Fra le proteste dei tifosi che affollavano la Energy Solutions Arena, San Antonio sbanca per la prima volta nella storia Salt Lake City nei playoffs e ipoteca la finale.
Niente da fare, [b]Manu Ginobili[/b] è stato il vero killer della gara, qualche chiamata dei grigi forse è stata generosa (e ha fatto arrabbiare giocatori e pubblico, che cosa rara per gli States ha addirittura tirato oggetti in campo), però lui è stato bravissimo a segnare tutti i liberi e a traghettare i suoi Spurs verso lennesima finale (la quarta dal 1999, oltretutto San Antonio ha sempre vinto). Con 22 punti (15 nellultimo quarto) ha affossato qualsiasi velleità per i Jazz.
Certo è che questanno il cammino della squadra del Texas è costellato di polemiche: prima la serie contro i Suns con la famosa storia della squalifica per la gara decisiva di due giocatori chiave e la licenza di uccidere tanto generosamente concessa a Bowen.
Ora in questa serie in unaltra gara decisiva gli Spurs si sono accomodati per 25 volte nellultimo quarto alla linea della carità (compresi quattro falli tecnici!). In tutta la partita hanno segnato più liberi (30) che tiri dal campo (28) e ne hanno tirati 41 contro i 20 dei Jazz. In America certe cose non le pensano, qui teorici dei complotti sarebbero in piena frenesia.
E chiaro che San Antonio è sicuramente la squadra più completa ad Ovest, però certe cose gettano qualche ombra sul cammino verso lo showdown.
Aspetto tecnico: come detto dopo gara tre, i Jazz non vanno da nessuna parte se giocano solo [b]Williams[/b] (27 + 10 assists) e [b]Boozer[/b] (18+9), il primo ha oltretutto giocato dopo aver perso peso negli ultimi due giorni per unintossicazione alimentare. Se nessunaltro va in doppia cifra poi diventa difficile sperare di vincere contro gli Spurs, arbitri o non arbitri.
San Antonio ha avuto ben 5 giocatori oltre i dieci punti, con il già citato Ginobili a 22 partendo dalla panca e ad un positivissimo [b]Oberto[/b] che è andato in doppia doppia (11+11).
Alla fine, i Jazz erano già quasi consci che la stagione volge al termine, coach Sloan (che non ha voluto commentare i suoi due falli tecnici per non pregiudicare ulteriormente la sua posizione) e i giocatori sono concordi che tutto ciò di cui ha bisogno questa squadra per fare il salto di qualità definitivo e solo un altro anno di esperienza.
San Antonio sbrigherà la pratica gara 5 senza grossi patemi, può aspettare con serenità di vedere cosa succede ad Est fra Detroit e Cleveland, con la speranza che la finale possa essere giocata senza altre polemiche.