Cleveland Cavs-Washington Wizards avrebbe potuto essere tranquillamente una delle tante possibili finali ad Est, con Arenas da una parte e LeBron James dallaltra a contendersi il ruolo di protagonista assoluto della Eastern Conference. Non sarà così purtroppo per gli appassionati di basket: Arenas si è rotto il menisco del ginocchio sinistro,azzerando in pratica, anche a causa dellinfortunio di Caron Butler (mano rotta), le possibilità di far strada nei playoff di Washington.
Così la serie, combattutissima, ed al centro di tante polemiche per gli arbitraggi, lo scorso anno, si presenta priva di quel pathos che ne caratterizzò landamento, con Arenas ad ergersi al livello di un James serio candidato allMVP.
Washington si presenta alla serie contro i Cavs sulla scia di un terrificante record di 2 vinte e 7 perse dallinfortunio di Arenas, con il morale sotto ai tacchi e reduce in ogni caso da una stagione, anche quando Arenas era a pieni giri, con troppe ombre per una franchigia che dopo gli splendidi risultati dello scorso anno voleva porsi come seria candidata al titolo.
Il gioco dei Wiz, già di per se poco strutturato e molto figlio del talento dei singoli passerà, per il 90% dei casi dalle mani di Antawn Jamison, che in contumacia Arenas ha prodotto gare da 48 punti (contro i Magic) ma anche partite da 4 punti e 6 rimbalzi (Atlanta).
Sarà lui il faro offensivo dei Wizards e non sarà certo un bene per i tifosi della squadra della capitale, Jamison infatti ha trovato la propria dimensione come giocatore proprio come spalla, secondo o terzo violino a seconda delle esigenze, in un team che delegava ad Arenas la maggior parte dei tiri e naturalmente la totalità dei tiri pesanti. Che Jamison possa diventare ora quel che non è riuscito ad essere in 8 anni di professionismo appare decisamente improbabile.
Sarà così la serie, per Washington, dei protagonisti inattesi, dal duro Antonio Daniels a DeShawn Stevenson, che da fidi scudieri di Arenas si troveranno costretti a prendersi molte più responsabilità offensive, passando per il talentuoso ma incostante Jarvis Hayes e finendo, perché no, ad Andray Blatche, un po il nuovo Garnett un po oggetto misterioso, su cui tutti sono pronti a spendere grandi elogi ma che alla fine dei conti anche questanno ha mostrato livissimi miglioramenti e poco altro.
I Cavs di contro si presentano allappuntamento-playoff in piena forma: reduci da 6 vittorie e 3 sconfitte nellultimo mese, recuperati Larry Hughes e Zydrunas Ilgauskas a livelli almeno decenti, guidati da un LeBron James ispiratissimo, i ragazzi allenati da Mike Brown si presentano ai playoff godendo di grande stima da parte degli addetti ai lavori.
I Cavs infatti hanno chiuso con il secondo miglior record ad Est, sfruttando il suicidio dei Bulls contro i Nets nellultima giornata di regular season, che ha spedito appunto i Cavs dal quinto al secondo posto nel ranking, un secondo posto più prezioso del platino, visto che oltre ai menomati Wizards al primo turno, nelle semifinali di conference ci sarà la vincente di Nets-Raptors, con Pistons, Heat e Bulls a scannarsi nella parte alta del tabellone.
Inutile, nel caso dei Cavs, cercare grosse chiavi di lettura tattiche, come al solito passerà tutto dalle mani di James, motore, mente e braccio di questo gruppo, che attorno al suo leader gioca al meglio (vedasi il caso di Gooden o di Varejao), pur non di meno i Cavs questanno hanno faticato spesso a causa delle frequenti amnesie difensive, un problemino non da poco nei playoff.
Molto, nelle economia di gioco di Cleveland conteranno anche le percentuali dalla lunga, visto la continua ricerca di tiratori, anche tra i lunghi, da mettere accanto a James per sfruttare le attenzioni delle difese per il 23, in questottica potrebbero essere importanti Sasha Pavlovic e Donyell Marshall, oltre ai vecchi Damon Jones e David Wesley.
Playoff che saranno anche una sorta di esame di maturità per coach Mike Brown, lallenatore di Cavs sempre sbertucciato per le eccessive esultanze e per il rapporto quasi subalterno rispetto a James lo scorso anno non ha dato grossi segnali di saper fare aggiustamenti durante le serie, un peccato mortale per un coach che vuol arrivare in alto, questanno con una squadra che si presenta con lobbiettivo minimo di una finale di conference, toccherà anche a lui smentire i critici e dimostrare di saper trovare soluzioni convincenti in attacco ed in difesa prescindendo dal genio di James.
Per tutti questi motivi Wizards-Cavs si presenta come la serie forse più scontata dellintero panorama NBA, un peccato, considerando quanto avrebbe potuto regalare agli appassionati.