Il campionato della Scandone Avellino non è cominciato sotto i migliori auspici: la campagna acquisti è stata infatti condizionata dall’attesa di sapere se si sarebbe giocato o meno in LegA1.
Ai nastri di partenza, la compagine irpina si era presentata con un ottimo organico: Pecile, Darby, Curry, Zanelli, Strong, Rossetti, Capel, Maioli, Jamison e Bryan, che hanno fatto sperare i tifosi biancoverdi nella qualificazione ai playoff, traguardo mai raggiunto dalla squadra di coach Boniciolli. Ma di lì a poco la dea bendata gli avrebbe fatto capire che le cose non sarebbero state tanto facili. Infatti la preparazione è stata costellata dagli infortuni (chi più chi meno, tutti hanno accusato degli acciacchi che gli hanno impedito di allenarsi costantemente), e le conseguenze si sono viste in avvio di campionato, con 5 sconfitte in fila e una bella gatta da pelare per Boniciolli, mentre i tifosi vedono il fantasma di Alessandro Giuliani e del precedente campionato. L’esordio è in casa, con Capo d’Orlando, che già all’intervallo è sopra di 17 punti. Poi la trasferta in quel di Livorno, con i padroni di casa che vincono di 3 punti, con errore dall’arco, nel finale, di Danny Strong. Si torna al DelMauro per la sconfitta con Siena prima di subire a Varese, dove esordisce il primo innesto, Peter Lisicky, e Napoli, dove però si vedono forti segni di miglioramento. Ma il coach ex Teramo non si scoraggia e dichiara che la squadra è in ripresa. Ed ha ragione.
Finalmente arrivano 2 vittorie casalinghe, con Udine e Reggio Emilia, e si torna alla sconfitta in quel di Scafati, con la bomba irripetibile sulla sirena di Dimitri Lauwers che manda a casa con le pive nel sacco i biancoverdi, ma che almeno gioiscono per aver ritrovato un giocatore fondamentale per il prosieguo del campionato, Ramel Curry, autore di un’ottima prestazione (ma sempre alle prese con la pubalgia). Ma per un fenomeno che torna ce n’è un altro che parte, definitivamente: Jason Capel ha un’ernia al disco, il suo campionato finisce dopo 8 giornate. Ancora una vittoria, la terza consecutiva fra le mura amiche, arriva con la Teramo dell’ex Luca Dalmonte (+20), frutto soprattutto di un’ottima prestazione di Curry e Jamison. Il vero tabù di questa squadra resta però la vittoria in trasferta, che non arriva neanche a Treviso, dove fa il suo esordio Isiah Victor, chiamato a sostituire Capel. Si chiude con 2 gare casalinghe un trio di fuoco: dopo Treviso arrivano infatti la Vidivici di un altro ex, Zare Markovski, che porta a casa i 2 punti con non pochi problemi, e Milano, sconfitta come al Forum qualche mese prima grazie a una prova monstre di Tony Bobbitt.
L’ultima gara dell’anno, prima di un secondo filotto di 5 sconfitte di fila, si gioca a Montegranaro, dove Strong e soci rovinano tutto con un pessimo primo tempo (leit motiv di tutto il campionato, con la costante di 46 punti subiti in media nei primi 20′ in caso di sconfitta). Gli uomini di Boniciolli giocano la peggior partita del campionato fra le mura amiche, contro una diretta concorrente per la salvezza, una Cantù che nulla fa per portare a casa la vittoria. Indelebili nella mente dei tifosi avellinesi resteranno le ultime concitate azioni, terminate con un passaggio sbagliato di Zanelli, finalmente positivo ma che a causa di questo errore diventa per molti il capro espiatorio. Victor gioca poco e male, e in settimana viene tagliato per far spazio a Periklis Dorkofikis, uno dei protagonisti della retrocessione sul campo della stagione precedente, che a Reggio non è riuscito a ritagliarsi un ruolo.
Ennesima sconfitta in trasferta per gli irpini, che contro la Climamio sognano fino al 32′ (62-62), salvo poi compiere la mission impossible di subire 32 punti in 8′. Le ultime 2 sconfitte arrivano in casa con Roma, maturata nell’ultimo quarto come per Cantù e Climamio, e in quel di Biella, dove fanno il loro esordie gli ultimi arrivati in casa Scandone, Derrick Zimmermann e Nikola Radulovic, medaglia d’argento ad Atene 2004, e dove gioca la sua ultima gara in biancoverde Fabio Zanelli, in partenza per Ferrara.
Come ha dichiarato Boniciolli nel post partita della gara con Roma, valutando la posizione in classifica, la situazione non è affatto delle migliori, 4 vittorie in 17 gare sono poche se ci si vuole salvare. Ma è anche vero che dall’inizio dell’anno è accaduto di tutto, e se la fortuna inizierà a girare le cose non potranno che migliorare.
Intanto è iniziato il girone di ritorno, e l’Air ha portato a casa la prima vittoria in trasferta, andando a vincere in Sicilia e rendendo pan per focaccia al team di coach Perdichizzi. Ma la sfortuna è sempre dietro l’angolo, e arriva puntuale l’infortunio di Darby proprio contro l’Upea. Mentre a Bologna si giocava la Final Eight, Menotti Sanfilippo ottiene la firma di Sean Colson, ma la FIP non concede il nulla osta perché, dopo aver lasciato Novara, il giocatore aveva intrapreso una brevissima avventura in Israele. Quindi bisogna cambiare obiettivo, e in pochi giorni arriva il play sloveno Simon Petrov.
Molti sono i cambiamenti che la dirigenza ha dovuto effettuare dall’inizio del campionato, e la speranza in terra irpina è che non ci sia bisogno di ulteriori innesti, anche perché il tetto dei 18 tesseramenti è molto vicino (Treviso docet). Ma soprattutto si spera che la fortuna saldi il suo debito.