Non tira una bella aria a [b]New York[/b]. Noni ad est ma tuttaltro che fuori dalla corsa [b]playoff[/b] visto che Indiana e Miami non sono ancora irraggiungibili.
La stagione dei Knicks dopo uninizio drammatico, 20 sconfitte nelle prime 39 partite, un gioco che stentava a decollare ed uno spogliatoio non proprio tranquillo, hanno imbroccato un discreto periodo che li ha riportati in linea di galleggiamento. Non fosse bastato il pessimo inizio ci aveva pensato [b]James Dolan[/b], a dare un altro scossone al team: [b]senza playoff Thomas salta[/b]. Queste in buona sostanza le dichiarazioni dellowner dei Knicks, a cui ha risposto a sorpresa Eddie Curry, la grande speranza Knicks di un futuro migliore, che ha fatto presente che il licenziamento di Thomas comporterebbe la sua contestuale richiesta di [b]cessione[/b].
In ogni caso un record sotto il 50% resta troppo poco per una squadra con un salary-cap da urlo, oltre [b]139 milioni[/b] di dollari, che rende il team allestito da Isiah Thomas il più pagato dellintera NBA con oltre 40 milioni di vantaggio sui Mavericks.
Thomas che resosi conto che affidando le chiavi della squadra a Marbury non sarebbe riuscito tirarsi fuori dal pantano ha sconvolto il modo di giocare dei Knicks, impostando una squadra che ha la sua prima opzione in [b]Curry[/b], che infatti sta producendo la miglior stagione in carriera a livello statistico viaggiando a 19 punti e 7 rimbalzi di media.
[b]Marbury[/b],la stella, il colpo ad effetto con cui Thomas si era presentato ai Knicks, riportando a casa il figliol prodigo, non ha propriamente preso bene il declassamento, non facendo mancare, almeno allinizio, qualche rimostranza verso il gioco controllato che Thomas ha architettato. Oggi, [b]Coney Island finest[/b], viene utilizzato più come play classico e tiratore sugli scarichi, senza disdegnare le sue invenzioni personali quando le difese avversarie collassato in area per contenere Curry.
E proprio il centrone ex Bulls, al suo quinto anno nellNBA dopo il salto dal liceo, ad essere croce e delizia di questi Knicks: fisico atletico, alto, roccioso e tecnicamente sviluppato sembrerebbe ad una prima occhiata il centro dei sogni, un piccolo Shaq, meno potente ma più tecnico. Il problema è che Curry non solo non domina come Shaq ma spesso anzi fa peggio: gioca dieci minuti come un indemoniato, segnando in mille modi (soluzione di potenza, gancio, scivolamento lungo la linea di fondo, passo dincrocio in area dopo una finta, jump da centro area), stoppa qualsiasi cosa in difesa, aiuta sul pick and roll riuscendo a contenere il primo passo del piccolo avversario, va a rimbalzo, difende. Poi inspiegabilmente si addormenta, sparisce dal gioco, inizia a vivacchiare a centro area concludendo senza troppa convinzione, diventa abulico a rimbalzo (suo difetto di sempre, visto che in 5 anni di NBA viaggia alla roboante media di [b]5 rimbalzi a partita in 25 minuti di utilizzo medio[/b]) mentre in difesa rischia di subire giocatori con un decimo del suo talento e del suo fisico.
Una situazione che i Knicks non possono permettersi visto che Curry è la pietra angolare attorno a cui ruotano i destini della franchigia per i prossimi 5 anni almeno, considerando peraltro che per lui i Knicks hanno dovuto cedere una prima scelta, tramutatasi in Tyrus Thomas ed il diritto di invertire la loro prima scelta di questanno con quella dei Bulls, non una cosa da poco considerando che i Knicks rischiano di aver ceduto due scelte di lotteria.
Isaiah Thomas ha sempre dichiarato che nessun giocatore nel draft2006 varrà mai quanto Eddie Curry ed è convinto questanno di riuscire a fare i playoff e quindi di limitare i danni, al momento un giudizio sulla trade; considerando che i Bulls, attraverso il loro GM Paxon, hanno dichiarato di cercare una presenza offensiva in post basso per ritenersi da titolo, è ancora in sospeso, ma è ovvio che Curry al momento non abbia convinto appieno, prendendosi in più di una circostanza i fischi dellesigentissimo pubblico del Garden, che anzi: sangue, sudore e voglia di lottare sempre e comunque.
Attorno al giovane big man Thomas sembrava aver trovato un equilibrio proprio quando gli infortuni gli avevano impedito di avere rotazioni sterminate con tantissimi giocatori da far contenti, così con Marbury sul perimetro giocavano [b]Jamal Crawford[/b] (perché il verbo al passato? A Crawford hanno diagnosticato in questi giorni una [b]frattura da stress alla caviglia che gli farà perdere il resto della stagione[/b], a meno di miracolosi recuperi per eventuali playoff.) e [b]Quentin Richardson[/b], questultimo autore di una stagione notevolissima, forse pungolato dallarrivo di [b]Jared Jeffries[/b], al momento deludente e spesso infortunato. Sotto canestro accanto a Curry ci sono una sorpresa ed una delusione, la sorpresa è [b]David Lee[/b], alona atletica da Florida. Fischiatissimo dal pubblico il giorno della sua scelta al draft Lee ha saputo con la forza del lavoro conquistare il pubblico newyorkese, diventando un vero e proprio idolo per la foga, la voglia, la rabbia e lenergia che sprizza in campo ogni volta che Thomas gli concede spazio.
Le brutte notizie vengono da [b]Channing Frye[/b], laltro lungo giovane su cui i Knicks puntano molto, per formare con Curry una coppia che possa dominare negli anni a venire. Lex [b]Arizona[/b], dopo un primo anno sorprendente per impatto, voglia e presenza questanno sta incappando in una serie infinita di infortuni che ne limitano il rendimento. Non sono solo gli infortuni però a preoccupare, anche il calo dintensità, il suo nascondersi spesso ed il rinunciare a prendere iniziative non sono segnali positivi. Di certo si può pensare che essere praticamente ogni giorno al centro di voci di mercato (i Knicks sono sembrati veramente vicini a prendere [b]Garnett[/b], ed in ogni altra trade che riguardasse NY, Frye era sempre dato come sicuro partente) non abbia aiutato quello che infondo è un secondo anno, ma i Knicks non possono permettersi di aspettar molto ed il contratto di Frye non è lunghissimo, se dovesse proseguire a giocare così i Knicks saranno disposti ad investire sul ragazzo una cifra considerevole? E solo uno dei tanti punti interrogativi sul [b]futuro dei Knicks[/b].
Un futuro che al momento assomiglia ad un enorme punto interrogativo.
Questestate intanto il cap sarà alleggerito di oltre 63 milioni di dollari, grazie alla fine dei contratti di Houston, Rose, Mo Taylor, Shannon Anderson, Jerome Williams e Kelvin Kato, tuttavia i Knicks resteranno una delle squadre più costose della lega, grazie anche a contratti folli elargiti a gente come Jerome sexy James, che fino al 2008 guadagnerà 6 milioni lanno per far tappezzeria, con il problema di dover rifirmare gente come Lee, Frye e Robinson. Cosa farà Thomas, sempre che sia ancora lui a menar le danze dalla panchina e dalla scrivania? Andrà alla ricerca dellennesimo scambio ad effetto, magari cercando Garnett? O proverà a sviluppare le potenzialità di un gruppo che come talento ha ben poco da invidiare a qualsiasi altra squadra NBA? Riuscirà a liberarsi dei giocatori rivelatisi palesemente inutili come Francis o Rose? La stagione regolare sta per finire, presto molti di questi interrogativi avranno una risposta.