Anno 2003, la città di Cleveland, Ohio è conosciuta da tutta lAmerica sportiva, e non solo, come the mistake on the lake, pochi giocatori vogliono approdarci e proprio la stagione 2002/03 finisce per i Cavaliers con il peggior record della Lega con 17-65, in comproprietà con i Denver Nuggets, e letichetta di zimbello della National Basketball Association.
Non tutti i mali vengono per nuocere, dice il proverbio, ed infatti, grazie alla Lottery, i Cavs hanno la prima scelta assoluta al Draft, chiamano LeBron James e danno una discreta virata alla propria storia.
Anno 2005, Cleveland finisce la propria stagione perdendo la semifinale della Eastern Conference contro i Pistons alla settima partita e dallappellativo di Errore sul lago si è passati per metonimia alla frase, inventata dai geni pubblicitari dellazienda col baffo, di We are all witnesses.
Anno 2007, già siamo tutti testimoni, non solo dellascesa di un giocatore, LeBron James, che forse ripercorrerà le orme di un altro 23, ma anche di un gruppo di giocatori che si sta ritagliando un ruolo sempre più importante nelle gerarchie della seppur non irresistibile Eastern Conference.
La stagione dei Cavaliers, secondo la mia analisi, ha subito due forti sterzate non per forza associabili a grandi vittorie o ad imprese eroiche, ma verificabili come crescita del gruppo, sia sotto il profilo tecnico che sotto quello psicologico, cosa che ai playoffs potrebbe fare la differenza.
La prima è riconducibile alla consueta road trip sulla costa ovest, che normalmente flagella il record della maggior parte delle squadre orientali; quella dei Cavs è arrivata allinizio dellanno solare, da questo viaggio di 9 gare LeBron e soci sono tornati con 5 vittorie, discreto bottino, ma soprattutto con un nuovo spirito e delle certezze, arrivate da giocatori come Gibson e Varejao.
Il secondo colpo di coda è avvenuto abbastanza recentemente, quando i Cavaliers hanno infilato una striscia vincente di 8 partite, battendo squadre come Houston, Detroit a domicilio e Utah; in questa striscia la mano e soprattutto i punti di LeBron sono stati sempre presenti, ma anche i progressi fatti dal cosiddetto supporting cast hanno giovato alla causa permettendo ai Cavs ed ai loro tifosi di azzardare il pronostico di una finale di Conference in casa Central proprio contro Detroit.
Ad oggi i Cleveland Cavs sono secondi nella classifica della Eastern Conference con un record di 42-27, con sole 1.5 lunghezze da recuperare ai Pistons e con ancora 13 partite da giocare da qui alla fine della regular season.
Attualmente il head to head, come lo chiamano di là, tra Pistons e Cavs sorride agli uomini di Saunders per 2-1, ma l8 di Aprile al Palace cè lultimo atto dei quattro previsti dal calendario, che potrebbe, se la classifica sarà ancora così corta in cima, sancire la prima della classe ad est del Mississipi.
Come citato in precedenza, tra le buone nuove di questa stagione cè lascesa di un giovane interessante che sta sempre più diventando un fattore, anche nei quarti periodi di partite importanti; Mike Brown, allenatore dei Cavaliers dal 2005, ha definito questo giocatore come un pozzo denergia da cui la squadra deve trarne giovamento, il giocatore in questione, se non lavete capito, è Anderson Varejao.
Il ragazzo da Santa Teresa, Brasile sta giocando unottima pallacanestro sia in attacco, dove si tiene sempre pronto per convertire in due punti un assist o per un rimbalzo offensivo, sia in difesa, vera arma vincente dellex giocatore del Barcellona.
Infatti coach Brown, allievo di Popovich , sicuramente apprezza gli attributi di Anderson, spesso per le terre a causa di tuffi o sfondamenti subiti, ed infatti, nei momenti decisivi, è proprio lui ad occuparsi dei migliori uomini di frontline della squadra avversaria.
Varejao è nel suo ultimo anno di contratto, il terzo, guadagna soli 945.000$ e questestate il rinnovo sarà a cifre presumibilmente più alte, nonostante le statistiche non dicano tutto ciò che Anderson fa e tocca su un campo da basket, al momento viaggia a 6.8 punti e 6.9 rimbalzi a partita in 23.7 minuti di media.
Dopo LeBron, è senza dubbio Anderson lidolo dei tifosi della Quiken Loans Arena, che in occasione del medusa day hanno indossato una parrucca in onore della formosa capigliatura di Varejao, famosa in downtown Cleveland.
Il rapporto Nba-Varejao non è sempre stato così idilliaco, recentemente è successo un piccolo disguido negli ultimi istanti della partita tra Pacers e Cavs, vinta da questi ultimi per 99-88.
Varejao, nonostante le regole non scritte della Nba vietino di tirare nellultimo possesso di una partita già vinta, spinto dallurlo del pubblico con il più classico dei cento cento!!, valevole peraltro una Chalupa gratis al Taco Bell, ha scoccato un tripla rasente il ferro che non ha cambiato il punteggio della gara, ma che ha alterato lumore di coach Carlisle che in conferenza stampa si è fatto sentire.
A far da pacere è dovuto giungere James dicendo: Noi non siamo quel tipo di squadra, Anderson non doveva farlo e dallerrore commesso imparerà la lezione, anche Brown ha voluto commentare: Ha sbagliato, non cera bisogno di prendere quel tiro; bisogna rispettare gli avversari, ho già detto ad Anderson che i fans non devono essere la sua priorità, lui ha capito e ha chiesto scusa a tutti.
Anderson, forse nei campetti di Santa Teresa queste cose le potevi anche fare, ma nella Lega, specialmente ad un brasiliano, non vengono perdonati questi atteggiamenti e si rischia di finire nella cuccia di coach Brown, che però, nei momenti importanti, non può permettersi di rinunciare ad un giocatore come Varejao.