In attesa dell’imminente pronuncia dei preposti organi federali sul Caso Cuccarolo, a distanza di una settimana dal mio pezzo postato, faccio il punto su quanto accaduto in settimana.
Questi i primi risultati del passaggio della tempesta-tesseramenti.
Mercoledì della scorsa settimana il presidente della Lega Prandi si è dimesso, così come il segretario Zanetti, il quale sarà poi licenziato (pare che Zanetti non sia disposto a fare da capro espiatorio: ci sarebbero -a suo dire- elementi tali da negarne l’esclusiva colpevolezza; ma non aggiungo altro). Nello stesso giorno la Benetton ammette ufficialmente l’errore e dichiara la propria disponibilità a non schierare più Lorbek in campionato.
Sabato scorso la Benetton ha annunciato il licenziamento del team-manager Andrea Cirelli.
Domenica il GM Andrea Fadini ha rassegnato le dimissioni, sulle quali la società non si è ancora pronunciata.
Martedì di questa settimana Cirelli e il presidente Buzzavo sono stati ascoltati dagli organi della FIP. Pare che l’ex team manager abbia ammesso la sua esclusiva responsabilità nella vicenda. Buzzavo ha dichiarato se stesso e Fadini del tutto all’oscuro di quanto combinato da Cirelli.
Non potendo più giocare in campionato per la Benetton, Lorbek mercoledì si è accasato a Roma.
Si è fatta un po’ di chiarezza, ma non esageriamo… Al di là di probabili elementi non ancora emersi, c’è anche una certa approssimazione da parte dei giornalisti nell’esporre la vicenda a renderne complessa la comprensione. Si parla, ad esempio, di un documento (il contratto di Cuccarolo? la sua rescissione?) che Cirelli avrebbe falsificato nella data, o del quale avrebbe chiesto a Zanetti l’occultamento. Ieri La Tribuna di Treviso scriveva che il famoso parere chiesto dalla Benetton avesse questo contenuto: un giovane di serie che firma un contratto da professionista può comunque non rientrare nel computo dei tesserati? Ribadisco il sospetto di approssimazione. Per mero dovere di cronaca, aggiungo che accanto al già menzionato parere favorevole alla Benetton (dell’avvocato Coccia), ce ne sarebbe un altro opposto (dell’avvocato Grassani).
Provo comunque a ricostruire i fatti, avvertendo ancora una volta di non prendere nulla per oro colato. Faccio finta che Cirelli sia in effetti il solo gestore della situazione. Dopo aver firmato Cuccarolo a Novembre, Cirelli tessera sotto Natale Shumpert e, il 3 gennaio, Lorbek. Si accorge che lo sloveno sarebbe il tesserato numero 19. Per riparare all’errore (qui lavoro un po’ di fantasia, col sospetto che anche altri l’abbiano fatto…), Cirelli contatta Zanetti al quale chiederebbe: o di occultare il contratto da professionista di Cuccarolo, o di accettare un documento di rescissione del contratto stesso, con firme e soprattutto data falsificate (nb, la rescissione deve avere ovviamente una data antecedente a quella della firma di Lorbek).
Chissà che sarà mai successo….
Come detto, Cirelli ha ammesso la sua esclusiva responsabilità. Sarà, ma io ho qualche dubbio. Mi sembra strano che Fadini non si occupi in prima persona dei tesseramenti. Tuttavia, vista l’esperienza (dal 1992 team manager della Benetton) e le capacità unanimemente riconosciute di Cirelli, potrebbe (potrebe…) anche starci che questa funzione fosse interamente a lui delegata. Il fatto che però, una volta accortosi dell’errore, Cirelli abbia combinato una tal frittata di sua iniziativa più che strano mi sembra assurdo. Mi spiego. Lorbek firma il 3 gennaio. Pare che di errore si inizi a parlare il 10. Ora, le possibilità per Cirelli sono 2:
1)Cercare di riparare all’errore ricorrendo a sistemi mafiosi. Con il rischio (come visto, tutt’altro che improbabile) di perdere Lorbek (oltre che la faccia) ed incorrere in sanzioni anche pesantissime.
2)Ammettere l’errore, facendo la figura dell’incompetente (meglio che del disonesto), perdendo Lorbek (ma almeno tenendo Beard) ed incorrendo (forse) in sanzioni irrisorie.
Scusate, ma, a buon senso, fatico a credere che Cirelli, proprio in virtù della sua esperienza, si sia preso sulle spalle la pesantissima responsabilità di optare per la busta numero 1. Questo è comunque ciò che è emerso. E sulla responsabilità esclusiva di Cirelli si basano le speranze della Benetton di cavarsela con sanzioni ragionevolmente lievi. È ovvio infatti che qualora fosse emersa (meglio, dovesse emergere) una condotta dolosa di Fadini, non si sarebbe di certo potuto parlare di mera responsabilità oggettiva per la società. Banalizzando: Cirelli è Cirelli, Fadini, in quanto Gm, è la Benetton.
Per quanto riguarda le sanzioni, si sente tutto e il contrario di tutto. Se la Corte Federale dovesse giudicare (ma non è detto; i miei dubbi possono essere sposati da altri…) sulla base della responsabilità oggettiva, potrebbero esserci punizioni relativamente leggere. In caso contrario (al momento l’ipotesi sembra più improbabile) tutto sarebbe possibile. La sensazione è che alla fine della vicenda non tutti potranno rimanere soddisfatti: non la Benetton, in caso di sentenza esemplare (per definizione non equa), non gli altri club, in caso di sentenza mite che punisca una mera responsabilità oggettiva (quando il buon senso indurrebbe a pensare che c’è di più).
Staremo a vedere.