Questo il comunicato della Fip:
La Corte federale ha accolto parzialmente l’appello della Procura federale e ha penalizzato per quindici punti la Benetton Treviso e ha squalificato per tre anni e quattro mesi, a partire dal 21 marzo 2007, l’ex dirigente Benetton Andrea Cirelli per i tesseramenti dei giocatori Gino Cuccarolo e Erazem Lorbek.
La Corte federale (presidente Paolo Ricciardi; componenti: Cesare Persichelli, Carlo Sica, Daniele Di Marco, Francesco S. De Stefano, Mario Izzo, G. Riccardo Villoresi Francesco Grotti; segreteria Daniela Geremia) ha confermato la responsabilità per frode sportiva (art. 43 comma 1 lett.c, regolamento giustizia) di Andrea Cirelli, pur riconoscendogli le attenuanti atipiche (art. 19 comma 4 R.G), e la responsabilità oggettiva (art. 44 comma 1 R.G) della Benetton Treviso.
Sentenza sorprendente. Giusta o sbagliata che sia (non mi esprimo…), è sorprendente, perchè di prassi la tedenza è che i gradi successivi di giudizio mitighino le precedenti sanzioni. Non in questo caso, nonostante lottimismo dei legali a difesa della Benetton. Ottimismo giustificato da una serie di considerazioni, giuridiche e non.
Prima di elencarle, è giusto sottolineare una volta di più che i retroscena del caso-Cuccarolo hanno evidenziato un comportamento decisamente deplorevole da parte dellex team manager Cirelli (probabilmente, longa manus di qualcuno più in alto…): in soldoni, dopo lerrore si è cercato di imbrogliare. Tuttavia, dal punto di vista giuridico la posizione della Benetton sembrava (a questo punto è corretto dire sembrava…) molto più pulita di quanto gli iniziali 12 punti facessero pensare. Addirittura, immeritatamente più pulita.
Ripeto che il nocciolo della questione sarebbe il comportamento di Cirelli. Fraudolento, o meramente sleale? Come già scritto in un precedente pezzo, perchè si parli di frode sportiva è necessario che la condotta posta in essere sia idonea a produrre un illecito vantaggio. Nel caso specifico, Cirelli avrebbe falsificato un documento, la rescissione del contratto di Cuccarolo, per liberare un posto a Lorbek nella lista dei tesserati. Non essendo contemplata nel regolamento la rescissione di un contratto come mezzo per liberare posti nel roster, di fatto il comportamento dellex team manager non avrebbe potuto portare alcun vantaggio alla Benetton; senza considerare poi il fatto che il documento, rimasto sempre nel cassetto di Zanetti, non è mai stato utilizzato per alcunchè. Per queste ragioni, quanto allipotesi di frode si dovrebbe parlare di reato impossibile. A rigor di legge (cosa che nello sport forse conta poco e, ben inteso, non è detto sia in assoluto un male), Cirelli avrebbe dovuto essere punito per mera sleatà sportiva. Ciò avrebbe alleggerito non poco la posizione della Benetton. Il regolamento Fip, al contrario di altri, non contempla infatti la responsabilità oggettiva per slealtà, ma solo per di frode. Perciò, su un piano assolutamente teorico (tanto più alla luce dei fatti), la società avrebbe potuto cavarsela anche senza sanzioni. Ovvio, la lacuna appare ingiusta. Ricordo che il Milan si è preso 8 punti di penalizzazione proprio per responsabilità oggettiva in slealtà sportiva; perfino Moggi è stato condannato solo per slealtà sportiva (allora Cirelli è peggio di Moggi!). Ma, giusto o sbagliato che sia, il regolamento, non dicendo, parla chiaro! In una lingua però evidentemente sconosciuta alla Corte Federale…
Ci sono anche ragioni che sanno meno di cavilli giuridici, e perciò più di giustizia, a far sembrare la sentenza un pò spropositata.
Il fatto che tutto sia nato da omessi, dovuti, controlli da parte di Fip e Lega sui tesseramenti, se certo non scagiona la Benetton, quanto meno dovrebbe (avrebbe dovuto…) avere il suo peso nel processo. Fosse stato bloccato il tesseramento, Lorbek non avrebbe giocato e nulla sarebbe successo. Cirelli, dettaglio non da poco, ha fatto quel che ha fatto ben dopo lok federale allutilizzo del giocatore. Va infatti rilevato che Lorbek ha giocato ben cinque partite non per quel documento camuffato, ma per un clamoroso caso di omesso controllo da parte dellorgano preposto! Organo di quella stessa Federazione che poi ha picchiato duro sulla Benetton; e non su se stessa.
Ancora. La Commissione Giudicante nella prima sentenza parla di caso-Cuccarolo e non più di caso-Lorbek. Non è perciò il diciannovesimo tesseramento, ma la rescissione del contratto numero 18 (quello di Cuccarolo) loggetto (il solo, questo è il punto!) del contendere. La sentenza dice più o meno esplicitamente che il campionato non è stato falsato. Di qui lomologazione dei risultati, Coppa Italia compresa. Quanto basta, secondo una corrente interpretazione legale, a rendere inutile leventuale ricorso al Tar da parte delle società danneggiate, cioè le tre sconfitte dalla Benetton illegale. Perchè questo? Dico la mia. La Fip, focalizzandosi solo sulla condotta di un uomo Benetton, chiudendo gli occhi su altri aspetti che avrebbero per colpevoli altri, si è di fatto parata il culo!
Spiace allora sentire Petrucci e Maifredi parlare di necessità di sentenza esemplare conforme al danno per lintero movimento e poi veder prevalere le ragioni di stato: quelle della Fip, che punisce pesantemente un (grave, deplorevole) comportamento individuale e ben individuato, ma sorvola clamorosamente sulla sua, altrettanto grave, negligenza; quella di un ente implacabile tanto nellesigere tasse-gara ed ammende quanto nello stendere un velo pietoso (diciamo pure insabbiare) sulle proprie (e della Lega) manchevolezze. Gli errori grossolani dei vertici del basket non danneggiano il movimento?! No, evidentemente. In sostanza, il danno è prodotto solo da Cirelli e dalla Benetton e solo loro perciò meritano la punizione esemplare.
Pecco di poca obiettività? Non lo so… vorrei solo un equo trattamento; per tutti quelli che hanno sbagliato. Parlo da tifoso? No! Un tifoso direbbe che le 24 bombe di domenica si sono abbattute sul contingente sbagliato; spaventandone oltretutto altri… Ma io me ne sto zitto.
Vediamo piuttosto che diranno i prossimi gradi di giudizio…