Che si potesse vincere lo si sapeva. Che si potesse perderla vincendo ai rimbalzi (40 a 36, di cui 21 offensivi) e mettendo la museruola a Vujcic, non se lo aspettava nessuno. Il 17% da tre è roba da museo degli orrori anche se uno dei punti critici di questa Virtus era (ed è) il tiro da fuori a cui aggiungiamo anche gli 11 liberi sbagliati su 32 tirati.
Battuti dal Maccabi ci può stare, ma non in casa, non da questo Maccabi. Che ha visto il gioiellino Eliyahu (temutissimo) fuori dai giochi ma che ha anche visto il suo sostituto Arnold banchettare agilmente sulla testa dei lunghi capitolini ed il quasi tagliato Bynum riprendersi la credibilità di americano da Maccabi con i suoi 17 punti e cinque assist e soprattutto con il perenne superamento di Chatman sul primo passo.
Alla Virtus è mancato non solo il tiro da fuori, ma anche il giocare la prima parte della partita come la seconda. Che ci siano delle difficoltà a difesa schierata è un dato oggettivo e fuori di dubbio: con Stefansson convalescente per linfortunio al polpaccio è venuto a mancare anche quel tiratore dallarco che poteva mettere dentro la tripla sufficiente e necessaria per portare a casa i due punti, ma resta comunque il dubbio su una squadra che fa 4/24 dalla linea dei tre punti mandandoli praticamente tutti corti, roba che nemmeno in promozione, suvvia. Bene il rimbalzo offensivo, invece; male la gestione della squadra negli ultimi minuti, con cambi di linea stile hockey ed il timore a voler insistere con Chiacig e Gabini capaci quanto meno di staccare braccio, avambraccio e volendo anche la testa di chi cercasse si avvicinarsi al vetro di casa. Da parte Maccabi, invece, la solita supponenza di chi è abituato a farsi sentire sul campo e fuori, e soprattutto laver trovato nel finale il Derrick Sharp inviato speciale per le triple importanti.
Cronaca in breve.
La Virtus si presenta con il redivivo Bodiroga in starting five, oltre al consueto quartetto composto da Chatman, Hawkins, Tonolli ed Askrabic. Da parte ospite abbiamo invece Jeretin, Bynum, Burstein, lenfant prodige Eliyahu, e Nikola Vujcic questultimo sorvegliato speciale della partita.
E Bynum ad aprire le danze con una tripla, a cui risponde Chatman dopo due infruttuosi tentativi dallarco. Lo stesso Chatman allunga con altri due punti ed Eliyahu provvede a pareggiare. Tonolli gioca danticipo su Vujcic, che vedrà due sole palle giocabili (e convertite) ad intervalli regolari: sul 7-7 e sul 14-14. Nel frattempo, Eliyahu ha fatto vedere quanto di più brutto ci si potesse aspettare: due falli commessi, due punti e due perse. Dopo cinque minuti Spahija lo panchina e non lo farà più rialzare per il resto dellincontro. E per molti, questa scelta è stata quella fondamentale: lesclusione di Eliyahu consente a Jamie Arnold di fare il suo ingresso in campo. Trenta minuti e spicci per 17 punti, 12 rimbalzi e 29 di valutazione:- e scusate se è poco. La mobilità del nuovo entrato (capace di sfruttare tagli back-door piuttosto che affrontare spalle a canestro lavversario e metterla dentro in semigancio cadendo verso lesterno) ha fatto parecchio male alla Virtus, ben più di un Vujcic decisivo solo ma decisivo sul serio, però nellultimo quarto.
Secondo quarto che si apre con un canestro di Stefansson, subito replicato da Arnold (18-18). E sono Bynum ed Arnold che portano avanti il Maccabi, lentamente ma inesorabilmente, mentre in tutto il quarto la Virtus segna solo 12 punti di cui sei negli ultimi tre minuti del quarto, con un 3/14 dallarco che fa rabbrividire. La metà della partita si chiude 28-35 con la sensazione che il Maccabi potrebbe andare via con una certa facilità se solo Vujcic incominciasse ad ingranare.
Il ritorno sul campo vede i padroni di casa stringere le fila difensive. Da palloni recuperati nascono contropiede che Chatman porta a buon file incuneandosi nella difesa (sei punti consecutivi per lui) prima di scaraventare a bordo campo, preda dellindecisione se tentare o meno la quarta penetrazione consecutiva, un pallone destinato a Gabini. Dalla parte ospite il solo Bynum ed Arnold tengono botta, e sul finire del quarto Bodiroga riappaia la Virtus sul 45 pari prima della volata finale. Parziali interessanti da parte capitolina sono il 3/20 dallarco (15%: tutti tiri corti) ed un interessante, invece, computo dei rimbalzi: 14 difensivi e 16 offensivi.
Ed eccolo, lultimo quarto, che si apre con Stefansson per il vantaggio casalingo. Ancora Arnold che risponde, poi Gabini con 1/2 ai liberi e quindi lallungo di Bodiroga ed Hawkins (54-49). Vujcic si fa sentire, anche se deve girare al largo perché Chiacig fa sentire il suo peso sotto canestro, e poi ancora Hawkins e Giachetti portano al vantaggio che dovrebbe dare sicurezza (58-52). E Vujcic che provvede a ricucire lo strappo: 2/2 ai liberi frutto di un fallo di Gabini, e poi lerrore di Chiacig che esce forte sul pick n roll lasciando il centro del Maccabi da solo dallarco. Le rotazioni non funzionano e la tripla porta di nuovo sotto il Maccabi (58-57) con Bynum che completa la rincorsa per il 58-59 ad un minuti e venti dalla fine. Cambio di guardia nella squadra di casa con Chiacig fuori e la spiegazione data da Repesa non ha convinto molti e dentro Sharp per i gialli di Israele. Ed è giusto lui che mette dentro la tripla che virtualmente completa i giochi per gli ospiti, allungando il gap a tre punti (59-62) non recuperabile con i viaggi in lunetta dovuti ai falli tattici per fermare il tempo e recuperare palla.: larancia va spesso in mano a Sharp il quale fa sua lesperienza di anni di Eurolega e fa 5/6 con il consueto sangue freddo. Si chiude 69-71 con Bodiroga che sbaglia appositamente lultimo libero a meno di due secondi dalla fine per un disperato tentativo di Tonolli di strappare il rimbalzo ad Arnold.
Top Play. Per spettacolarità: la schiacciata di Chatman in un 2 vs 2 in contropiede, con rallentamento per un passaggio che non cè stato e successivo stacco a sfilare Vujcic.
Per efficacia: la tripla di Vujcic che ha riportato sotto il Maccabi quando si pensava che Roma avrebbe potuto farcela.
Dagli spogliatoi.
Spahija è contento ed evidenzia alcuni particolari: Si, sono contento perché alla fine abbiamo tenuto i nervi saldi e non abbiamo sbagliato i liberi decisivi. In questa stagione abbiamo avuto tanti problemi perché abbiamo dei giovani di talento, ma sono appunto giovani e questo incide.
Repesa invece vede il bicchiere mezzo pieno.
I ragazzi hanno fatto un ottimo secondo tempo, giocando decisamente meglio rispetto al primo. Sul 58-52 invece dovevamo essere più concentrati, perché Vujcic e Sharp hanno ribaltato la partita. Cosa vuole dire questa sconfitta? In generale una squadra che è sulla strada per diventare una grande squadra non pensa ad una sconfitta. Dobbiamo analizzare il motivo per il quale abbiamo perso. Non abbiamo perso alla fine, ma allinizio perché non siamo stati aggressivi come nel secondo
Askrabic? Poteva giocare meglio. Non parlo dei due tiri sbagliati alla fine, perché doveva prenderli; però doveva giocare meglio. Invece Chatman ha giocato una buona partita
Mi dispiace per questa tripla di Vujcic. Sulla tripla di Sharp secondo me ha fatto fallo, ma ci sta, anche. Mi dispiace per la tripla di Vujcic perché è rimasto fermo due secondi con la palla in mano: in quel caso abbiamo sbagliato noi.
Gli viene chiesto se crede al passaggio del turno.
Io ci credo, sul passaggio del turno. Come abbiamo perso oggi possiamo vincere a Vitoria. Io ci credo, anche se giochiamo contro squadre più forti. Per noi giocare le top16 è un grande successo, ma come si perde si può anche vincere. I ragazzi questo lo sanno: non cè spazio per essere illusi.