[b]QUINTETTI:[/B]
[b]AJ:[/b] K.Garris, M.Bulleri, D.Gallinari, T.Watson, J.Blair.
[b]Tisettanta:[/b] M.Jordan, T.Smith, D.McGrath, L. Wilson, C.Shaw.
Il clima da derby si sente nellaria, laffluenza dei tifosi canturini è sostanziosa e la tensione in campo si sente subito, infatti il punteggio rimane bloccato sul 2-2 per diverse azioni a causa di poca fluidità offensiva e tanti falli da ambo le parti. Chi si avvantaggia maggiormente del problema falli è Blair che ne subisce ben cinque nella prima frazione, ma li converte con un non edificante 3-9.
Il primo strappo è di Milano con 4 punti in fila di Gallinari (due anche altamente spettacolari), allinterno di un parziale di 9-0 che sigla il 15-6. Continua la ricerca di Blair allinterno dellarea, ma anche Shaw si fa sentire dallaltra parte, convertendo anchegli col contagocce, i tiri liberi.
Il 20-11 dice che la partita è ancora aperta, più di quanto non lo facciano le sensazioni dal campo..
I biancorossi escono bene dal mini riposo e sfoderano una circolazione offensiva molto logica, arrivando a tiri aperti ad alta percentuale. Calabria torna quello di due anni fa e, uscendo dai blocchi, piazza una tripla importante, prima che venga fischiato un dubbio antisportivo a Smith, reo di un fallo clear to the basket. Lo stesso Smith poco dopo incappa nel quarto fallo che lo toglie completamente dalla partita, regalando a Milano un ulteriore vantaggio tecnico.
I biancoblu attaccano malissimo perché Jordan è molto ben controllato da Bulleri e da tutta la difesa milanese che vince tutte le gare di reattività su rimbalzi e sulle palle vaganti.
6-25 dal campo, 0-12 da tre punti, 14 di valutazione complessiva sono le degne cause del 39-21 pro AJ con cui si chiude il primo tempo.
Cantù, scossa da Sacripanti negli spogliatoi, prova a mettere tutta lintensità che sinora era mancata, ma pecca di incisività nella difesa a zona e concede quattro punti a Blair nel pitturato, un alley oop a difesa schierata a Gallinari e unaltra schiacciata a Watson.
A 2.56dal termine del quarto arriva la prima tripla di giornata firmata da Smith, che poco dopo lascerà definitivamente il match per cinque falli.
Jordan non molla, ma la difesa di Milano sui pick and roll dal lato lo raddoppia costantemente con il lungo, sfruttando la completa mancanza di pericolosità perimetrale dei rollanti Shaw e Williams.
Milano si limita a mantenere il vantaggio nellordine delle 15 lunghezze e chiude il terzo periodo, con il quarto fallo anche per Jordan, sul 55-37
Sacripanti inizia il quarto periodo con Jordan in panchina e richiama a gran voce dei tiri veloci per provare ad alzare il ritmo e metterla sulla bagarre per rimontare, ma lAJ trova ancora comode soluzioni in attacco.
Lomonimo del #23 ritorna sui 28 m ed entra finalmente in palla, riuscendo a creare attacco per i suoi compagni che con un paio di triple e un appoggio di Shaw su rimbalzo dattacco, tornano a -10 costringendo Djordjevic ad un timeout per fermare linerzia.
Mazzarino al rientro decide di spezzare il flusso positivo dei suoi,commettendo 3 falli in 10 secondi su Bulleri e mandandolo in lunetta per due punti facili. Il clima diventa piuttosto teso perché gli arbitri si fanno sfuggire di mano il match con qualche chiamata dubbia da ambo le parti, ma è paradossalmente Milano a giovarne, infatti torna con un ampia doppia cifra di vantaggio grazie alle scorribande di Bulleri e Garris e scivolando verso la sirena solo con qualche ultimo lampo di Jordan.
Finisce 77-62 con un Bulleri da 10 assists, Blair da 16 e 9 e Watson da 12 e 11. Nelle file canturine si salvano Shaw con 10 e 12 rimbalzi e Jordan con 15 di valutazione.
[b]Play of the game:[/b] Contro la zona di Cantù viene chiamato il gioco maglietta iniziato da Gallinari che passa in punta a Garris, il quale ribalta per Bulleri che pesca il taglio sulla linea di fondo di Gallinari con un alley-oop che viene convertito ben due volte in schiacciata, davanti ad una difesa canturina esterrefatta e a un Forum in delirio.
[b]La schifezza:[/b] I tifosi canturini hanno incitato la propria squadra sino al termine nonostante il risultato li condannasse largamente poi, come spesso gli accade, hanno chiuso la trasferta sparando un fumogeno allindirizzo della panchina biancoblu creando scompiglio e mettendo in pericolo lincolumità di giocatori e giornalisti. La demenza di pochi rovina un clima da derby vero.
[u][b]Quotes[/b][/u]
[b]Sacripanti:[/b] [i]Non eravamo pronti ad affrontare una gara così fisica. Oltre a questo Wilson e Smith hanno avuto problemi di falli sin dallinizio e per noi perdere due giocatori così importanti e due terminali offensivi ha creato ulteriori difficoltà.
Milano è stata più fisica a cattiva di noi, superiore in tutti gli aspetti del gioco e soprattutto in difesa, spezzandoci tutti i giochi e pressando in maniera asfissiante su tutte le nostre soluzioni e sulle linee di passaggio. Nel secondo tempo è andata un po meglio siamo riusciti a mettere un po più di pressione difensiva e qualche canestro in mezza transizione. Siamo riusciti a rientrare fino a meno dieci, ma ancora senza Smith e con la scarsa lucidità, pena da pagare per lo sforzo della rimonta, non siamo riusciti a mettere in discussione il risultato finale.
Oggi abbiamo fatto vedere che siamo ancora un po bimbi allinterno del campo e non riusciamo ancora a capire cosa fare quando troviamo situazioni tecniche e tattiche nuove. Un po la difesa intelligente di Milano, un po la nostra difficoltà nel trovare equilibrio coi due lunghi, ci hanno obbligato a girare la palla per vie perimetrali. La differenza di approccio tra casa e trasferta nasce dal fatto che essendo una squadra giovane ci viene a mancare, lontano dal Pianella, un innesto di energia ed intensità fondamentale. Dobbiamo imparare a gestirci e rispondere alle nuove situazioni che si creano anche lontano da casa.[/i]
[b]Djordjevic:[/b] [i]Sono contento per i due punti e per aver trovato un grande ambiente. Il nostro pubblico deve aiutarci molto in partite come queste, noi vorremmo sempre giocare davanti a questo entusiasmo ed è un aspetto importantissimo per me. Voglio elogiare il pubblico sperando che ci sia sempre questo calore ogni giornata.
Il segreto è stato il giusto approccio e la giusta disciplina che abbiamo avuto nel primo tempo Ho fatto i complimenti ai miei giocatori perchè siamo partiti mettendo tanta pressione a Smith, che non ha avuto possessi giocabili e Jordan che temevamo per la sua capacità di creare dal palleggio per sé e per i compagni. Speravo di poter chiudere prima la partita in quanto avevamo dimostrato una buona superiorità, ma giocatori del calibro di Jordan hanno tirato fuori lorogoglio e noi abbiamo dovuto rivincerla nel finale.
La strada da percorre è ancora tanta, già domenica contro la Virtus ci troveremo di fronte uno scoglio importante e ci potrà servire a capire se può essere davvero la stagione giusta per vincere qualcosa.[/i]