Scritto da La Provincia
VARESE Basso profilo. Latmosfera permeata di dissacrante fatalismo che si respirava ieri al PalaWhirlpool durante la conferenza stampa convocata per consentire a Rolando Howell di esporre le sue ragioni, può essere definita così. Presenti insieme al giocatore lamministratore delegato Gianni Chiapparo, il direttore sportivo Mario Oioli e il responsabile comunicazione Marco Zamberletti.
LE SCUSE Mi dispiace – esordisce il pivot del South Carolina – della situazione che si è venuta a creare fra me e Adriano. Non capisco come si possano essere scritte così tante cose che non corrispondono alla verità su quello che è e resta un semplice malinteso cresciuto a dismisura. Adriano è un bravo ragazzo, ritengo di esserlo anchio, siamo dei professionisti ed entrambi conosciamo il limite al quale è possibile arrivare. Preciso una volta di più che non cè stato alcun contatto fisico, il confronto è stato esclusivamente verbale. Ho avuto modo di chiarirmi con lui? No, ancora no; ma di sicuro accadrà.
LA DISCORDIA Comè iniziata? Nel rumore e nella confusione Adriano mi ha chiesto di fare qualcosa che io non ho compreso, lui non ha capito la mia risposta e da qui è scaturito il malinteso. In che lingua parlavamo? In inglese, sorride Howell. Un cronista milanese, avvisa che Adriano parla inglese molto così e così. Abbastanza per farsi capire, chiude il varesino che poi, ma questo era scontato, avvisa che io e Adriano non era la prima volta che ci vedevamo.
DENTRO O FUORI Allesterno del locale non è accaduto nulla, i fatti si sono svolti sempre allinterno dellHollywood. Quando siamo usciti ognuno è andato per la sua strada. Prima della conferenza stampa, gli immancabili pissi pissi bao bao, sostenevano dellesistenza di prove fotografiche. Sinora, a riguardo, nulla si è visto.
SEGNI MISTERIOSI Mi chiedete notizie sui presunti segni che Adriano avrebbe sul volto? Ribadisco che non cè stata alcuna rissa ma solo un confronto verbale. Finché io sono stato lì, lui non aveva nulla in volto; poi, visto che ognuno se nè andato per i fatti suoi, non posso certo sapere cosa sia successo. Fra laltro, intorno a noi, ci sono sempre state parecchie persone.
LA PACE Gianni Chiapparo, in abiti da pompiere dallinizio alla fine, si dice fiducioso di poter organizzare presto un incontro pubblico fra i due atleti per una stretta di mano e uno scambio di maglia. La domenica è chiaramente impossibile, confido quindi nella serata di giovedì 29 marzo quando al palazzetto giocherà Biella. Evitiamo di continuare a fare del male – chiude lamministratore delegato – a due ragazzi di 24 anni.
Samuele Giardina
[b]La voce della curva: “E’ stata una figuraccia”[/b]
VARESE (s.g.) La Gioventù Biacorossa, il trampolino degli affetti spesso decisivo per lanciare in alto le sorti sportive della Pallacanestro Varese, come si pone di fronte allo scontro a salsa di strombo fra Howell e Adriano? Lunica cosa da dire – spiega con pacatezza il responsabile del direttivo Alberto Tagliabue – è che entrambi hanno fatto una figuraccia in quanto sono delle persone alle quali lessere bravi nei rispettivi sport ha consentito di poter vivere con una elevata ricchezza economica a disposizione. E lessere dei professionisti, da parte loro, dovrebbe essere inteso a trecentosessanta gradi, dal campo, alla vita di tutti i giorni; tutto ciò soprattutto nelle occasioni in cui si trovano a frequentare luoghi pubblici davanti agli occhi di molta gente che, magari, non aspetta altro per costruire una storia che fa notizia. Dovrebbero capire che il modo di comportarsi, nei contesti citati prima, deve essere altro; con questo, non voglio mettere la testa sotto la sabbia e dire che sono cose che non possono accadere, per carità, può succedere a tutti. La morale resta però da ricercare nel fatto che, come sportivi famosi, Howell e Adriano hanno, chi più chi meno, un seguito, una notorietà e dei tifosi a cui rendere conto; situazione che richiede maggiore serietà.