La parola rivoluzione non rende lidea. A Philadelphia, in poco meno di un mese, tutte quelle che erano le certezze (seppur negative) si sono state tramutate in veri e propri tifoni di novità.
Le porte girevoli del Wachovia Center hanno riaccolto Larry Brown come Vice presidente, assieme ad Andre Miller e Joe Smith. Percorso in uscita per il duo di all-star che aveva caratterizzato gli ultimi due anni dei Sixers: Webber-Iverson.
[b]Brown:[/b] La capacità gestionale di Billy King da quando si è fatto da parte Pat Crocre, ha mostrato non pochi buchi di sceneggiatura, assieme ai quali sono arrivati altrettanti passaggi a vuoto della squadra, che è reduce da un paio di stagioni a dir poco inguardabili. Lultimo che era riuscito a lottare per i piani alti della lega era stato, combinazione, Larry Brown nel lontano 2002.
Per provare a rifondare questa squadra alla deriva è stato richiamato proprio il neo hall of famer, che reduce dalla sua unica stagione in carriera sotto il 50 % di vittorie con i Knicks, ha deciso di scendere di nuovo in campo alletà di 66 anni e con una franchigia che tanto gli ha dato e a cui tanto ha dato negli anni passati.
Brown al momento è stato investito della carica di vicepresidente della franchigia come responsabile delle basketball operations, ma i rumors lo darebbero già dallanno prossimo di nuovo al timone dei Sixers (in panchina). Lex coach dei Knicks dice: [i]Per ora non voglio allenare la squadra. Sono disposto a dare una mano a Mo se mi chiederà qualche consiglio, ma per ora voglio focalizzarmi sui miei compiti che sono di aiutare Billy nella gestione della franchigia per rilanciarla ad alti livelli.[/i] Se conosciamo un pochino Larry, tutti questi per ora vogliono dire che la porta non è definitivamente chiusa e sinceramente speriamo che rilevi Cheeks in panchina per fare quello che gli riesce meglio: risanare imbarcazioni alla deriva.
Anche Iverson dagli altopiani di Denver ha espresso lapprovazione per lacquisizione di Larry Brown da parte della sua indimenticata ex squadra: [i]Sicuramente farà ottime cose, è un grande conoscitore di basket e Phila ha fatto unottima mossa a portarlo a casa.[/i]
Lascio a voi la comprensione del rapporto stima/amore/odio/rancore dei due in causa, perché io già dal 2001 ci ho rinunciato.
[b]Webber:[/b] Per la serie: Farsi pagare fior di milioni senza lavorare. Ecco entrare in scena Chris Webber da Michigan che pur di non essere più visto dalle parti dello spogliatoio di Phila è stato tagliato dalla società nonostante il faraonico salario.
Il suo contratto, come ormai è noto, chiama ancora ben 42 mln di dollari nei prossimi due anni e con questa operazione i Sixers non si liberano affatto del suo contratto, ma anzi lo pagheranno per vederlo giocare altrove. Voci di corridoio parlano di un suo auto-decurtamento dovuto al buyout di 5 milioni, che però influirà relativamente sulle strategie societarie ed è passato il termine in cui le squadre, per fruire dei suoi servigi, avrebbero dovuto rilevare lintero contratto dai Sixers. La schiera di estimatori di Webber ha annoverato tra gli altri i Lakers, gli Heat e gli Spurs, ma chi lha spuntata allultimo è stata Detroit, che rimpolpa la sua batteria di lunghi con un [u]EX[/u] all-star. Anche a Phila sono contenti di vedere il suddetto ex all-star lontano, perché la situazione era diventata ingestibile e il suo apporto alla squadra era dannoso, oltre che per le mere statistiche (11 punti 8 rimbalzi) anche per lo spogliatoio. [i]Oramai era diventato un problema di difficile soluzione ed è stato giusto separarsi per il bene di entrambi.[/i] ha detto in maniera non troppo velata King. Se poi andate ad ascoltare le dichiarazioni di Korver o Iguodala si può intuire che alcuni compagni erano comunque legati positivamente a Webber e si sono sentiti dispiaciuti della sua dipartita.
Morale della favola i Sixers si trovano ampiamente sopra il cap, con a libri 41 milioni di Webber che giocherà per unaltra squadra, un team senza né capo né coda, ma con un lato positivo.
Nelle prossime due estati verranno scaricati dal cap qualcosa come 47 mln di dollari dovuti ai contratti delle sagome cartonate McCulloch, Mashburn e Buckner (rispettivamente 7 10 e 3 mln), assieme a quelli dellanno successivo di Webber (che delizia altri lidi) e Aaron Mckie (7mln).
Già da adesso è partita la specialissima gara con i Memphis Grizzlies e pochi intimi per aggiudicarsi lultimo posto della lega ed avere più palline nellurna di Greg Oden e co. (aspetto sinceramente da rivedere dellnba contemporanea).
Già a disposizione rimangono giovani virgulti di discreto futuro come Korver, Carney e Green assieme ad Iguodala, che sta provando ad ergersi a leader della squadra: [i]Devo cercare di migliorare giorno dopo giorno con il duro lavoro in allenamento. Ho tanti aspetti del mio gioco da rifinire. Ora che non abbiamo più AI tra le nostre file ognuno di noi deve fare un salto di qualità per sopperire alla sua mancanza. Abbiamo Dre (Miller) che ci aiuterà moltissimo in playmaking, Sam (Dalembert) che sta facendo progressi importanti negli ultimi mesi e tutti gli altri che possono fare grandi cose. Dobbiamo solo convincerci che è possibile già da ora.[/i] Parole da leader a cui però dovrà far seguire i fatti, perché se le sue statistiche offensive ci parlano di un buon miglioramento dettato più che altro dalla maggior quantità di tiri, ma la qualità della sua difesa è scemata molto e confinata solamente ad un fatto atletico.
E sicuro che il ragazzo sia un prospetto di altissimo livello e siamo pronti a scommettere che se Brown lanno prossimo si siederà sul legno della panchina molte cose cambieranno, tra cui [i]little AI[/i].ah no ora è lunico AI della squadra
Non sono più i Sixers di una volta..