[b]Lottomatica Roma – TDShop Livorno 110-102 2ts[/b]
Siamo costernati ha detto Sandro DellAgnello in sala stampa, dopo la partita, e a dirla tutta dopo aver visto questa partita – non è solamente lui ad esserlo.
Siamo costernati è il modo con il quale il coach di Livorno esprime il suo disappunto per la sconfitta di una Livorno coraggiosa e quadrata, ancorché ultima in classifica, contro una squadra milionaria in euro ma cos tanto instabile da aver avuto bisogno di due supplementari per vincere immeritatamente la sfida contro il fanalino di coda.
Siamo costernati è quanto hanno pensato buona parte dei 4692 presenti di questa sera, alla vista di un playmaker incapace di tenere il primo passo del suo diretto avversario, e di una guardia la guardia potenzialmente più forte dEuropa non difendere affatto per almeno metà partita. Per non parlare della percentuale dallarco, talmente tanto deficitaria (e non è la prima volta) da far riflettere oltremodo sulla capacità dei capitolini di prendersi buono tiri da fuori. Se a questo aggiungiamo una gestione della Virtus quantomeno curiosa da parte di coach Repesa per lunghi tratti dellincontro, il quadro incomincia ad essere più chiaro, così come la costernazione non solo dei livornesi ma anche e soprattutto dei romani, nonché del computer delle statistiche che ha deciso di suicidarsi allinizio del primo supplementare alla vista dello scempio che si compieva in campo, lasciando i bravi e volenterosi rilevatori statistici alle prese con un faticoso recupero e reinserimento dei dati raccolti manualmente in dieci minuti che secondo logica proprio non avrebbero dovuto svolgersi.
Ci si chiede perché, ad esempio, Roberto Chiacig ha giocato solo 15 minuti e 45 secondi, raccogliendo 11 punti e 5 rimbalzi ma restando seduto a partire da metà del terzo quarto fino alla fine dellincontro, quando con la sua presenza in campo Brandon Hunter aveva raccolto la miseria di due punti (alla fine il centro tascabile di Livorno ne ha messi 23, compresa la tripla del pareggio al 40), così come ci si chiede come mai Jacopo Giachetti abbia perso il ruolo di playmaker non ostante una buona prova (anche difensiva) a scapito di un sia pur ottimo Jon Stefansson che play non è di certo ma che è stato costretto a farlo per due supplementari-
Domande, certo, che necessitano in qualche modo di un atto di fede nei confronti di Repesa per trovare risposte, ma che comunque suonano strane e stridono fortemente di fronte alle affermazioni del coach croato il quale testuale ha più di una volta riferito un: io ci credo riferito ad una ipotetica vittoria della Virtus in quel di Vitoria giovedì prossimo.
Ma tantè: la Lottomatica di questi tempi non è valutabile e forse non la sarà per tutta la stagione. Resta sempre da capire come sia possibile avere un budget decisamente cospicuo e poi non riuscire a metterlo a frutto adeguatamente.
In casa Livorno, invece, cè parecchio da recriminare. Hunter, dopo lottimo finale di stagione lanno scorso in quel di Napoli, lo si aspettava al varco. Di Mc Pherson si conoscevano le doti già da tempo (e non ha brillato, in questa sfida). Tommi Fantoni è lennesimo esempio di un prodotto del vivaio livornese e quindi degno di attenzione. Jason Rowe, invece, 178 cm secondo il book della Lega ma al confronto spalla-spalla parecchi di meno, non se lo aspettava nessuno: o almeno non così. Rebus irrisolvibile per Mire Chatman, panchinato proprio per questo motivo durante il secondo quarto e poi più rientrato, ha dato il suo filo da torcere anche ad uno svogliato Hawkins quando DellAgnello lo ha spostato in posizione di guardia immettendo Ingles come play, e subendo giusto laggressività di Jacopo Giachetti ben presto dimenticato sul pino come già detto. Detto questo. Livorno meritava ampiamente di tornare a casa con i due punti in tasca: per come ha condotto la gara, per lentusiasmo che ha messo in campo, e per una posizione in classifica che proprio non le spetta per quanto ha fatto vedere qui al PalaEur.
Cronaca lunghissima e per questo glissiamo sui primi due quarti che vedono dapprima Livorno avanti per i primi dieci minuti (anche se il gap non supera i sei punti dell11-17 ), poi la Virtus recuperare nel secondo quarto in cui Chiacig si impone a centro area (sei punti consecutivi) e Giochetto coadiuvarlo un attacco. Da parte livornese si vede il solito Rowe, Mc Pherson, Daniels e Fantoni. Al rientro di Askrabic, Hunter smuove nuovamente il suo tabellino mentre Rowe, Fantoni ed il nuovo entrato Ingles portano sul 38-40 il punteggio con lultima palla del tempo in mano a Roma. Chatman commette fallo in attacco e chiude qui la sua serata, mentre cè già chi vorrebbe proporre uno scambio Rowe-Chatman seduta stante.
Terzo quarto che si apre con Hawkins a cui ribatte un efficace Porzingis il quale nel solo minitempo realizzerà 11 dei 18 punti di Livorno (e saranno 18 per lui alla fine). Stefansson cerca di tenere botta insieme a Bodiroga, ma Fantoni chiude il tempo con un gioco da tre punti per il 56-59.
Lultimo quarto di apre con quattro punti di Giachetti inframezzati da una stoppata di Tonolli su Fantoni. Porzingis ribatte ma un parziale di 6-0 di Roma porta il punteggio sul 68-62. Si procede di pari passo fino al 71-65 quando prima Hunter, poi Rowe riportano a -2 Livorno (71-69). Hawkins allunga ancora, Mc Pherson riavvicina e Fantoni sbaglia gli unici due liberi della partita in questo frangente. Stefansson mette quattro punti di distacco, poi accade di tutto: persa di Rowe, infrazione di Roma, pick n roll fra Rowe e Hunter con canestro più fallo per il centro di Cincinnati, ½ di Bodiroga (76-73) e a 10 secondi dalla fine Mc Pherson fa un 0/2 che apre le porte della sconfitta gli ospiti. Peccato che Askrabic restituisca il favore dallaltra parte, commettendo il quindo fallo e mandando Rowe in lunetta. Il play newyorkese realizza un solo libero e Mc Pherson cerca lanticipo su Righetti commettendo fallo. Anche qui un solo libero realizzato ed ultima azione con nemmeno quattro secondi da giocare. Rowe slalomeggia e scarica verso Hunter: polso spezzato sulla sirena e 77 pari alla fine dei regolamentari.
I supplementari sono una volata: Livorno si mette a zona 3-2 adattata e va subito avanti. Stefansson in regia per una Virtus che gioca con un solo lungo di ruolo (Garri) ed un giocatore fuori ruolo (il già citato Stefansson), mentre il quinto fallo di Porzingis priva Livorno di un giocatore inatteso ma efficace. Ad un minuto e diciotto secondi dalla fine, Livorno è sopra di sette (81-88) e dagli spalti si inizia a sentire qualche coro di scherno indirizzato ai giocatori capitolini da parte dei propri tifosi. Qualche viaggio in lunetta da ambo le parti, poi unentrata di sinistro di Stefansson riporta la Virtus a -5. Rowe raddoppiato lancia un improbabile pallone sul tavolo dei commissari e sulla rimessa, dopo una faticosa e confusa azione, Bodiroga trova una tripla da sette metri per il -2 a 37 secondi dal termine. Rowe commette il secondo errore consecutivo palleggiandosi su un piede, ma Bodiroga dallangolo sbaglia la tripla del sorpasso. Righetti commette un antisportivo su Ingles che realizza un libero su due e poi Livorno riesce a suicidarsi commettendo infrazione di cinque secondi sulla rimessa da centro campo. Ultima palla in mano a Stefansson che palleggia e scarica un frontale da otto metri completamente sbilanciato. Solo rete e 90 pari sulla sirena.
Secondo supplementare e Fantoni che commette il quinto fallo in apertura. La panchina lunga fa buon gioco per Roma che mette la testa avanti con Righetti e Garri a cui rispondono i soli Rowe e Hunter. Bodiroga raggiunge il +9 Virtus (104-95) a cui risponde Hunter, ma oramai la partita è segnata. Termina 110-102 con due liberi di Stefansson per lamarezza di Sandro DellAgnello e di una squadra che avrebbe meritato davvero di più.
Top Play. Niente spettacolo, questa volta. E la tripla di Hunter: un palleggio arresto e tiro allo scadere dei regolamentari, polso spezzato e sguardo fiero. Qualcuno a Roma dovrebbe ricordarsi di aver pensato a lui come possibile giocatore virtussino e di averlo lasciato andare per questioni monetarie.
Dagli spogliatoi.
DellAgnello non è convinto di alcune cose: Errore nostro alla fine del primo supplementare a non fare fallo e concedere il tiro da tre, ma voglio rivedere la partita perché nel primo quarto tutti i fischi sono stati a favore di Roma. Sicuramente sbaglierò io che sono di parte, ma non è possibile che fra tutte le palle spizzate non ce ne sia stata una a favore nostro. Abbiamo subìto da una squadra fisica abituata a giocare lEurolega, ma questo lo sapevamo. Siamo sfigati perché non è la prima volta che perdiamo in questo modo: sono quattro partite che le lasciamo andare sul filo di lana. Siamo costernati.
Repesa deve invece rispondere alle domande di giornalisti.
Chatman? Per come ha giocato è stato anche troppo sul campo. Noi siamo decisi a fare una società seria, ed il comportamento, latteggiamento, è fondamentale. Chiunque può sbagliare, giocando, ma latteggiamento deve essere perfetto. Giachetti ci ha dato energia, così come Stefansson: si vede che non è a suo agio a giocare point guard, ma ha fatto bene. Hawkins? Allinizio non bene. Per quanto riguarda la partita, posso dire che noi abbiamo regalato il supplementare a loro e loro a noi. Chiacig ha fatto buone cose, dobbiamo trovare una partita buona per lui: contro di lui giocavano sempre il pick n roll (ma se il gioco non lo fanno un lungo e un piccolo, chi lo fa? Ndr)