Il miracolo non è riuscito e, francamente, a Siena nessuno ci credeva troppo. Recuperare 30 punti alla squadra indicata da tutti come favorita per la vittoria finale della coppa appariva impresa impossibile, ed impresa impossibile è stata. La Montepaschi ci ha provato fortemente per i primi 10 minuti e il 30-15 del primo mini-intervallo la dice lunga sull’intensità che i giocatori senesi hanno riversato sul campo. 10 minuti di pressing feroce, di medie dalla lunga impressionanti, di recuperi e contropiedi come raramente se ne vedono su un campo di basket. Ma l’illusione del miracolo è durata poco, al ritorno in campo tre triple consecutive di Chikalkin, il russo già visto anni fà in Italia con la maglia della Benetton, ha stoppato irreversibilmente il tentativo disperato di rimonta dei senesi.
Vogliamo dire due parole sugli arbitri: chi scrive ha i capelli grigi e segue il basket da una quarantina d’anni, ma una terna così scalcinata non la ricorda. I tre ineffabili ometti con la divisa rosso-nera ne hanno combinate di cotte e di crude. Vogliamo pensare che, dato il risultato dell’andata, i designatori della Uleb abbiano scelto i tre peggiori arbitri a loro disposizione per guidare una partita dall’esito scontato. Ebbene, questi tre signori sono riusciti nell’impresa di far imbufalire un pubblico che era arrivato al Palasclavo già rassegnato all’uscita di scena della propria squadra. Soprattutto il francese Viator è uno strano personaggio che non conosce affatto l’infrazione di passi, abbiamo visto il mensanino Sato saltare due volte consecutive con la palla in mano senza che gli venisse sanzionato alcunchè, il russo Chikalkin, poi, ha inventato un “quinto tempo” che agli arbitri è apparso del tutto regolare. La perla l’ha confezionata il greco Zavlanos che si è permesso perfino di irridere il pubblico che lo contestava. Tra l’altro questi curiosi personaggi hanno anche problemi di vista, particolare non trascurabile per chi fa l’arbitro, e non riescono proprio a vedere i giocatori quando pestano le righe che delimitano il campo. Un consiglio disinteressato ai designatori dell’Uleb: questi tre signori è bene che vengano messi a riposo, non sono affatto all’altezza di dirigere una partita di livello europeo e se, disgraziatamente, si trovassero a fischiare in un campo appena appena più caldo di quello senese abbiamo molti timori per la loro incolumità e per l’ordine pubblico in generale.
Ci corre l’obbligo anche di stigmatizzare il comportamento della panchina, tutta, del Kazan: continue provocazioni al pubblico e la perla del time-out chiesto da Sireika a 47 secondi dal termine a qualificazione abbondantemente decisa da almeno mezz’ora, vergogna!!!!!!!!!!!! Anche in questo caso il pubblico senese ha reagito in maniera energica, il nostro sport non ha bisogno di certi personaggi, non ci importa di assomigliare alle peggiori manifestazioni del nostro fratello maggiore, il Calcio.
Venendo al basket giocato c’è da dire che si è assistito ad una gran bella partita. Due squadre in salute che hanno mostrato un gran basket con talenti puri da una parte e dall’altra. Lavrinovic e Chikalkin hanno deliziato il palato fine dei tifosi senesi ed anche il colored Stevenson ha mostrato numeri davvero notevoli. Da parte mensanina Joseph Forte ha fatto vedere a tutti perchè sia stato prima scelta NBA. Purtroppo continua l’involuzione di Baxter, ieri -2 di valutazione, che dovrebbe aver terminato il periodo di adattamento al gioco europeo in generale e italiano e senese in particolare. Anche da Boisa non si vedono significativi segnali di miglioramento anche se il buon Vlade non ha raggiunto le “profondità” di Baxter.
Nel primo quarto i senesi ci hanno provato e, grazie ad un ispiratissimo Kaukenas (15 punti in 9 minuti!!!) sono scappati sul 30-15. Come detto in precedenza Chikalkin ha stoppato il tentativo di fuga biancoverde con tre triple consecutive e, da lì, la partita è vissuta su strappi continui da ambedue le parti e su parziali e controparziali. L’ultimo quarto è stato quello della più pura accademia con giocate davvero notevoli e il 97-96 finale è figlio delle triple di Lavrinovic e dell’errore, sulla sirena, di McIntyre che ha avuto in mano la palla della platonica vittoria.
MONTEPASCHI: Forte 30, McIntyre 17, Baxter 2, Boisa 4, Eze 2, Sato 18, Kaukenas 19, Stoonerook 4.
KAZAN: Stevenson 14, McCullogh 1, Lavrinovic D. 19, Stombergas 13, Samoylenko 8, Lavrinovic K. 13, Chikalkin 21, Savanovic 6, Meshcheryakov 2.
THE PLAY OF GAME: Le tre stoppate di Benjamin Eze rifilate, ai malcapitati russi, ad altezze siderali!!!!!!!