Dopo aver superato la prima metà della stagione con la consueta parentesi della Coppa Italia, conclusasi peraltro in maniera sfortunata sia sotto il profilo prettamente sportivo che sotto quello organizzativo, visto che lultima edizione verrà tramandata ai posteri con lasterisco del caso Lorbek, la Vidivici si è rituffata in campionato desiderosa di dare continuità ai brillanti risultati fino ad allora conseguiti.
Come si temeva, però, la final eight si è rivelata fatalmente dispendiosa per i bolognesi, accentuando quei segnali di stanchezza che già si erano palesati fin dallinizio del nuovo anno e che avevano messo in allarme i più attenti ed esigenti dei tifosi bianconeri.
Non che sia avvenuto niente di disastroso, anzi i virtussini hanno saputo togliersi ancora qualche soddisfazione superando i cugini fortitudini a domicilio ed accedendo alla final four di EuroCup battendo inequivocabilmente lostico Telekom Ankara; le sconfitte incassate, peraltro, sono sopraggiunte contro squadroni obiettivamente più attrezzati come Roma, Treviso, Siena e, per ultima, Milano, senza peraltro mai tirare i remi in barca prima del dovuto (eccezion fatta per l’incontro con lindigesto coach Blatt)
Tuttavia ciò che preoccupa non sono tanto i risultati quanto linvoluzione psicofisica manifestata da alcuni giocatori ed il conseguente inevitabile peggioramento del livello del gioco, il che ha fatto sì che quella squadra grintosa ed efficace che contendeva a Siena il vertice del campionato diventasse uno sbiadito ricordo.
Se a ciò aggiungiamo linfortunio che ha posto termine alla stagione di Lang ecco che le preoccupazioni per il futuro divengono ancora più giustificate.
Ad onor del vero va detto che il centro americano era oramai da svariati mesi che stava deludendo e le sue ultime apparizioni erano state caratterizzate da unapatia tale da aver fatto perdere la pazienza a più di un tifoso, ma è pur sempre vero che un pivottone come lui, alto, grosso e rapido (seppur tecnicamente limitato, non chiedetegli molto di più di un pick and roll ben fatto ed una discreta dose di rimbalzi) è merce assai rara nellavvilente campionato italiano di questa stagione; il ritorno di un playmaker dinamico come Di Bella avrebbe poi potuto consentirgli di prendere nuovo slancio per il finale di stagione.
Il vuoto lasciato da Lang comunque è già stato velocemente colmato con lingaggio del ben noto Tyrone Grant, anche lui certamente non famoso per essere un cuor di leone, ma in grado di fornire un buon apporto di punti e rimbalzi nonché una maggiore pericolosità spalle a canestro, sempre che il condottiero Markovski sia disposto a sperimentare questa opzione offensiva, peraltro raramente presa in considerazione dal coach italo – macedone.
Grant ha già esordito contro gli ex compagni di Milano, mentre per la prossima trasferta di Montegranaro è previsto lesordio di colui che sarà il nuovo centro titolare, ovvero Samuel Hoskin, pivot in arrivo dallOlympiacos dopo una laboriosa trattativa; anche lui come Grant non è altissimo ma grosso, dalla mano morbida e dal corpo altrettanto morbido e comunque ugualmente agile e coordinato.
Questi ultimi arrivi paiono poter risolvere definitivamente i cronici problemi di rimbalzi e di peso sotto i tabelloni manifestati dalla Vidivici; il dinamismo di Grant e la stazza di Hoskin potranno dare tutto ciò che è mancato fino ad ora, vale a dire rimbalzi, intimidazione e pericolosità vicino a canestro, nonché una maggiore precisione ai liberi rispetto a due sciagure nel settore come Lang e Michelori.
Tuttavia, nel momento in cui la falla del reparto lunghi sembra essere stata finalmente turata (non si dimentichi oltre tutto che il deludente Davison non era stato ancora sostituito), in questi ultimi giorni è esploso fragorosamente il caso Best, che comunque già serpeggiava nellombra da svariato tempo.
Così come il suo connazionale Lang, il play ex Indiana, dopo un eccellente girone dandata, ha incontrato defaillance sempre più frequenti, al punto che non si tratta più di far fronte ai ripetuti acciacchi che lo hanno limitato fin dallinizio del campionato ma anche di assistere a vere e proprie prestazioni orripilanti, come ad esempio in occasione dellultima partita contro Milano.
Se inizialmente, complice lautunno dorato della Vidivici, qualche pausa dellex NBA poteva essere tollerata adesso il vento pare essere decisamente cambiato ed il generalissimo è repentinamente passato dallessere un caposaldo della squadra allessere un oggetto misterioso su cui lo staff tecnico si sta ponendo più di un interrogativo.
Non dovrebbero esserci comunque sorprese clamorose, complice anche loneroso contratto garantito al playmaker e la difficoltà di reperire adeguati sostituti, ma è innegabile che il problema esiste e che urge porvi rimedio; in questo senso Markovski, facendo forse di necessità virtù, ha dichiarato semplicemente di voler attendere che il suo regista titolare, con qualche turno in panchina in più, ricarichi le pile.
Sic transit gloria mundi, ma daltra parte da un giocatore che si porta a casa circa 700,000 $ è lecito aspettarsi qualcosa di più di qualche lampo intervallato da vere e proprie scene mute.
Aggiungendo a tutto ciò linevitabile calo di forma di chi sta tirando la carretta da sempre (Giovannoni e Blizzard in primis) non può stupire più di tanto la retrocessione della squadra al quarto posto ed un quadro clinico generale non proprio confortante.
Tuttavia sembra ancora presto per farsi prendere dallo sconforto; un quarto posto in classifica dietro a squadre obiettivamente più forti, e nonostante gli infortuni più o meno gravi che hanno tormentato i giocatori, sarebbe ancora un risultato ben gradito.; resta pur sempre un po di amaro in bocca per le illusioni generate dal girone dandata, ma lamentarsi di stare a braccetto di Milano e Roma a questo punto della stagione pare quanto meno un po ingeneroso nei confronti di una squadra partita con diverse ambizioni, che comunque è lunica rimasta ancora sul palcoscenico internazionale e che, complici le stagioni anomale di Fortitudo e Treviso, ha ancora serie possibilità di accedere allEurolega.
Ciò che più preoccupa, sotto un profilo meramente scaramantico, sono le inquietanti analogie con la stagione scorsa: un girone dandata strepitoso, un calo graduale ma costante fino allinfortunio di uno dei pezzi da novanta (lanno passato Bluthenthal, questanno Lang) coinciso con la debacle che ha portato allesclusione dei play off.
Ora, se è vero che i play off paiono essere oramai in cassaforte, che la squadra di questanno è ben diversa dalla frivola compagine un anno fa, che limportanza di Lang non è pari a quella rivestita da Bluthenthal negli equilibri dellanno passato, è pur sempre vero che prevenire è meglio che curare.
Conscio di questo antico e saggio adagio il patron Sabatini, come testimoniano le ultime operazioni di mercato, non è rimasto certamente con le mani in mano al fine di dissipare fin da subito le nubi che si stanno addensando allorizzonte e di allontanare definitivamente la paura che si verifichi quello che sarebbe un terribile deja-vu.