Delusione e rammarico sono le prime parole che vengono in mente se si va ad analizzare la stagione della Eldo Napoli che si sta concludendo mestamente con una posizione non ottimale nella griglia playoff e con una squadra in decisa involuzione tecnica e psicologica.
Era evidente che alla lunga sarebbero venute fuori le incongruenze e gli errori di strutturazione della compagine napoletana già evidenti nel precampionato. Se la partenza di Greer, secondo Bucchi e Betti non avrebbe dovuto creare troppi problemi vista la bontà del sostituto Tierre Brown, non altrettanto si può dire per gli altri due illustri partenti, [b]Stefansson ed Hunter[/b], il primo sostituito con un Trepagnier autore di una stagione anonima (non una sorpresa per chi lo conosceva già) ed il secondo lasciato andare troppo facilmente confidando nella tenuta di Rocca e nellesplosione mai arrivata di un inconsistente Cittadini. Linizio di stagione con le difficoltà di inserimento e di gestione di un giocatore atipico per il nostro campionato come Tierre Brown, dotatissimo tecnicamente ma senza quella capacità di leadership che si richiedeva al successore di [b]Lynn Greer[/b] e forse scaricato troppo frettolosamente dal coach che lo ha umiliato più volte preferendogli Spinelli nella gestione dei finali di partita, avevano lasciato presagire unannata di sofferenza per gli uomini del presidente Maione.
Il doppio impegno campionato-Eurolega si è rivelato forse troppo gravoso per il roster a disposizione di Bucchi soprattutto per la panchina non adeguata a livello di tasso tecnico per sostenere tale impegno.
La prima crisi apertasi con una serie di sconfitte interne in Eurolega contro Fenerbahce e Pau Orthez ed esterne in campionato contro Siena e Fortitudo, tutte allovertime e sempre con Brown relegato in panchina nei momenti clou, ha portato al taglio dellex Lakers sostituito dopo molte incertezze da Tyrone Ellis una guardia e non il play che occorreva. La mossa sembrava aver fatto svoltare la stagione in positivo grazie ad una serie di successi sia in campionato che in Eurolega che hanno portato Napoli ad un passo dalla qualificazione al secondo turno, prima di vanificare tutto con una sciagurata prestazione interna contro una Benetton già qualificata. In quella gara sono venuti fuori tutti i limiti di questa squadra a livello caratteriale, con molti uomini incapaci di reggere la pressione e crollati sul più bello quando limpresa sembrava a portata di mano. Da allora landamento della stagione della Eldo è da montagne russe con continui saliscendi di rendimento ed alternanze di risultati. Incapace di difendere la Coppa Italia, spazzata via senza la minima opposizione da Siena, la Eldo ha mostrato evidenti limiti soprattutto in trasferta rimediando pesanti sconfitte a Montegranaro, Roma, Bologna Virtus e Milano, ma cedendo anche in casa alle non irresistibili Fortitudo ed Udine, battute darresto che hanno ridimensionato di molto le ambizioni in vista dei playoff.
Il recente sfoltimento del roster con il sacrificio di Larranaga e Cittadini sostituiti da OBannon e Marmarinos dimostra che per questanno non si aspetta altro che la fine ed in un certo senso equivale a riconoscere il fallimento della gestione [b]Betti-Bucchi[/b].
Se a questo si aggiungono altri problemi legati a presunti ma più che probabili ritardi nei pagamenti che hanno fatto decisamente diminuire limpegno di alcuni giocatori, Sesay in primis, si giunge alla conclusione che forse i problemi non sono solo tecnici.
Resta il rammarico di non aver potuto competere questanno in un campionato che MontePaschi a parte non ha visto nessuna formazione decisamente al di sopra delle altre.
Sarebbe forse bastato mantenere lossatura dellanno scorso cercando di trattenere Stefansson e soprattutto Brandon Hunter, (altro erroraccio non rifirmare il centrone ex Boston Celtics), scegliere una guardia un po più affidabile di Trepagnier ed un playmaker di ruolo e sicuramente Napoli sarebbe stata in lizza anche per il titolo.
Non si può giocare un anno intero senza un centro ed un play di ruolo, non si può sempre confidare nelle percentuali da tre per vincere le partite, occorre avere quelle alternative dentro che la Eldo attuale non ha, nonostante il sempre ottimo Rocca, mentre lesperimento di Ellis playmaker dopo un buon inizio non sta più dando i frutti sperati e ciò costringe Bucchi a dare maggior minutaggio ad uno Spinelli molto involuto rispetto allo scorso anno.
La pessima stagione di un Morandais sempre più incostante ed incapace di entrare in scena nei momenti che contano, la scarsa voglia di Ansu Sesay e le molte stecche di Trepagnier confermatosi giocatore imprevedibile nel male più che nel bene, completano un quadro che non si può certamente definire roseo.
Al momento arrivare sesti od ottavi non fa differenza, ormai tutti sono convinti che qualunque sia lavversario Napoli difficilmente potrà superare il 1 turno ed allora inizieranno i processi per giocatori, tecnico e g.m. tutti responsabili in misura varia della stagione non allaltezza delle prospettive.
Resta sicuramente da chiedersi quante delle scelte tecniche poco accorte (Hunter mancata firma di un play di ruolo oltre allottimo colpo di Ellis) siano da imputare allo staff tecnico, ovvero alla mancanza di finanza da parte della società. A tal proposito va ricordato come acquisendo la gestione diretta del Pala Eldo, la società abbia dovuto sostenere in prima battuta ingenti spese per il completamento dei lavori necessari per la partecipazione allEurolega. E chiaro che ora la squadra non paga più laffitto al comune, anzi incassa dagli altri utilizzatori dellimpianto, ma i tempi di ammortamento non sono brevi.
Lanno scorso erano state fatte le premesse per mantenere lossatura di una squadra bella e vincente, ossia le conferme triennali di Greer e Rocca, ovviamente non si poteva prevedere linteresse dellNBA per il play di Philadelphia. Forse troppo frettolosamente si è rinunciato a Stefansson, nonostante le offerte spagnole fossero difficilmente pareggiabili. Troppo si è poi aspettato per inseguire Josh Powell, anche lui rimasto in NBA e come già detto sopra la gestione di Tierre Brown forse avrebbe potuto essere migliore.
Il finale di stagione difficilmente offrirà altri momenti di gloria, visto che sembra scemato anche quellardore agonistico che per un po aveva sopperito alle deficienze di organico e di chimica di squadra.
Cosa rimane da salvare di questa squadra? [b]Ellis[/b] fatto giocare nel suo ruolo di guardia e non di play, rimane un signor giocatore, sicuramente a livelli di eurolega. OBannon, acquisito a stagione in corso da Udine, pare un buon prospetto, se pure leggerino in difesa, soprattutto è il classico bravo ragazzo che nello spogliatoio non dà problemi. Anche gli italiani Malaventura e Flamini possono sicuramente tornare utili nelle rotazioni, Rocca ovviamente non si discute, mentre forti dubbi vengono sulla conferma di Spinelli che ha avuto uninvoluzione incredibile dopo le stupende partite da protagonista della stagione scorsa (su tutte quelle di coppa Italia dove fu decisivo in tutte e tre le gare). Il resto del roster mi pare sicuramente sacrificabile: Sesay comincia a mostrare il peso degli anni e soprattutto mentalmente non credo voglia rimanere in una piazza dove gli scioperi bianchi dovuti a ritardi nei pagamenti ne hanno spesso limitato il rendimento. Lo stesso Morandais ha mostrato molti limiti, soprattutto caratteriali, che gli impediscono di mantenere una costanza di rendimento accettabile. Oltretutto, nel suo ruolo le alternative sarebbero tantissime. Simile discorso si può fare per Trepagnier, come sopra evidenziato troppo poco spesso decisivo e anche per il suo ruolo vale quanto detto per Morandais. E chiaro che le mosse principali della società devono essere incentrate sulla definizione dellasse play pivot, magari senza inseguire soltanto la chimera Greer, ma valutando alternative concrete e per il centro, dove obiettivamente le alternative sono pochissime viste le scarse risorse a disposizione, avere anche lumiltà di accettare soluzioni non di primissimo piano come il troppo frettolosamente accantonato Brandon Hunter.
Tutte queste considerazioni vanno viste alla luce di quanto vorrà impegnarsi la società: questanno sono stati raggiunti i play off per la quinta volta in cinque anni, cosa non semplice, basti vedere che neanche Milano e Roma che hanno budget ben superiori a quelli di Napoli, sono riuscite a fare. Il presidente aveva dichiarato che sforzi cospicui sarebbero stati fatti solo in caso di qualificazione alleurolega, obiettivo attualmente di difficile raggiungimento, almeno per quanto visto nelle ultime sconsolanti prestazioni. Maione ha spesso però smentito con i fatti altre sue dichiarazioni di ridimensionamento della squadra.
Si ringrazia per la collaborazione il collega Pasquale.