Sono ormai lontani i giorni del trionfo dellanno scorso, quando lallora Carpisa seppe sbalordire tutti, battendo nellordine Milano, Treviso e Roma e conquistare così il primo trofeo della gestione Bucchi. Linizio di stagione con una squadra sicuramente più debole dellanno scorso, avendo perso oltre a Greer, anche Stefansson ed Hunter, è stato catastrofico. Il difficile inserimento di [b]Tierre Brown[/b], il ritorno di un Trepagnier completamente fuori condizione ed il deciso calo di uomini come Spinelli e Cittadini, hanno provocato una serie di sconfitte sia in Eurolega che in campionato, costringendo la società a correre ai ripari. Il sacrificio di Tierre Brown, mai ambientatosi ed adattatosi al basket europeo, avrebbe dovuto far svoltare in positivo la stagione della Eldo. In effetti la svolta cè stata, la squadra di Bucchi è arrivata ad un pelo dalle Final 16 di Eurolega, eliminata dopo il clamoroso ko interno contro la Benetton, ed ha conquistato con largo anticipo il diritto di difendere la Coppa Italia, dimostrando di aver trovato la chimica giusta che ti consente di vincere partite che fino ad ieri si perdevano regolarmente (vedi Siena e Bologna in campionato, Orthez e Fenerbahce in casa in Eurolega) e quella compattezza tipica delle grandi squadre. Resta il rammarico per aver fallito un traguardo storico, il passaggio alle top 16, dopo aver dimostrato di meritarlo ampiamente, sbagliando clamorosamente la gara interna con un Benetton già qualificato. Nonostante un roster buono ma senzaltro non al livello delle altre grandi, senza un vero centro di ruolo e senza un realizzatore continuo, come era Greer, Napoli ha saputo riproporsi come squadra scomoda e difficile da battere per chiunque, con la grande atleticità ed atipicità dei suoi uomini, anche se la sensazione è che sarà difficilissimo ripetere limpresa dello scorso anno. Nemmeno il sorteggio che li vedrà opposti subito al Montepaschi Siena è stato particolarmente benevolo per i napoletani che sono chiamati ad una missione quasi impossibile. Ma vediamo ora di delineare un bilancio dei singoli in questa prima parte di stagione e di cercare di individuare quali potrebbero essere le chiavi per consentire alla Eldo di avere qualche chance di difendere la Coppa.
[b]Ansu Sesay:[/b] voto 7,5
Paradossalmente il suo rendimento è cresciuto tantissimo dopo lallontanamento del suo amico Tierre Brown, che aveva in Ansu forse lunico alleato in squadra. Giocatore atipico, con laltezza di un centro ma rapidità e chili di unala piccola, Ansu è un vero e proprio Mr Everything, capace di difendere duro anche sui centri (vedi Blair e Kambala), di svettare a rimbalzo, di stoppare qualsiasi tiro, continuo ed efficace anche dallarco, lex Seattle sta ripetendo quanto di buono aveva già fatto lo scorso anno sia in termini di produzione offensiva che di leadership. Forse il giocatore che più di tutti nella nostra lega gioca in stile Nba per intensità e fisicità.
[b]Michel Morandais:[/b] voto 7
Dopo un inizio veramente balbettante, impreciso dalla distanza, molto soft in difesa e con un grande numero di palle perse, Air France sta ritornando il giocatore ammirato la scorsa stagione. Atleta capace di giocate mozzafiato, quando è in giornata diventa un vero incubo per gli avversari con il suo elegantissimo jumpshot (da manuale il suo rilascio) e le sue penetrazioni concluse spesso con schiacciate siderali, Michel è ormai la prima opzione offensiva del team di Piero Bucchi. Unico difetto una certa mancanza di continuità che si manifesta soprattutto in trasferta, dove spesso il francese si nasconde nei momenti decisivi.
[b]Mason Rocca:[/b] voto 8
Il sindaco come è soprannominato dai tifosi è ormai divenuto il giocatore fondamentale di questa Eldo. Dopo aver avuto la consacrazione definitiva in maglia azzurra disputando un ottimo mondiale, Mason sta anche in questa stagione migliorando ancora le sue statistiche in tutte le voci del gioco. Non molto sopra i 2 metri, con unelevazione meno che normale, ma con mani fortissime ed un senso della posizione incredibile, sempre pronto a lanciarsi su qualsiasi pallone, dotato di unintelligenza cestistica straordinaria, il prodotto di Princeton è quel tipo di giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere, magari poco spettacolare ma sicuramente un vincente.
[b]Tyrone Ellis:[/b] voto 7,5
Davvero una piacevole sorpresa. Arrivato dapprima per sostituire un deludente Trepagnier, Tyrone si è visto consegnare le chiavi della squadra dopo il taglio di Brown. Pur non essendo un pointman di ruolo, Ellis si è ben adattato al compito che gli ha affidato Bucchi, mostrando una buona mano da fuori oltre alle già note doti di difensore e soprattutto rivelandosi un vero leader. Grande atleta e saltatore sta perfezionando lintesa con Rocca eseguendo ottimi pickandroll, mentre come tiratore dopo un inizio alquanto scialbo sta acquistando una buona continuità come dimostrato contro il Fenerbahce dove ha condotto la Eldo ad un clamoroso recupero. Senzaltro un grande colpo di Betti dopo il clamoroso flop Brown.
[b]Jay Larranaga:[/b] voto 6
Diventato titolare dopo linizio deludente di Trepagnier, Jay si sta lentamente adattando a questo ruolo insolito per lui, abituato ad uscire dal pino, anche se le sue percentuali da tre ne hanno leggermente risentito. Comunque il figlio delcoach sta diventando sempre più un uomo squadra impegnandosi in un lavoro spesso oscuro ma produttivo in difesa dove Bucchi gli affida i migliori attaccanti avversari e cercando di non rompere gli equilibri in attacco, con una migliore selezione dei tiri. Sempre positivo anche quando non in serata al tiro Jay si conferma un vero vincente riuscendo sempre a dare il suo contributo e risultando spesso determinante per il risultato.
[b]Jeff Trepagnier:[/b] voto 4,5
Una vera delusione. Dopo un inizio sconcertante con una serie di prove allucinanti che lo avevano portato ad essere tagliato, poi reintegrato dopo la partenza di Brown, Jeff ha lentamente riacquistato una condizione fisica accettabile ed ha prodotto anche qualche buona gara. Si conferma in ogni caso un giocatore capace di giocate spettacolari, in grado di rubare palloni in difesa e piazzare anche qualche bomba da tre, ma comunque privo di quella continuità e di quella consistenza che si deve pretendere da un giocatore di passaporto Usa. Incredibili alcuni suoi errori nei momenti chiave che sono costati diverse gare alla Eldo questanno, con scelte azzardate di passaggio o anche facili layup sbagliati, anche se Bucchi sta ora cercando di usarlo più come arma tattica, facendolo partire dalla panchina e limitandone il minutaggio.
[b]Alessandro Cittadini:[/b] voto 4,5
Si conferma leterno incompiuto del nostro basket, anche se ora a 28 anni compiuti non cè più tanto tempo per migliorare. Troppo leggero per giocare centro, senza la velocità di base necessaria per agire da 4, Cittadini questanno si è visto anche soffiare il posto in quintetto da Mason Rocca e non ha quasi mai inciso, tranne qualche sprazzo offensivo isolato, dimostrandosi difensore rivedibile sia negli aiuti sul perimetro, sia nelle battaglie a rimbalzo dove ha avuto problemi soprattutto in Eurolega contro centri molto più potenti ed ingombranti. Stagione senzaltro più deludente della scorsa, quando pungolato dallarrivo di Hunter sciorino una serie di partite molto buone, e fu anche determinante con una giocata decisiva nella finale di Coppa Italia contro Roma. Dovesse arrivare il centro Usa, cosa ancora possibile, il suo minutaggio sarebbe ulteriormente ridotto ed allora per Cittadini si tratterà di abituarsi ad un ruolo marginale a meno che non decida di esplodere finalmente.
[b]Valerio Spinelli:[/b] voto 4
Altra nota dolente della stagione della Eldo. Atteso ad una riconferma dopo la bella annata come vice Greer, Spinelli ha mostrato un involuzione del suo gioco in tutti i suoi aspetti caratteristici. Nel periodo Brown non ha saputo sfruttare le chances che Bucchi gli ha più volte offerto, quando preferito allamericano nella gestione dei finali di partita, non è quasi mai riuscito ad essere determinante, contribuendo ad una serie di sconfitte al fotofinish della Eldo. Timoroso nel prendere tiri dalla distanza, incerto anche nel superare la metà campo, sempre troppo innamorato del pallone, ormai il suo gioco si limita al pickandroll con Mason Rocca, che una volta riuscito pero provoca gli adattamenti della difesa che già sa in anticipo come finirà la sua azione. Con larrivo di Ellis, non un play puro, avrebbe potuto ritagliarsi uno spazio maggiore, ma sembra che Bucchi ultimamente abbia deciso di ridurre il suo minutaggio, limitato solo al tempo per far rifiatare il buon Tyrone.
[b]Matteo Malaventura:[/b] voto 6
Arrivato a Napoli per arricchire il settore guardie con un elemento di qualità, Malaventura sta avendo una stagione molto altalenante, con qualche acuto ma anche molti bassi. Giocatore di buona esperienza anche se un pò monocorde in attacco, dove si limita ad usare esclusivamente il suo tiro da fuori, essendo carente in penetrazione, Malaventura è capitato purtroppo per lui nella squadra che ha il miglior reparto tiratori della lega, in cui deve cercare di sfruttare al meglio le occasioni che Bucchi gli concede, cercando di migliorare anche il suo rendimento in difesa per diventare un giocatore più completo del mero tiratore di striscia qual è attualmente.
[b]Simone Flamini:[/b]voto 6
Poco utilizzato da Bucchi anche perché usato principalmente come cambio di Sesay che ha il minutaggio più elevato di tutti, Flamini ha comunque mostrato di essere un buon combattente, difensore spigoloso ed anche in grado di colpire da fuori con il suo piazzato, quando lasciato libero. Una buona addizione per la panchina della Eldo capace di dare sempre il massimo nei pochi minuti di permanenza sul parquet.
[b]Mimmo Morena:[/b] voto n.g.
Il capitano ha avuto un utilizzo molto ridotto, facendosi peraltro trovare sempre pronto quelle rare volte che Bucchi gli ha concesso il parquet. Beniamino dei tifosi che esplodono letteralmente ogni qualvolta riesce a mettere le sue proverbiali bombe da tre, Morena svolge un ruolo importantissimo nello spogliatoio biancazzurro ed è ormai una bandiera del basket napoletano.
[b]Piero Bucchi:[/b] voto 6-
Il voto relativamente basso tiene conto del cattivo inizio della squadra di cui Bucchi è stato senzaltro artefice, contribuendo al fallimento di Tierre Brown, giocatore che forse avrebbe meritato un po più di rispetto e dell uscita di scena dallEurolega. Tuttavia dal taglio di Brown la squadra ha saputo reagire in maniera incredibile. Grande suo merito è quello di aver trasformato la Eldo, squadra di attaccanti per antonomasia, in una formazione capace di difendere molto intensamente, sfruttando le grandi doti atletiche dei suoi giocatori perimetrali, anche se la panchina troppo povera di qualità e la mancanza di un centro di peso nellarea colorata sono handicap che non si possono facilmente superare a questi livelli.
Vediamo ora di analizzare quali potrebbero essere le chiavi di volta del cammino della Eldo in queste finali.
1) La tenuta della panchina, finora non sempre allaltezza della situazione. Napoli si presenta a queste final eight con molti dubbi sulle possibilità di Spinelli e Cittadini più degli altri di poter far rifiatare Ellis e Rocca sinora i due uomini chiave della Eldo, senza provocare gravi danni.
2) Le percentuali da tre. Con i suoi grandi tiratori da tre, diventa molto dura per gli avversari battere la Eldo in una serata in cui le percentuali dallarco sono vicine al 50%, come ultimamente capitato. Importante sarà il contributo di Malaventura e Trepagnier dalla panchina che nelle ultime uscite hanno dimostrato di aver riacquistato fiducia tirando con buone percentuali. Viceversa limpossibilità di prendere tiri da sotto ad alta percentuale causa mancanza del centro, rende la Eldo molto battibile in una serata di scarsa vena dei suoi esterni.
3) La difesa sul centro. Questo è forse il vero tallone dAchille della Eldo. Molte volte questanno il centro avversario ha giganteggiato, risultando spesso il migliore in campo, non riuscendo né Rocca né Cittadini ad opporsi con successo. Ultimamente Napoli sta provando una difesa a zona piazzando Sesay che ha braccia lunghe ed è molto rapido davanti al centro avversario, e la cosa sta dando i suoi frutti.
4) La pressione sui portatori. Questa è unaltra arma tattica di Bucchi che con Ellis, Larranaga, Morandais e Trepagnier ha un quartetto di guastatori in grado di esercitare una grande pressione sulla palla, in modo da sfiancare i playmaker e portar via loro secondi preziosi oltre che forzare palle perse.
5) La delusione per la mancata qualificazione alle final 16. L uscita di scena dall Eurolega avrà sicuramente un duro contraccolpo sul morale degli uomini del presidente Maione, anche perché arrivata quando ormai tutti erano sicuri di avercela fatta e questo è un fattore che puo risultare determinante in una competizione con sfide secche in cui laspetto nervoso emotivo avrà un grande ruolo.