Avete presente la faccia di Ben Wallace durante i suoi anni di militanza con i Detroit Pistons di Larry Brown?! Quei due occhi bassi che emanavano una rabbia interna trattenuta per via di una vita di tanta fatica, sudore e poco talento?!
Ecco…Dopo la Finale persa contro gli Spurs nel 2005 tale espressione si era perduta per colpa di un allenatore da lui considerato “signorina”. Codesta signorina, era ed è, Flip Saunders che, durante la scorsa annata adoperava Big Ben nelle sue molteplici zone difensive. Tale uso infastidiva Ben; che, sia con Carlisle, che con Brown, era abituato a difese a uomo aggressive cui non lasciavano nulla al caso.
L’espressione da “duro” è ritornata con Scott Skiles.
L’ex play di Orlando è un coach esigente, prettamente difensivo come Larry Brown, e non si perde dietro le zone di Flip Saunders (tali difese nella terra dello Zio Sam devono ancora impararle dal Vecchio Continente).
Nelle ultime tre partite Big Ben ha fatto registrare prestazioni degne del suo afro…15 punti, 20 rimb e 5 stop contro Seattle….27 rimb!!!! e 3 stoppate contro Milwaukee….15 rimb(8 offensivi), 3 rubate, 3 stoppate e ben 8 assist ad Atlanta…STREPITOSO!!!!!
Grazie al risveglio di Big Ben, Chicago nelle ultime 12 partite ha collezionato 11 vittorie e una sola sconfitta in casa, opposti a Minnesota. L’inizio dei Tori, invece, era stato con tanti bassi visto che il resoconto W/L era di 3/9.
I fattori del ciclo di vittorie a cavallo tra Novembre e Dicembre (ed ancora in corso) oltre a Wallace, sono il nuovo quintetto base, la ritrovata vena difensiva di tutti e il duo Deng-Nocioni.
Partiamo dalla squadra in generale.
Skiles, dopo le prime partite con il quintetto Hinrich, Gordon, Deng, P.J. Brown, Wallace ed il record 3/9, mandò in panchina Gordon e Brown per lanciare in quintetto base Chris Duhon e Andres Nocioni. Tale cambiamento comportò il parziale record di quest’ultimo mesetto: 11-1.
Ben Gordon in quintetto soffriva in difesa ed in attacco non aveva la stessa efficacia dimostrata l’anno scorso. Skiles lo arretrò in panchina e i cambi di ritmo che tuttora fa registrare partendo dal pino spaccano le partite. Fino alla batosta di Phila (persa 123-108) Gordon aveva una media di 16 punti. Dopo la messa in panchina ha aumentato le sue cifre fino ad arrivare ai 21 punti con il 41 per cento dal campo, sia da 2 che da tre. Nelle ultime dodici partite ha superato i 20 punti in sette occasioni con un escursione sopra i 30 punti. Se si sveglia Little Ben sono dolori per la Eastern Conference.
Altro fattore degli ultimi successi è Chris Duhon. La guardia da Duke promossa in quintetto rende i Bulls una squadra difensiva in avvio di partita per poi, con lingresso di Little Ben, correre ed aumentare lefficacia offensiva.
In questa fase di partita (Early in the Game) si mettono in mostra Luol Deng e laltro promosso in avvio di gara, El Chapu Andres Nocioni.
Lala argentina alta 6-7 (203 centimetri) con la sua poliedricità crea sempre problemi di accoppiamento e tale peculiarità la sfrutta per produrre 16 punti e 6 rimbalzi. In attacco può giocare guardia, ala piccola e ala grande e ci son pochi in grado di marcarlo perché ha un gran tiro da fuori e sotto canestro è un rompiscatole che tocca mille palloni per trasformarli in canestri. In difesa è uneccellente difensore di posizione e solo i play veloci gli creano problemi gravi seno sa farsi valere uno contro uno anche con gente più grossa di lui. È uno dei migliori a prender sfondamento ed è visto male dagli afro-americani che si vedono opposti a lui.
Laltra Starting Forward è Luol Deng, luomo più in forma dei Chicagoani. Lala piccola inglese attacca sempre il ferro e questanno è il secondo migliore marcatore con quasi 18 punti cui aggiunge 6 rimbalzi.
La difesa è laltra cosa migliorata in questo corso vincente, grazie a Hinrich, Nocioni e Wallace che rendono i Bulls una delle squadre più fastidiose della Lega. Sono sempre più bassi dei rispettivi avversari ma con limpegno e la tenacia tengono botta per la maggior parte del tempo delle partite.
Le rotazioni difensive sono efficaci e sui ribaltamenti altrui sono pronti ad adeguare e rendono complicati gli attacchi delle avversarie meno organizzate. Per adesso non sono la miglior squadra per punti e percentuali concesse ma di questo periodo và bene così.
La forza di tale team è la complicità del gruppo perché non cè un vero e proprio capo carismatico. Il leader di marcature è Gordon con 18.3 ma poi si presentano Deng con 17.7, Nocioni con 16 e Hinrich con 15.1. Questo rende complicato per le altre squadre marcare i Bulls perché non sapresti chi (eventualmente) raddoppiare e ti scopri. È una squadra principalmente perimetrale ma ha una varietà di soluzioni che è una delle favorite per la Eastern Conference.
Continuate così che ci divertiremo.