C’era poco da aspettarsi da questa partita. La differenza tra le due squadre era venuta fuori in maniera inequivocabile durante l’annata e nei due precedenti di play-off. La terza gara non ha fatto altro che confermare la supremazia senese mai in dubbio in questa serie e, soprattutto, mai in dubbio nella gara di stasera. Due parole è doveroso spenderle per gli sconfitti: le attenuanti non mancano e si chiamano infortuni. Anche stasera Williams zoppicava vistosamente, Jordan è dovuto uscire anzitempo e Shaw ha giocato in maniera menomata. Sacripanti in sala stampa ha posto l’accento proprio sugli infortuni ed ha ringraziato pubblicamente tutti i propri giocatori per l’impegno e l’abnegazione dimostrate. Il coach brianzolo non si è comunque nascosto dietro il comodo paravento degli infortuni ed ha onestamente riconosciuto la superiorità della Mens-Sana, la sua maggiore fisicità ed ha notato come, stasera, la partita sia subito volata via grazie allo stritolamento fatto dai senesi che non hanno dato possibilità alla Tisettanta di reagire. Sacripanti ha fatto i complimenti a Pianigiani e Banchi per come la Montepaschi riesce a giocare e per l’intensità che mette in ogni singola azione.
Da parte sua Pianigiani ha individuato nel grandissimo inizio dei suoi giocatori la chiave di volta della partita. I senesi, a detta del coach, si erano preparati proprio per partire fortissimo e per impedire ai canturini di entrare in partita e di cominciare a credere al miracolo, missione compiuta!!!! L’analisi dell’allenatore senese si è poi spostata su Roma, prossima avversaria in semifinale, una Roma descritta come squadra forte e completa costruita in estate proprio per arrivare a giocarsi lo scudetto. Una Roma ben conosciuta e che, d’altra parte, conosce bene Siena, una Roma che gioca a ritmi bassi e a punteggi contenuti con un paio di giocatori base (Bodiroga e Hawkins su tutti). In settimana lo staff senese si dedicherà all’analisi della prossima avversaria alla quale comincerà a pensare da giovedì avendo concesso un giorno di riposo a tutti i giocatori.
Una notazione meritano anche i 40 coraggiosissimi canturini che, in un giorno feriale, sono venuti fino a Siena per sostenere i propri beniamini in una partita decisamente segnata fin dalla vigilia.
La partita inizia, 6-0 per Siena, 4-0 per Cantù e, sul 6-4, un 17-0 che chiude già nel primo quarto la gara. Cantù appare smarrita, Siena ha gli occhi della tigre, domina sotto le plance come non aveva fatto nei due precedenti turni di play-off (Eze chiuderà con 14 catture), tira con buone percentuali e scava un fossato che al primo mini intervallo è già di 19 punti (28-9).
Il 50-28 dell’intervallo lungo è sufficientemente esplicativo dell’aria che tira al Palasclavo. La Mens-Sana è in totale controllo della gara, Cantù annaspa ed ottiene qualcosa solo da Jones, mortifero come al solito dall’arco, da Paolo Conti e da Shaw. In casa senese sugli scudi un po’ tutti e lunghi minutaggi per i panchinari.
Terzo e quarto quarto sono senza storia. Il vantaggio raggiunge e supera i 30 punti, si assiste a poco più che un allenamento con azioni spettacolari dei vari Forte, Eze, Baxter (che appare ritrovato), Kaukenas e, soprattutto, di un mostruoso McIntyre che festeggia il premio come MVP del campionato confezionando 11 assist in soli 22 minuti di gioco. Il finale, 91-60, rispecchia fedelmente i valori in campo, ma più ancora dice della diversità di forza tra le due squadre la valutazione totale: 130-49!!!!!!!!
MONTEPASCHI: Forte 11, McIntyre 8, Baxter 15, Boisa 3, Eze 14, Carraretto 3, Sato 10, D’Ercole 3, Kaukenas 15, Rombaldoni 5, Stoonerook 4.
TISETTANTA: Smith 2, Jordan 7, Wilson 4, Jones 13, McGrath 2, Shaw 14, Mazzarino 3, Squarcina 5, Conti 8, Williams 2.
THE PLAY OF GAME: 3 minuti di trance agonistica per un “ragazzetto” di 38 anni, Paolo Conti. Ad uno schiacciatone frontale eseguito staccando dalla linea del tiro libero, Conti fa seguire due canestri consecutivi dalla media figli della sua eterna mano morbidissima. 38 anni: CHAPEAU!!!!