I playoffs più strani degli ultimi anni vedono lAJ andare a violare il Palamalaguti, in quella che è la quarta vittoria esterna su altrettante partite di semifinale.
La vittoria ha un nome ed un cognome: Kiwane Garris.
Il primo quarto parte con un Giovannoni formato Nba, che segna i primi quattro punti dei suoi e di seguito si mangia una schiacciata da solo nella radura della difesa milanese. La partita stenta a decollare e Milano vive esclusivamente delle iniziative di Garris, visto lattacco decisamente asfittico. La difesa di Milano permette agli avversari di rimanere in partita, lasciando delle vere e proprie praterie e facendo soprattutto capire che non sono ancora totalmente preparati ai continui pick and roll della squadra di Markovski.
Garris continua nel suo show personale e deve aspettare il nono tiro per non vedere il suo tabellino muoversi, nel frattempo la VidiVici non trova i soliti apporti di Vukcevic e Blizzard che questa sera litigano decisamente con il canestro (3-11 dalla lunga).
Il platoon system di Markovski rispolvera addirittura Tyrone Grant in un primo tempo che stava vedendo il gioco interno di Watson e Blair prendere il sopravvento dopo un inizio non proprio promettente. Come spesso è capitato lapporto di Bubba è decisamente deleterio per i suoi colori, e quando anche la coppia Crosariol-Glyniadakis (colpito dalla morte di un suo ex compagno) non sembra capirci molto, ecco che Markovski si trova davanti ad un bivio. Milano riesce a rimanere avanti di due lunghezze allintervallo lungo, grazie ad uninvenzione dallangolo di Watson. A metà gara il tabellino di Garris dice già 23 punti e il quasi perfect game, ma durerà?
Al rientro la Virtus sembra partire bene, ma poi si blocca clamorosamente in attacco e soffre LA serata di Garris e il gioco interno di Watson, che getta sul campo la solita intensità di sempre. Milano si trova anche con otto lunghezze di vantaggio durante la terza frazione, ma lunico sussulto di Vukcevic e Blizzard propizia il ritorno con sorpasso della Virtus, prima del canestro a fil di sirena dellineffabile Kiwane.
Il quarto periodo è lepitome del basket da playoffs. Tanta tensione, scontri fisici e i giocatori vincenti che si ergono a protagonisti. Dopo tanto tempo in panchina, probabilmente per i noti problemi alla mano, Travis Best torna sul parquet e sembra poter dare la spinta decisiva ai bianconeri, punendo due situazioni di misunderstanding difensivo milanese con due triple di peso devastante. Ancora Garris tiene in vita i suoi e con laiuto di Tj Watson nel pitturato garantisce a Djordjevic e ai compagni un finale non adatto ai deboli di cuore. Le due squadre attaccano male, fanno prendere due tiri allo scadere dei 24 da 8 metri a due giocatori non proprio in ritmo come Vukcevic e Gallinari, la differenza è che il gioiellino milanese con questa bomba stile NBA porta il risultato in parità a quota 77. Di seguito Calabria si prende la responsabilità e va a lucrare il fallo a centro area. Glaciale dalla linea ed onestamente encomiabile per applicazione (anche se non per risultati) lex Tar Heel fa percorso netto e mette a segno il sorpasso. La palla va in mano a Travis Best, uomo dei palloni importanti, che subisce la difesa aggressiva di Garris e perde la palla riconsegnando il destino del match in mano a Milano. La rimessa va per Gallinari a 7 dal termine e il figlio di Vittorio è cortesemente accompagnato in lunetta. Senza nessuno dei suoi a rimbalzo realizza un 2-2 fondamentale, ma non senza patemi, con la seconda conclusione che balla sul ferro. Con un fallo da spendere Milano rosicchia tre secondi sul cronometro. La rimessa da fondo va in angolo per Ilievski che prova la tripla del pareggio e, probabilmente a causa del contatto generato da Green, non arriva nemmeno al ferro. La palla muore nelle mani di Watson e Milano torna a casa con una vittoria fondamentale e linerzia in mano.
Prova di carattere dei milanesi, che senza Bulleri ai box e con la rotazione negli esterni ridotta allosso, gioca una partita di sofferenza e durezza mentale quasi inaspettata dopo la tegola di gara 1 ed espugna il Palamalaguti dopo 11 anni. La serie sarà lunga, si torna in campo mercoledì a Milano e vediamo se per la prima volta i padroni di casa riusciranno a tenere il servizio.
[b]Play of the game:[/b] Non è la sua serie, sta faticando ma con la squadra sotto di tre a meno di due minuti dal termine e in bambola per lo scadere dei 24, Gallinari si alza da 8 metri e mette la tripla del pareggio con la scioltezza dei fenomeni. Ha scelto il momento di massimo pathos per ricordarsi di esserlo.
[b]Stats:[/b]
– Milano continua a non scintillare da 3 (6-16), però riduce a sole 8 le palle perse e non regala quasi mai transizioni agli avversari.
– 4-14 da 3 del trio Ilievski-Blizzard-Vukcevic.
– 33 punti, 8 falli subiti, 5 rimbalzi, 4 recuperi, 0 perse, 2 assists e 46 di valutazione: Kiwane Garris.