna dal cielo. Non me ne vogliate, non ce lho con Kobe, che ritengo sia il più forte giocatore al mondo, ma qualcosa questestate deve essere successo nella testa del bistecca. Il lungo periodo di riflessione che ha seguito la serie persa contro Phoenix può essere il punto focale della svolta di una carriera e persino di una franchigia.
Coach Jackson, abile traghettatore di talenti al successo, non si è fatto scappare loccasione e dopo un lustro buono a bombardare la testa di Bryant su come sia necessario coinvolgere i compagni per arrivare in alto più che metterne 45 ad uscita, finalmente dovremmo essere alla svolta.
Il neo24, al ritorno in campo, vuoi per non forzare troppo, vuoi per una condizione fisica non ancora al top, sembra un altro giocatore. Solo 21.2 punti di media, troppe perse (4.67) un discreto numeri di assist (5.0) ma soprattutto un dato significativo: in 37.7 minuti di utilizzo tira poco più di 13 volte a gara. Si avete letto bene, non 31, ma 13!!!!
Prima di valutare definitivamente la situazione è bene far passare ancora un po di tempo, permettere a Kobe di tornare ai suoi livelli, dato che ora è pressoché al 70% dalla sua forma, ma tutti gli indizi lasciano intendere ad un Bryant più sotto controllo, più motivato, meno accentratore, leader più che mai non solo a livello statistico ma anche ad impatto globale.
Ma questa volta le gesta di Kobe sono solo uno degli aspetti positivi, concatenante ad altri effetti che hanno sortito risultati grandiosi ripensando agli scorsi anni.
Lamar Odom, forse lall around player più forte del globo, sta giocando a livelli di poco inferiori allonnipotenza cestistica. Per lui 19.6 punti, 9 rimbalzi, 6 assist ed un 46% dal tiro pesante, cifre che rendono solo in parte lidea della qualità del suo gioco.
Lex Clippers sembra disegnato a puntino per risaltare le qualità della triangolo di Winter: porta palla, prende rimbalzi, costruisce o finalizza lazione, difende, gioca post basso o parte in guardia, gioca 5 ruoli effettivi, senza alcuno sforzo, senza alcun ostacolo. Al talento, innato per il gioco, sta aggiungendo giorno dopo giorno quella sostanza che gli è sempre del tutto mancata.
Ma la cosa irreale è che finito di parlare di questi due, ho ancore righe e righe da spendere per parlare di altri 2 componenti dei Lakers, finora solo accennati nei miei articoli, ma che in questo inizio stanno strabiliando gli addetti ai lavori ed i tifosi per il loro modo di giocare.
Da memoria duomo non era mai successo che i Lakers non fossero solo o Braynt o Odom, ed il merito è tutto da dividersi tra Walton e Bynum.
Walton sta giocando la miglior annata in carriera, le cifre parlano chiaro (13.8 punti, 5 rimalzi ed un 70% al tiro da 3!!!), ed è ormai a tutti gli effetti lala piccola (teoricamente) titolare del quintetto Lakers, scalzando la concorrenza di Radmanovic leggermetne sfasato nei principi della triangolo.
Che sia sempre stata una gran testa per il gioco lo dice il suo dna (arcinoto figlio di Bill Walton), ma che si stia ritagliando questo spazio e questa fiducia è tutto merito delle sue notevoli qualità tecniche che abbinate ad un attacco che le risalta ci propone oggi un giocatore solido, un perfetto collante tra difesa ed attacco dotato di un quoziente cestistico da stella impiantato in un fisico con dei limiti atletici ben evidenti che però sta iniziando a sopperire alla grande.
Ma la nota più lieta in assoluto (per lo meno per la dirigenza) è la crescita esponenziale del centro 20enne Bynum, ex prima scelta da lotteria lo scorso anno, poco utilizzato nel suo anno da rookie e per ora fragorosamente esploso. Al di là dei 10.5 punti di media e dei 6.5 rimbalzi in poco più di 20 minuti, colpisce la comprensione di una della filosofie offensive più complicate della storia del gioco, ed i miglioramenti nelluso del corpo e nei movimenti vicino a canestro, tanto da renderlo non solo un opzione per uno scarico ravvicinato, ma una vera e propria risorsa in post basso, benché la strada dei miglioramenti sia ancora lunga e tutta da percorrere.
Viene cercato, coinvolto, sfrutta al massimo tutti i palloni che gli vengono recapitati (63% dal campo), va di determinazione a rimbalzo dattacco, mentre in difesa stoppa, ci mette fisico, impegno e freschezza atletica. Sta legittimando, bruciando qualche tappa della sua crescita, il suo pick al draft e per coach Jackson è tutto grasso che cola nellattesa di riavere anche latro bambinone in rampa di lancio, ovvero il Kwame Brown, reso lo zimbello di tutti da Jordan che lo volle al numero 1 assoluto quasi un lustro fa.
Ovviamente tra tutte queste nuove liete, ci deve pur stare una cattiva notizia ah ecco, lho trovata:
Chris Mihm salterà tutta la stagione per linfortunio subito ai tendini della caviglia destra una brutta tegola per coach Jackson che faceva affidametno sulla solidità ed il mestiere dellex Cavaliers.
Tornando in tema se son rose fioriranno direbbero alcuni ma in ogni caso Vujacic se la gode