Nel 1492 vincere lAtlantico, loceano, era una vera impresa, oggi nel 2007 vincere lAtlantic, la divison, dovrebbe essere un obbligo, almeno per i New Jersey Nets.
Abbiamo oltrepassato da un paio di settimane la boa, tanto per rimanere in tema marittimo, di metà stagione ed è già tempo di bilanci alcuni più positivi di altri.
Ad ovest è netta la supremazia di Suns e Mavericks, mentre ad est le cose sono molto più incerte e, forse per questo, maggiormente interessanti; tra le division che compongono la eastern conference senza ombra di dubbio la più scombussolata, e scombussolante in chiave play off, è lAtlantic.
Ad oggi i primi dellAtlantic sono i Toronto Raptors, che grazie ad una striscia di vittorie, hanno raggiunto la testa di questa division che a fine Aprile significherà play off per la prima del raggruppamento anche con un record negativo, cosa che se dovesse succedere farebbe storcere un po il naso a papà Stern.
Al secondo posto troviamo i Nets, subito tallonati da dei ritrovati NY Knicks, le ultime due posizioni se le spartiscono due delle peggiori squadre della Lega ossia i Philadelfia 76ers e i poveri Boston Celtics che questa notte hanno perso, proprio coi Nets, la 17esima partita consecutiva.
Come avete appena letto i capo division sono i Toronto Raptors e non, a differenza della maggior parte delle previsioni, i New Jersey Nets ed ora andiamo a vedere perché attraverso vari punti.
[b]Questione infortuni:[/b]
Basta solo dire che sono solo due gli unici a roster che hanno giocato tutte le partite e per fortuna, anche se coi Nets di fortuna è meglio non parlarne, sono i due giocatori cardine della squadra Vince Carter e Jason Kidd, peraltro neo convocati come riserve allAll Star Game di Las Vegas.
Bisogna ricordare che i Nets stanno giocando da metà Dicembre senza il loro centro titolare, Nenad Krstic, che a causa della rottura dei legamenti del ginocchio, sarà costretto a saltare lintera stagione; il centro Jugoslavo stava viaggiando a 16.8 punti a partita e con la sua tecnica di tiro dai 5-6 metri, non poteva essere battezzato al tiro e lasciava libera larea per le incursioni aeree dei vari Carter e Jefferson.
Tra gli altri illustri infortunati, balza allocchio il nome di Richard Jefferson, che ha saltato ben 16 partite a causa di unoperazione alla caviglia destra che lo martoriava da tempo; il numero 24 dei Nets non ha ancora ripreso gli allenamenti e il suo rientro non ha ancora una data certa.
[b]Questione panchina:[/b]
Come è logico se i titolari sono indisponibili, dovrebbero essere gli uomini della panchina a sostituirli a dovere, ma nella off season i Nets si sono mossi pochissimo sul mercato e non hanno rinforzato un aspetto del roster molto importante soprattutto visti i problemi di infortuni. Lawrence Frank aveva iniziato la stagione pensando di gestire una rotazione a 7-8 uomini, anche perché gente come Carter, Jefferson e Kidd non possono giocare meno di 35-38 minuti a gara.
Dal pino le risposte sono arrivate a corrente alterna, buono limpegno dimostrato dallex Treviso Nachbar che ha saputo conquistarsi anche lo starting five, mentre Eddie House in un sistema come quello dello scorso anno a Phoenix era un giocatore, prelevato da quel sistema è tutta un altra cosa e il suo minutaggio lo dimostra.
Collins fa sempre la sua parte, ma a 5.8 mln per questanno la dirigenza vorrebbe vedere qualcosa di più rispetto ai 2.6 punti e ai 4 rimbalzi di media a partita.
[b]Draft picks:[/b]
I Nets dal draft di questanno hanno preso a piene mani, ma lhanno fatto prendendo delle prime scelte abbastanza alte. La scommessa Marcus Williams, fresco di convocazione al rookie challenge, sembra essere stata vinta dal front office dei Nets, con a capo il GM Stefanski seguito dallattentissimo presidente Rod Thorn; il ragazzo di Los Angeles, uno dei tanti usciti da UConn, è stato scelto con la 22esima chiamata assoluta e grazie agli insegnamenti di un dottore in playmaking come Jason Kidd e allo spazio datogli da Frank sta facendo vedere ottime cose viaggiando a 7 punti, 3 assists in 17 minuti di media.
Le altre due scelte stanno trovando meno spazio rispetto al buon Marcus, sto parlando di Josh Boone, anche lui prodotto di Coach Calhoun(il quale ha appena raggiunto la 500esima vittoria in carriera!) a UConn, scelto con la 23esima chiamata assoluta, ma che ha trovato difficoltà dambientamento ad un così alto livello.
Laltra scelta finita nelle Meadowlands è la numero 24 del secondo giro ossia Hassan Adams, da Arizona, il suo oroscopo in sede di Draft sembrava più promettente, per adesso gioca poco e non è un fattore, ma chissà che tra 2-3 anni la linea verde dei Nets non possa far parlare bene di sé.
Passando da una visione periferica di squadra ad una dettagliata sui singoli non si può non menzionare i due che fino ad ora hanno letteralmente tirato la carretta da soli e penso sappiate già a chi mi sto riferendo.
[b]Jason Kidd:[/b]
Questi Nets vanno dove li porta il numero 5, Kidd, come già detto, ha giocato tutte le partite e i passati problemi al ginocchio sembrano dimenticati, anche se nella vita privata del playmaker di San Francisco di problemi cè ne sono eccome.
Infatti Jason è in procinto di divorziare dalla signora Joumana, dopo 10 anni di matrimonio, ed in più la gentil signora ha caricato la mano dichiarando che in questi 10 anni ha subito violenze fisiche e psicologiche dal marito il quale, per bocca del suo legale, ha ribadito dicendo di voler sbrigare le pratiche per la separazione il più presto possibile ed ha inoltre aggiunto che i suoi problemi personali non influiscono per nulla sul gioco espresso in campo.
In effetti le cifre di Kidd sono più che buone, ad oggi viaggia di media a 14.4 punti, 8 rimbalzi e 8.8 assists a partita in 37 minuti dimpiego e peraltro già autore di ben 8 triple doppie in stagione.
[b]Vince Carter:[/b]
Vincredible sta giocando una pallacanestro di altissimo livello ed insieme a Kidd ricopre il 90% dellattacco dei Nets; in questa stagione, il prodotto di North Carolina, è scollinato più volte(17 per la precisione) sopra i 30 punti ,spesso segnando i canestri decisivi a pochi secondi dalla sirena finale come ha fatto recentemente contro i Jazz e gli Hawks regalando due vittorie importanti alla sua squadra.
Al momento in cui scrivo i Nets hanno appena vinto 2 partite consecutive contro Atlanta e Boston ed ora sono a 3.5 partite di distanza dai Toronto Raptors che attualmente cavalcano una striscia di 5 vittorie di fila e sembrano lanciati.
Il mese di Febbraio si è aperto con 4 partite fuori casa nelle prime 5 gare ed il record mensile è di 2-3, fortunatamente il calendario da una tregua ai Nets che giocheranno da oggi fino al 3 Marzo una sola partita in trasferta, proprio a Toronto, e ben 7 partite alla Continental Aerlines Arena di East Rutherford, la squadra di Frank dovrà approfittare di questa serie di partite casalinghe per riportare il proprio record sopra il 50%, sperare che i Raptors perdano qualche partita e riportarsi al vertice dellAtlantic che significherebbe play off garantiti per Jason, Vince and company.
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