Clippers per molti e molti anni è stato sinonimo di Draft, e proprio dai vari Draft della storia della franchigia di Los Angeles, voglio partire per questo viaggio allinterno di una delle squadre più controverse della NBA moderna.
Scorrendo i nomi delle numerose scelte, molto spesso alte, si possono incontrare molte storie che sintrecciano e che ora, anche ad anni di distanza, possiamo ricordare come pietre miliari della storia dei Clippers.
I primi nomi che balzano allocchio sono quelli di due grandissimi giocatori, peraltro visti anche in Italia, del calibro di Bob McAdoo, ora assistente di Riley agli Heat, e di Bob Morse, che al solo ricordo fa ancora lacrimare qualche datato tifoso varesino che lha visto spadroneggiare sul parquet di Masnago.
Facendo un salto di 16 anni, dal 72 di McAdoo all88, troviamo la prima scelta assoluta della storia dei Clippers arrivata con Danny Manning, da Kansas University, protagonista di sole 6 stagioni in maglia Clips e niente più.
Lanno successivo i Clippers hanno la seconda scelta assoluta e scelgono, per conto di Cleveland, il tiratore da Duke, Danny Ferry, ora GM proprio ai Cavs.
Dal 1990 al 95 i Clippers si tengono calmi in sede di Draft senza produrre cose eccezionali, ma da quel 1995 sarà un crescendo rossiniano ad ogni tornata di rookies.
Nel 1995 è il turno di Antonio McDyess, che però ai Clippers non giocherà neanche una partita, ma verrà subito dirottato verso Denver.
Pochi anni dopo, nel 1998, with the first pick the Los Angeles Clippers select: Michael Olowokandi, che nella stagione successiva, quella dello sciopero, contribuirà con soli 8 punti di media e per alcuni resterà il più grande abbaglio della storia dei Clips; anche perché quel Draft, visto qualche anno dopo, aveva a disposizioni giocatori come Mike Bibby(alla 2), Vince Carter(5), Larry Hughes(8), Dirk Nowitzki(9) e Paul Pierce(10).
Dal 99 in poi la maggior parte dei giocatori scelti dai Clippers sarà di prima fascia, se non di primissima, cominciando dalla chiamata di Lamar Odom, quarta assoluta, e da quelle negli anni successivi di buoni giocatori come Quentin Richardson(testa calda), Darius Miles(testa caldissima), Tyson Chandler(scelto per i Bulls), Chris Wilcox e di Chris Kaman(discreta presa in quel profondissimo Draft).
Nel Draft del 2004 i Clippers cercano un playmaker ed alla quattro selezionano Shaun Livingston, progettando su di lui, e logicamente su Brand e Kaman, il futuro della franchigia.
In quello del 2005 la dirigenza dei Clips ha tentato il colpaccio, sbaragliando scout ed addetti ai lavori a NY, prendendo alla 12 Yaroslav Korolev, immaturo russo che ha giocato la partita più importante della sua carriera da pro nell NBA Europe live tour dellestate scorsa, dove la squadra di coach Dunleavy, in ritiro pre stagione in Russia, ha giocato contro il CSKA a Mosca.
Dopo la storiografia dei Draft targati Clippers, lunica cosa che uno può pensare è: ma con tutte queste scelte così alte e tante così forti, i Clippers dove sono arrivati?
Beh dai riscontri oserei dire non molto lontani, salvo la vera e propria cavalcata nella post season dello scorso anno dove gli uomini di Dunleavy, che avevano ottenuto in regular season la seconda miglior stagione per vittorie della loro storia con 47-35, ai PO spazzarono via i Nuggets con un 4-1 senza storia, ed andarono ad un tiro da 3 di Bell dalla finale di Conference, purtroppo si arresero solo dopo 7 partite ai Phoenix Suns, dimostrando carattere ed attributi.
La stagione scorsa poteva rappresentare un trampolino di lancio, ma dallandamento nella corrente stagione regolare, si può già scrivere che lexploit dello scorso anno sarà difficilmente ripetibile, almeno in un prossimo futuro.
Sicuramente, perlomeno in questa stagione, la fortuna non è stata dalla parte dei Clippers, infatti dopo i sequenziali infortuni occorsi a Brand, Cassell ed altri, in settimana è arrivato anche il bruttissimo infortunio al povero Shaun Livingston, forte distorsione del ginocchio sinistro con interessamento dei legamenti, che sarà costretto a saltare il resto della stagione se non di più.
Il serio infortunio occorso al playmaker dei Clippers nel corso della partita contro gli Hornets, potrebbe cementare la squadra, che si è unita nel dolore e nel dispiacere dimostrando grande affetto nei confronti del giovane, e chissà che la reazione non si trasformi nel più classico dei win for Shaun e che magari li trascini addirittura allagguantare unottava moneta per i playoff.
Senza le invenzioni di Livingston, la squadra dovrà ancor di più appoggiare il gioco sulle qualità di Elton Brand, lex Duke, vicino al titolo di MVP lo scorso anno, sta viaggiando a 20.7 punti, a 9.7 rimbalzi ed a 2.7 stoppate di media a partita; le sue cifre sono ottime, ma per completare il lavoro ci sarebbe bisogno del contributo costante del cosiddetto supporting cast che dovrebbe essere più efficace soprattutto in difesa, 3-19 quando gli avversari segnano 100 o più punti ed i Clippers di media ne concedono 96.9.
La seconda punta è senza dubbio Corey Maggette, disprezzato da coach Dunleavy, ma adulato dal proprietario Donald Sterling; lex Duke è stato per tutta la stagione sul mercato, voci di corridoio lo volevano vicino ai San Antonio Spurs per incrementare il loro atletismo, ma con la fine delle transazioni nessuna offerta ha fatto dire di sì al GM Elgin Baylor ed il buon Corey dovrà stare, almeno fino a fine stagione, agli ordini di coach Dunleavy che come sogno avrebbe quello di allenare il figlio, ora accasatosi ai Pacers schiantati nella notte 64-87 dai nostri, grazie ai 57 punti del trio Maggette, Brand e Kaman.
La terza piazza per la gerarchia dei leader della squadra, in assenza di Livingston, se la dovrebbero spartire Tim Thomas e Chris Kaman; Thomas, firmato dai Clippers a Luglio, dopo la splendida post season dello scorso anno, si è un po adagiato sugli allori e non sta producendo quanto sperato dalla dirigenza.
Il buon Kaman, vero caratterista Nba, si dà sempre da fare in mezzo allarea contro chiunque, il tiro dalla media è rivedibile, ma quei piedi per correre il campo li hanno in pochi anche nella Lega. La dirigenza in lui pone grosse aspettative, tanto che nellOttobre 2006 ha firmato unestensione contrattuale di 5 anni per un totale di 52.5 milioni di dollari.
La figura delle chiocce la dovrebbero fare Mobley e Cassell lex giocatore dei Rockets sta giocando una dignitosa stagione, principalmente segna appostato sugli scarichi dietro la linea da 3 punti, da cui sta tirando col 42%.
Sam I am, oltre a lasciare dichiarazioni alla stampa del tipo:Sono lunico dei pochi playmaker rimasti oppure Tutti avrebbero bisogno dei miei consigli su un campo da basket, ha saltato parecchie partite prima a causa di una fascite plantare ed ora è alle prese con dei dolori allinguine. Intanto sia Cassell, che Gary Payton, che Jason Caffey sono stati assolti pienamente dallaccusa di aggressione in uno strip club di Toronto, per mancanza di testimoni attendibili.
Last but not least , la storia di Doug Christie meriterebbe un articolo, o forse un libro, a parte ed allora cercherò di riassumerla in breve. Lex giocatore dei Kings, accasatosi a L.A.,l11 Ferbbraio ha firmato un secondo contratto di 10 giorni coi Clippers, ma per bocca del suo agente ha fatto sapere di non voler più giocare per gli angeleni ed allora il suo mini contratto è stato rescisso con grande stupore da parte degli addetti ai lavori, ma penso con grande gioia da parte di coach Dunleavy.
Ad oggi, i Clippers sono terzi nellinsidiosa Pacific division con un record di 29-30 e con un bilancio sotto il 50% ai playoff della western conference non ci si va.
Il mese di Febbraio è stato chiuso con un saldo di 5-7, complice anche una road trip di 7 partite ad est, in cui le sconfitte sono arrivate contro squadre come Toronto, Cleveland e Detroit che stavano vivendo un buon momento.
Il calendario marzolino non promette gran che di meglio, infatti i Clippers riceveranno San Antonio e Detroit allo Staples Center, prima di partire per un altro tour di altre 6 partite in trasferta passando tra laltro per San Antonio, Houston(in back to back) e Chicago.
Intanto la notizia della settimana e che i nostri Clippers hanno per la prima volta vinto la prima partita di un back to back contro Seattle in casa, ma nella seconda sempre contro i Sonics in Wisconsin, hanno perso di 2.
Il cammino verso i playoff è molto difficile, ma come tutti ben sappiamo, nella Lega più bella del mondo, è sempre possibile infilare un filotto di vittorie e riuscire a risalire in classifica, anche se il calendario dei Clippers non aiuta di certo; sicuramente in estate bisognerà tornare sul mercato, magari usando come pedina di scambio principale quel Maggette tanto richiesto in Gennaio, bisognerà muoversi cercando di rinforzare la squadra soprattutto nei ruoli di guardia e di ala e sperando che la stagione successiva sia migliore della precedente!