Appuntamento verso le undici davanti al solito bar che vede tutti i nostri raduni prepartita.
Il primo che incontro è Stefano, occhiali da sole nonostante il cielo grigio Stanotte, o meglio, stamattina, sono andato a dormire alle cinque ed alle sette ero già in stazione.
Stefano è di Ancona.
Ci raggiunge Dodo (anche lui con occhiali da sole) che con il suo inconfondibile accento veneziano ci aggiorna, mentre addenta un panino e si beve una birra Levataccia, partenza da casa, stop a Rovigo per prendere Dario ed eccoci qua .
Stefano e Dodo sono due fortitudini che vivono in altre parti dItalia ma non sono i soli: al bar incontro la dolcissima Marta, che è arrivata sabato pomeriggio da Cagliari; Carlo, marchigiano di Senigallia che però vive a Bologna da un po e che oggi è il mio autista personale; Ozzy, geniale forlivese; Irene e Andrea, della colonna (che fa tanto Brigate Rosse ma vedendoli pensi a tutto fuorché a due terroristi) fiorentina della Fossa; addirittura abbiamo un ospite partenopeo, Sergio, tifosissimo dellEldo ma che non è voluto mancare al Derby e assisterà alla sua prima partita in Fossa, in mezzo agli amici conosciuti sul Forum del gruppo bolognese.
Il tempo passa, lo inganniamo parlando di tutto ma non dellimminente partita, forse per scaramanzia.
Si parla del sabato appena trascorso chi al cinema, chi al pub, chi ad un concerto, chi davanti alla televisione.
Ok, entriamo, ormai manca poco.
Saliamo per la milionesima volta quegli scalini che ci separano dalla Fossa dei Leoni e siamo nel cuore del tifo biancoblu.
Cè un clima strano, fin troppo rilassato, forse la mancanza di gruppi organizzati ospiti (in polemica con..tutti) toglie un po di sale alla partita.
Poco male, qualcosa da fare lo troviamo ugualmente, visto che alcuni rappresentanti della Fossa ci stanno spiegando come funzionerà lennesima, meravigliosa coreografia.
Altri srotolano uno striscione in ricordo di Aldo, un Fossaiolo prematuramente scomparso.
Applausi, pelle doca, oggi canteremo anche per te.
Manca poco, manca poco, le farfalle nello stomaco cominciano a ballare il can can, è inutile, non ti abituerai mai a questa sensazione, nemmeno a cento anni, nemmeno dopo aver visto un miliardo di partite e forse la bellezza ed il fascino di tutto questo risiede proprio in quegli attimi che precedono la palla a due, un po come succede ai concerti quando si spegne la luce e parte la musica.
Beh, oggi lo spettacolo lo facciamo noi e che spettacolo..
Coreografia riuscitissima nonostante fosse abbastanza complicata.
Palla a due, cavolo, la Virtus è già avanti.
Niente, la palla non gira, Moiso non vede una boccia neanche a morire dice un mio vicino di posto.
Drejer, marcate Drejer, Ataman chiama tempo, porca di quella..
E socmel Edney, dai via sta palla
Le azioni si susseguono ma non come vorremmo.
Alziamo lo sguardo per vedere il tabellone e la situazione non è proprio quella che ci saremmo aspettati.
La Fossa continua a sostenere la squadra Sveglia Bologna! urla uno dei ragazzi che organizza il tifo.
Ma la Bologna biancoblu non è sveglia, colpa anche di qualche infiltrato mai visto in curva ma che al lunedì potrà tirarsela con gli amici mostrando il biglietto della partita, magari avuto in omaggio da qualche sponsor.
Urla, commenti, sensazioni, sudore, sconforto, grinta si mischiano ad ogni giocata.
Non abbiamo uno schema, non abbiamo uno schema.
Facchini, hai ingoiato il fischietto?
Nonostante la partita abbia preso una brutta piega, il fortitudino non perde mai la sua ironia: Lang, chai la faccia talmente sveglia che se non fossi così alto per giocare a basket saresti disoccupato!.
Finisce il primo tempo, il tabellone ci dice che se vogliamo recuperare dobbiamo giocare un po meglio di quanto abbiamo fatto fino ad ora.
Sigaretta di metà partita, Bar Sport sotto i portici, tutti tecnici, tutti hanno la soluzione in tasca, qualcuno perde le staffe, qualcuno è troppo ben abituato e pensa addirittura di mollare il colpo e andarsene, bel tifoso.
Dai che si ricomincia, con un bel po della voce che già ha preso la strada di casa.
Meno 21: Benessum, che due maroni, ma Bluthenthal oggi cè?.
Dai ragazzi, onorate Aldo, forza.
Meno 15: Difendere, difendere, difendere, dai Beli, dai Thomas!.
Almeno reagiamo.
Meno 8: Bella Mancio, bentornato.
Se la fanno sotto, se la fanno sotto, li riprendiamo.
Meno 2: Dai regaz, dai che ce la facciamo.
Il Palazzo è una bolgia, non riesco a sentire quello che mi dice chi è in piedi accanto a me, bene, bene, dai che la portiamo a casa
Noooooo, non possiamo prendere canestro allo scadere
Continuo a cantare, ormai la voce è un lontano ricordo ma ci credo, come ci credono quelli che non hanno dormito per essere qui, quelli che vivono e respirano Fortitudo anche se non sono a Bologna, quelli che non mollerebbero mai.
Ma qui ci crediamo solo noi.
La Virtus mette le mani sul Derby, non vorrei mai vedere quelli lì festeggiare in casa nostra ma qualcuno dei nostri un applauso lo merita.
E andata.
Il Palazzo lentamente si svuota, rimaniamo dentro in una quarantina, parliamo, anche se la voglia di farlo è poca, molto poca.
Cè chi saluta per andare al lavoro o semplicemente per andarsene e dimenticare il più in fretta possibile questa brutta giornata.
E ora che vada anche io, mia moglie mi aspetta a casa.
Mentre esco incrocio James Thomas e Moochie Norris: mi fermo e gli stringo la mano Grazie comunque, almeno ci avete provato.
Per un attimo la tristezza che hanno negli occhi scompare, abbozzano un sorriso.
E come me, sono pronti a ripartire.