Intanto una premessa: questa sconfitta della Virtus se la aspettavano tutti, in qualche modo era già messa in cantiere. I conti per la qualificazione alle Top16 del Pana prescindevano dal risultato di questa partita, casomai era solo da raggiungere il primo posto matematico.
Eppure, a vedere il volto di Tonolli, negli spogliatoi dopo la partita, non sembra affatto che i giocatori di casa avessero idea di consacrarsi a vittima sacrificale del lunghissimo Pana dominatore del gruppo B di Euroleague. Come si fa a perdere, però, quando ci si presenta con una squadra che si permette di concedere 10 minuti di gioco a Vujanic, 6 a Becirovic e 13 a Delk? E con quasi un migliaio di supporter del famoso Gate 13 a coprire ben sei settori del PalaEur?
Pronostico rispettato e Pana vittorioso, quindi, con Diamantidis, Dikoudis e Siskauskas a spartirsi le glorie ben supportati dai restanti compagni di squadra: in undici sono scesi in campo per i verdi di Atene, con il solo Alvertis a restare in panca e è bene ricordarlo senza Batiste nei 12. Roma troppo imprecisa nel tiro da fuori, soprattutto nei primi due quarti, con qualche distrazione difensiva e con Mavrokefalidis brutalizzato da Tomasevic in più occasioni. Venendo a mancare la pericolosità offensiva da sotto, è giocoforza ribaltare larancia sul perimetro, dove però Roma ha appunto avuto qualche pecca di troppo. Diamantidis sentinella (cinque stoppate, di cui una su Tonolli salito a schiacciare) è stato rebus difficile da risolvere per chi gli si è parato davanti; mentre Siskauskas ha ben tenuto Bodiroga nei momenti topici, provvedendo poi a chiudere virtualmente lincontro con due triple consecutive.
Starting five prevedibile, quello di Roma, con Chatman, Hawkins, Bodiroga, Tonolli e Mavrokefalidis. Obradovic risponde mettendo in campo Chatzivrettas, Diamantidis, Siskauskas, Dikoudis e Tomasevic. Apre i giochi Tomasevic dalla lunetta, su fallo di un Mavrokefalidis spaesato, a cui risponde Hawkins con una tripla che lascia sperare i tifosi capitolini. Ed invece quello è uno degli unici due momenti in cui la Virtus è stata in vantaggio. Tomasevic risponde dallaltra parte del campo, il greco di Roma fa lunica cosa eccellente della sua serata con un giro dorsale che costringe il suo difensore a concedere due liberi e poi commette il secondo e terzo fallo in un amen. Apre il suo score Bodiroga dalla lunetta, poi Diamantidis recupera su Hawkins lanciato in contropiede inchiodandogli larancia e quindi si aprono due minuti e mezzo in cui il punteggio non si muove, con il Panathinaikos che non vede punto e la Virtus che non concretizza. Ultimo vantaggio interno con Hawkins sul 11-10 e quindi un parziale di 7-0 per i greci propiziato da Tsartaris, Javtokas (4 punti consecutivi) e Vujanic (con una dubbia infrazione di passi non fischiata) per il punteggio di 11-17 con il quale si chiude il primo quarto. Da rimarcare una arcigna difesa di Siskauskas su Bodiroga che costringe la Virtus ad una infrazione di 24 secondi sull11-13.
Secondo quarto che si apre con lex trevigiano Siskauskas sugli scudi per un parziale di 5-0 che porta la striscia a 13. Roma risponde con altrettanti punti di Bodiroga e Askrabic, ma Giachetti getta via una palla in contropiede non approfittando dei danni che Javtokas sta provocando (blocco in movimento più tre secondi) e così il Pana può continuare a controllare. Si vede Righetti sfruttare un gioco nato per Belinelli in uscita dai blocchi, ed il suo girarsi ed alzare larancia per il tiro da tre fa sorridere per la velocità-moviola. Fa anche sorridere perché va dentro riportando la Virtus a -6 (21-26) ma Chatzivrettas risponde dal campo dopo una stoppata fallosa su Hawkins che spreca i liberi del -4. Bodiroga avvicina la Virtus nuovamente ma Becirovic mette due liberi mentre Obradovic cazzia duramente Sakota per un movimento di attacco sbagliato in quel frangente, panchinandolo in meno di un secondo. Chatman riesce quindi a sbagliare un reverse appoggiato al tabellone (perché mai sarà andato dalla parte sbagliata se lo stanno chiedendo in molti) recuperando larancia che spara ai giornalisti a bordo campo invece di recapitarla ad Askrabic come avrebbe voluto fare. Il Pana non concretizza e Righetti chiude il secondo quarto portando la Virtus a -8 (26-34).
Dopo il riposo la Virtus si presenta con il doppio play: Giachetti, Chatman, Hawkins, Garri ed Askrabic; dalla parte ospite si vedono Chatzivrettas, Diamantadis, Siskauskas, Tsartaris e Tomasevic. Ed un buon inizio, per la Virtus, che recupera fino al -1 (39-40) con Chatman, frutto questo di una buona difesa e del duo Hawkins-Bodiroga. Il terzo fallo di Garri ed il quarto di Mavrokefalidis appena entrato, portano la Virtus a rivedere i giocatori in campo. Difesa stretta, aggressività oltremodo esagerata sotto canestro e qualche svista arbitrale portano ad un nuovo parziale per gli ospiti, con Siskauskas che inizia a salire in cattedra in attacco. Mavrokefalidis si esclude dal match a due minuti dal termine del terzo quarto (fallo stupido su un taglio di Javtokas) e lex trevigiano porta il Pana alla doppia cifra (45-55) al 29. Il solito Vujanic mette lultimo tiro del quarto con i piedi oltre larco da tre punti e chiude il quarto sul 47-58.
Fulminea la partenza della Virtus per la volata infinita degli ultimi dieci minuti. Tonolli apre le danze da due, il Pana non trova il canestro e Bodiroga prima e Garri dallarco (trovato da Dejan mentre era triplicato sulla linea di fondo) avvicinano di nuovo la Virtus al -2 (56-58) e sarebbe stato forse pareggio se Giachetti non avesse trovato in transizione lunico spiraglio per gettare larancia alla panchina greca facendola passare esattamente fra Tonolli e Garri. Dikoudis, Tomasevic e Diamantidis rispondono per un nuovo allungo e sul 61-66 due triple consecutive di Siskauskas spezzano del tutto le resistenze dei capitolini i quali non trovano più linerzia per avvicinarsi più di tanto. Finisce 69-79 con i verdi a festeggiare il matematico primo posto nel girone.
[b]Top Play:[/b] Se dovessimo parlare di spettacolarità dovremmo dire la stoppata in finale di partita di Diamantidis – play-guardia di 196 cm, ma giureremmo anche meno – su Tonolli ala di 202 lanciato a canestro per schiacciare, e Tonolli è uno abituato a respingere, i tiri, non a farsi respingere. Invece diciamo il tap-in nel traffico di Tomasevic su tiro libero sbagliato di Dikoudis, quando Roma si era rifatta sotto fino al -2.
[b]I commenti dagli spogliatoi.[/b]
Tonolli ci credeva, nella vittoria. Lo si vede dallo sguardo ferito, il volto scuro. Cè un po di rammarico, si. Sapevamo di potercela fare: abbiamo fiducia nei nostri mezzi, anche se qualche volta, come ad esempio contro Varese, ce lo dimentichiamo. Speranze per il passaggio alle Top16 ci sono: diciamo che la vittoria di Lubiana contro Malaga ci ha dato una mano, ma dipende sempre tutto da noi..
[b]I commenti dalla sala stampa.[/b]
Obradovic non è mai contento, questo è risaputo. Non gli si strappa un sorriso neanche quando ha la sicurezza del primo posto nel girone. Si, questa è stata una partita importante proprio per quello. Noi abbiamo preparato la gara per essere aggressivi, studiato una difesa per limitare Bodiroga il quale comunque ha giocato una grande partita e per la quale gli faccio i complimenti, ma noi abbiamo perso palle incredibili, senza che ci fosse nessuno a contrastarci: le abbiamo perse da soli. E poi siamo ancora troppo lenti in attacco: buona difesa si, ma troppo, troppo, lenti in transizione. Possiamo giocare meglio, questo è sicuro. Secondo me Roma può arrivare alle Top16, lho vista giocare una grande partita contro il Maccabi e mi è sembrata buona anche stasera. E poi, alle Top16, è altra cosa: cambia tutto, può accadere di tutto. Prendete noi, ad esempio: abbiamo perso una sola partita nel campionato greco. E chi ci ha battuto? Lultima in classifica, perché ha giocato meglio. Succede così.
Repesa è particolarmente sintetico. Si vede che ci credeva anche lui, in una possibile vittoria. Potevamo fare di meglio in transizione. Ricordo diversi errori: due lay-up sbagliati da Chatman, uno da Giachetti, un passi di Hawkins E questo solo nel primo quarto. Questo sono errori che non si possono fare, non contro squadre come queste. Se sono fiducioso nel passaggio alle Top16? Abbiamo tre partite da giocare e ne dobbiamo vincere due, semplice. Dobbiamo crederci.