Fa sempre più freddo, per l’Italia del basket, in Europa. E allora l’Eurolega ci regala un’altra due giorni da brividi (per i distacchi che dividono le nostre squadre dalle rispettive avversarie) e un altro …cappotto.
La battutaccia certo è da osteria di quart’ordine, ma a questo dobbiamo aggrapparci per provare a sdrammatizzare, dopo l’ennesimo passaggio a vuoto internazionale delle nostre formazioni, che subiscono “quattro sconfitte quattro” e mettono a rischio l’ingresso tra le Top 16 continentali.
Climamio Bologna – RheinEnergie Colonia 86-90. La Fortitudo crolla in casa anche contro i non certo irresistibili tedeschi, (che prima appaiavano i bolognesi all’ultimo posto nel gruppo A con tre sconfitte, e che ora li hanno lasciati da soli a quota zero…). Ronnie Burrel sembra Shaquille O’Neil (21 punti e 13 rimbalzi) ma è tutta la Fortitudo a girare ancora una volta a vuoto, tanto da aprire un burrone sotto la panchina di coach Frates, che si ritrova a guidare una squadra che lui non ha costruito e che è l’esatto opposto del suo modo di intendere il basket. La distribuzione dei punti tra i tedeschi (Marcus Faison 15 , Gortat 12, Mallett e Nadjfeji 11 a testa) fa capire che per i bolognesi la difesa è un concetto filosofico. A spiegarlo nei fatti è il parziale di 0 – 18 chei fortitudini si beccano nel terzo periodo e che chiude il match. Lo scatto d’orgoglio di Fultz (15) serve a poco, così come i 29 punti di Bluthenthal (che altrettanti ne concede sempre a chiunque passi dalle sue parti…). Capitolo Belinelli: 6 punti, 2 su 12 dal campo, appena due tiri liberi tirati, pessima attitudine difensiva in 35 minuti in campo. Ma non era un fenomeno già pronto per l’Nba? Forse qualche sculacciata in giro per l’Europa lo farà crescere (e le occasioni di prender sberle, quest’anno, non mancano certo…). Cambio di panchina durante la notte: si vedrà un’inversione anche in campo?
Barcellona – Eldo Napoli 91-71. Napoli ci prova, ma il Barcellona fa capire perché la sua prua punta dritto verso la Final Four. E dire che i partenopei partono bene, vanno anche in vantaggio di 6 punti con un Brown ispirato, Cittadini che fa 7 punti in 7 minuti e un Trepagnier (sempre in odor di taglio) reattivo; ma poi Navarro (20 punti alla fine) alza il livello del gioco dei blaugrana, seguito da un buon Basile, e all’intervallo Napoli è sotto di 4 (39-35). Nella ripresa si scatena l’altro azzurro Marconato (13 punti e 7 rimbalzi in 16 minuti in campo!) e per Napoli è notte fonda con la terza sconfitta su tre partite nel gruppo C, che i i catalani guidano invece a punteggio pieno, insieme al Cska Mosca. Ora Bucchi aspetta l’arrivo del lungo promesso da tempo (che potrebbe essere il cavallo di ritorno Hunter, centro da 7 punti 7 rimbalzi lo scorso anno in maglia biancoblu).
Panathinaikos Atene – Banca di Roma 87-71. Ad Atene, contro il Panathinaikos, Roma ha incassato l’ennesima battuta d’arresto stagionale nel gruppo B. Ma almeno stavolta i capitolini hanno lottato fino al…penultimo minuto contro i verdi ellenici (piuttosto determinati, usando un eufemismo, a conquistare quella Final Four che quest’anno si giocherà proprio nella capitale greca…), cedendo solo nel finale (87-71) dopo essere stati avanti anche di 9 punti nel secondo quarto. Troppo sbilanciato a favore dei greci il confronto sotto canestro (37-28 il conto dei rimbalzi), troppo incisivo Becirovic (15 punti). E troppo dipendente, la squadra di Repesa, dal genio di Dejan Bodiroga (altro ex applauditissimo dal pubblico ateniese), immenso nella prima parte di gara, ma poi in debito d’ossigeno nel finale (17 punti per il serbo, solo 9 per Hawkins). Adesso si spera che l’arrivo del play ex Dinamo Mosca Chatman porti energia e chiarezza nel reparto guardie.
Cska Mosca – Benetton Treviso 83-67. A Mosca nessuna emozione (almeno in campo…) per coach Ettore Messina di fronte alla Treviso che un tempo fu sua. Il Cska si è imposto nettamente sui veneti: a spaccare la partita la differente percentuale nel tiro da 3 (59% per i russi, 21% per i verdi di Blatt) e i 16 punti dell’ex biancoverde Langdon. Tra i trevigiani, bene Mordente (14) e Soragna (12). E a Treviso arriva ora un rinforzo nel reparto ali: quel Bryant Smith appena tagliato da Scafati, malgrado le cifre non disprezzabili (9 punti e 3 rimbalzi a gara).
Cosa potrà dare ancora questa stagione europea alle 4 italiane? Difficile dirlo ora, al momento regala solo stanchezza di trasferte e impegni proibitivi, che proiettandosi sul campionato italiano concedono invece una marcia in più a chi le Coppe quest’anno non le gioca (Milano) o a chi le gioca ma contro avversarie di ben altro livello e con almeno un giorno in più di riposo prima della successiva giornata di Serie A (Siena). Treviso sembra davvero l’unica che può tentare l’approdo a quelle Top 16 che in sede di pronostico sembravano irraggiungibili solo per Napoli, non certo per Roma e Fortitudo. Di quest’ultima abbiamo detto: squadra senza capo ne coda, nelle mani di un vecchio genio del basket (Edney) ormai in declino e soprattutto in quelle del talento Belinelli, che di nome fa Marco e non Michael Jeffrey, e le gare da solo non le può vincere. Non potendo esonerare presidenti e GM (che hanno costruito in estate la squadra) si è pensato all’allenatore…