Il risultato finale parla chiaro e dice di una diversità di valori che in campo si è vista tutta, la valutazione totale che recita 121 a 62 per la Mens-Sana non ammette repliche. Però bisogna dare a Cesrae quel che è di Cesare: l’Upea, partita sicuramente senza grandi ambizioni, non è certo squadra di bassa classifica e per due quarti ha dato filo da torcere ai più blasonati avversari. La squadra siciliana può sicuramente ambire a stare tra le prime otto (final eight di Coppa Italia) e schiera un Alvin Young degno di calcare qualsiasi palcoscenico italiano ed europeo.
Detto questo bisogna sottolineare come la Montepaschi abbia messo le mani sulla partita fin dalle primissime battute, è andata in un amen sul 9 a 0 e non ha più mollato la presa nonostante per i primi due quarti l’Upea sia riuscita in più occasioni a rientrare. Nei primi 4 minuti si assiste al Baxter-show, lo statunitense firma tutti i primi punti della sua squadra e dopo 4 minuti e mezzo è già in doppia cifra. Dall’altra parte pare evidente che le velleità offensive dei siciliani gravino quasi tutte sulle spalle di Young che imperversa soprattutto in penetrazione. Il primo quarto termina sul 22 a 15 con la Mens-Sana mai in affanno e i siciliani a rincorrere in continuazione. Il secondo quarto vede l’Upea ricucire lo strappo mensanino, come detto prima soprattutto grazie alle intuizioni di Young, fino al 36 a 33 ma con un 10 a 2, maturato negli ultimi 2 minuti del quarto, la Montepaschi vola sul +11, all’intervallo lungo (46-35), dando l’impressione di essere in pieno controllo della gara. Nel primo tempo oltre al citato Young poco da dire dei siciliani, mentre in casa biancoverde un po’ tutti portano il loro mattoncino pur in presenza di qualche acciacco (McIntyre fuori dai primi cinque a causa di una distorsione rimediata in allenamento).
La rirpesa si apre con un 5 a 0 che affossa definitivamente le speranze dell’Upea, la Mens-Sana vola sul + 15, poi sul + 20 e la partita assume i caratteri dell’allenamento. Nei secondi due quarti i senesi mettono il turbo, grazie soprattutto al 10/15 da tre!!!!!, e mandano a referto tutti i giocatori escluso il baby Barozzi ma compreso l’altrettanto baby D’Ercole.
Montepaschi: Forte 7, McIntyre 9, Baxter 15, Boisa 15, Eze 4, Carraretto 6, Sato 17, Datome 10, D’Ercole 3, Kaukenas 6, Stoonerook 6.
Upea: Freeman 7, Busca 3, Tourè 12, Mokongo 7, Francis 1, Young 25, Rush 11.
In casa senese notevoli le cifre di Sato autore di un grandissimo secondo tempo, il buon rientro di Datome, l’inserimento ormai pressochè completato di Baxter, la crescita anche in campionato di Boisa, la leggera abulia di Eze e Forte.
In casa siciliana Young su tutti e un buon Rush.
Perdichizzi: sapevamo di affrontare una grandissima squadra ed eravamo pronti a soffrire, fino a che i nostri giochi ci sono riusciti siamo stati in partita poi la serata splendida nel tiro da 3 della Mens-Sana e certe nostre mancanze hanno scavato un solco impossibile da riempire. Non mi è piaciuta la non-reazione della mia squadra che quando è andata sotto di 10/15 punti si è sfaldata senza dare la sensazione di poter recuperare. Freeman aveva dei problemi fisici e si è visto ma una squadra deve saper prescindere dai problemi di un singolo. Avevo inserito Francis fin dall’inizio per contrastare Baxter ma lui l’ha soltanto subito.
Pianigiani: sono felicissimo, il lavoro di squadra si è visto fin dall’inizio e tutti hanno contribuito in maniera soddisfacente. Sono preoccupato per la prossima gara da giocare a mezzogiorno e, soprattutto, perchè chiunque ormai ci aspetta per giocare la partita della vita, noi non eravamo preparati a rivestire questo ruolo da protagonisti, ma ci ritroviamo in testa con pieno merito e continuiamo diritti per la nostra strada. Il coach senese ha sottolineato il lavoro di squadra e la soddisfazione nel vedere tramutate in azioni spettacolari le cose preparate in allenamento.
The play of game: Baxter, un omone di 203 centimetri per più di 110 kg di peso, ruba palla nella propria area, s’invola con agilità in contropiede, elude due avversari in slalom e va a concludere in solitario dopo un entusiasmante coast to coast: standing ovation.