E alla fine (stagione) è successo quello che tutti si aspettavano (e in molti speravano): il 14 marzo [b]Terry Stotts[/b], coach dei Milwaukee Bucks, è stato [b]licenziato[/b]. Al suo posto uno degli assistenti, [b]Larry Kristkowiak[/b].
Ma è stata davvero saggia la decisione del GM Harris? Oppure si poteva aspettare la fine della stagione?
Stotts paga per il bilancio negativo, le [b]poche vittorie[/b]. Ma non solo per quello: a sua discolpa si può annotare lincredibile serie di [b]infortuni[/b] che hanno colpito i migliori giocatori della squadra.
I maggiori problemi sono riscontrabili sotto altri aspetti: lassoluta mancanza di un [b]sistema difensivo[/b] adeguato, lincapacità di trasmettere una [b]mentalità vincente[/b] alla squadra, laffidarsi troppo ai [b]giocatori perimetrali[/b], dal quale sono poi derivati i pessimi rapporti con il centro [b]Andrew Bogut[/b], lamentatosi diverse volte del suo scarso coinvolgimento in attacco.
In pratica, il lavoro dellallenatore è risultato in [b]contrasto[/b] con la filosofia sulla quale la squadra è stata costruita dalla [b]dirigenza[/b]. Non a caso, alcuni opinionisti doltre oceano hanno etichettato Stotts come scelta del proprietario della squadra Herb Kohl, non del GM.
La gestione dellesonero ha però sollevato molti dubbi, e ha rievocato la gaffe commessa due anni fa, quando è stato licenziato [b]Terry Porter[/b].
La notizia del licenziamento è infatti stata data con un semplice comunicato stampa, pubblicato sul sito della squadra, e il nome di [b]Kristokwiak[/b] è stato annunciato [b]dopo diverse ore[/b]. Segnale di confusione, e di poca fermezza nelle decisioni. Una sorta di nascondersi davanti alle proprie responsabilità. Di certo una conferenza stampa avrebbe chiarito maggiormente lindirizzo verso cui la squadra, in crisi, è rivolta; la soluzione adottata invece crea incertezza.
Così si è arrivati alla scelta di [b]Kristokwiak[/b], già assistente allenatore, con tanto di [b]contratto pluriennale[/b]. In pratica, i Bucks si affidano ad un allenatore Rookie per quanto riguarda la NBA.
La paura di perderlo ha giocato un ruolo molto importante. Nei giorni precedenti lex giocatore dei Bulls e degli stessi Bucks era in aperta trattativa con l[b]Università dello Utah[/b] per il posto da head coach. La reale possibilità di dover fare a meno di una persona capace allinterno dellorganizzazione ha contribuito al cambiamento di rotta.
Di contro allesperienza nulla come allenatore, gli [b]anni[/b] passati nella [b]NBA[/b] vanno a suo favore: i giocatori sono maggiormente propensi ad ascoltarlo, a fidarsi di lui. Inoltre, la sua carriera di roccioso uomo darea, poco incisivo in attacco ma prezioso in difesa può fornire alla squadra quegli elementi di [b]mentalità difensiva[/b] necessari per il salto di qualità che è nelle corde dei Bucks.
Sicuramente il [i]timing[/i] della scelta di cambiare allenatore è stato sbagliato: con meno di 20 partite alla fine della regular season, speranze playoff ormai abbandonate, la scelta sembra inutile. Vero è che si doveva voltare pagina, iniziare da zero, ma con così poche partite rimaste il rischio è quello di destabilizzare la squadra, con il rischio che i giocatori non riescano ad assimilare al meglio i metodi di coach K.
Oltretutto, [b]Kristokwiak è luomo giusto per i Bucks?[/b] Per il GM sembra di sì, il contratto che è stato sottoposto al nuovo allenatore è pluriennale, gli è stato affidato il progetto.
Ma con giocatori così giovani, da formare e da avviare al successo, una vecchia volpe della panchina, un personaggio di carisma e di esperienza non sarebbe stato più adatto?
Queste sono ovviamente le impressioni iniziali, nulla di definitivo: in futuro ci si potrà riferire a queste mosse come le decisive per il ritorno al successo della franchigia del Wisconsin, ma al momento rimangono tante perplessità.
La squadra sembra aver [b]reagito bene[/b] al cambiamento: Spurs battuti alla prima uscita e bloccata la striscia di vittorie consecutive dei texani, altra W contro i Bobcats, e uno stop contro i Clippers per un punto.
Note dolenti, alle quali ormai si è fatta labitudine, purtroppo: la [b]perdita[/b] di [b]Bogut[/b] (piede sinistro) e [b]Villanueva[/b] (spalla) per il resto della stagione. Semplicemente non si è voluto rischiarli: con gli obiettivi stagionali completamente mancati, si è preferito curare i loro problemi per evitare che si aggravino.
In pratica le vittorie non sono più fondamentali, si punta alle scelte alte del [b]draft[/b], molto ambite questanno. Un buon colpo al draft, unito ad uno sul mercato dei [b]Free Agent[/b] (lo spazio nel salary cap è ampio), possono portare i Bucks ai piani alti della Eastern Conference. Sempre se lallenatore si riveli quello giusto e che i troppi infortuni di questanno non tormentino più Redd e gli altri del quintetto.