– Arenas, dopo che nella scorsa partita contro i Portland Trail Blazers (a cui aveva promesso un cinquantello in tempi non sospetti) era andato clamorosamente corto con il tiro che avrebbe garantito l’overtime ai suoi, si è preso ugualmente la responsabilità di segnare il canestro della vittoria anche contro i Sonics.
Partenza in punta, regge il bump con Earl Watson, arriva nel pitturato con precario equilibrio e lascia andare un tiro di soli polpastrelli dall’altezza della spalla con Wilcox in aiuto. Tabellone e canestro della vittoria. Visibiglio totale dei Maghi di Washington e Gilbert si toglie la maglietta e rimane per qualche minuto sdraiato sul parquet a prendersi gli applausi e gli abbracci dei compagni.
[b]Dal vangelo secondo Gilbert. Parabola numero 253456.[/b]
– I Boston Celtics si sono trovati avanti di 18 lunghezze sui Bobcats durante il secondo tempo, quando [b]Doc Rivers[/b] ha deciso di far entrare le seconde linee. I [i]” ‘Cats “[/i] hanno cominciato a correre ed a ridurre lo svantaggio, che si è affievolito sempre più, con il buon Doc che manteneva le riserve in campo. Gli avversari hanno pareggiato la partita e le riserve sono rimaste in campo, si sono portati in vantaggio mentre Pierce era sempre a guardare. Il finale ha regalato la vittoria ai Bobcats in quella che è una fin troppo chiara “ricerca della pallina vincente”. Una tattica piuttosto avvilente per qualsiasi squadra, ancor di più per i pluridecorati Celtics.
[i]”Ho voluto continuare a giocare con questo quintetto per far capire alla squadra e soprattutto ai giovani come si giocano le partite.”[/i] -ha detto Rivers in conferenza stampa- [i]”I giovani talenti dovevano capire che per vincere ci voleva comunque una prova di squadra. Vincere voleva dire giocare col cuore, perdere invece serve a farci capire cosa ci manca. Non c’entra nulla la questione lotteria.”[/i]