Posso dire una cosa?
Prima di parlare della prima finale del prescelto, degli Spurs favoriti, dei Pistons pronti ad essere smantellati, etc?
Per quelli, spero tanti, che hanno visto gara 5, vorrei solo dire: ma vi rendete conto di che gioco meraviglioso sia questo?
Oltre 30 minuti (se consideriamo solo le fasi finali) di pura adrenalina, dove ogni pallone, tiro, tuffo, rimbalzo valeva una stagione, dove atletismo, tecnica, talento, tattica, pur presenti a notevoli livelli, sparivano un po alla volta per lasciare spazio alla forza di volontà, regalandoci quella che sicuramente è stata la partita più bella di questa stagione.
Ditemi solo se esiste un altro sport o anche solo unaltro campionato di basket dove puoi vedere una cosa del genere!
Certo, non è sempre festa, e magari devi sorbirti un Milwaukee Charlotte di metà dicembre, magari con Redd e Okafor infortunati, però se la ricompensa è questa ne vale la pena…
Grazie di esistere, NBA…
Già che siamo in vena di discorsi di più ampio respiro, una domanda per Stern: ma dare i diritti della finale anche a Sport Italia pareva brutto?
Premetto che SI ha un bacino di utenza comunque limitato, richiedendo un collegamento satellitare, o il decoder digitale, o labbonamento a Rosso Alice, però almeno assomiglia abbastanza a un canale FREE: se lo scopo della trasmissione televisiva delle partite (oltre ovviamente a lucrare sui diritti) è la diffusione del verbo, farlo su canali non a pagamento potrebbe aiutare parecchio.
Al limite, per non penalizzare troppo Sky, che immagino paghi parecchio per i diritti, potrebbero avere lautorizzazione solo alla trasmissione in differita, il giorno dopo, ma trovo che far vedere su un canale un anno di partite e interrompere le trasmissioni proprio durante le finali sia una gran vaccata.
[b]Motown ha grippato?[/b]
Partiamo con unopinione impopolare: io non ritengo che Saunders abbia allenato male, e in ogni caso non lo sostituirei, cosa che invece pare ormai certo che accadrà.
Innanzitutto perchè se cambi, in genere lo fai per cambiare in meglio; ritengo che Flip sia un motivatore e trascinatore decoroso (anche se certo non scintillante), e un allenatore/tattico eccezionale.
Gli allenatori NBA che potrebbero fare meglio di lui sono (a mio modesto parere): Larry Brown (e questa era facile da indovinare…ma tornerebbe a Detroit?), Jerry Sloan (per separarlo dalla panchina dei Jazz ci vorrebbe il bisturi), Pat Riley (troppo legato in mille vesti allorganizzazione di Miami), Phil Jackson (che piuttosto che tornare nel gelido est si fidanza con la figlia del proprietario dei Lakers…Ops: già fatto!), Greg Popovich (onestamente inamovibile dallAlamo), Mike DAntoni (ce lo vedete ad allenare i Pistons?).
Non necessariamente migliori, ma comunque paragonabili a Saunders ci sarebbero Avery Johnson e Don Nelson, entrambi difficilmente disponibili per il prossimo anno.
E allora cacciamo Saunders per prendere chi, Brian Hill? Sam il peggior allenatore dellanno di sempre Mitchell?
In aggiunta a questo, trovo che la conduzione di Saunders della serie contro Cleveland sia stata buona, soprattutto in difesa, proponendo una serie di soluzioni molto varia e spesso efficacie, nel senso che è riuscito a togliere allattacco dei Cavs le loro opzioni preferite, come ad esempio in gara 6, dove ha praticamente impedito a James di segnare dal campo con una serie di zone, gabbie, raddoppi. La reazione di Brown e James è stata eccezionale (e anche onestamente fortunata nel trovare un Gibson in serata irreale), inventandosi al volo un piano B, che è andato bene, ma avrebbe anche potuto non funzionare.
Diciamo che il pallino tattico della serie è stato decisamente in mano a Flip, mentre Brown si è mosso intorno ad un principio cardine (difendiamo come ossessi su ogni palla), e per il resto ha cercato di adattarsi al meglio alle mosse del collega.
Il problema dei Pistons è un altro, e lo dico da due anni.
Si chiama voglia.
I Pistons del titolo (e per buona parte anche la squadra dellanno successivo, che ha perso per pochi episodi sfortunati solo in gara 7 delle finali) erano una squadra operaia, che metteva in campo sempre più voglia degli altri, che divorava lavversario in difesa, e poi dalle palle recuperate costruiva gli eroismi dellattacco.
Lo stesso Billups, in assoluto la bandiera e lemblema di Detroit in attacco, non è un attaccante sopraffino. La sua eccezionalità sta nella capacità di prendersi quando conta dei tiri insensati, su cui la difesa non fa obiezioni proprio perchè insensati, e che lui invece mette, soprattutto per la fiducia nei suoi mezzi, per la carica di adrenalina che gli dà il momento della partita, in cui i suoi dominano e impauriscono gli avversari in difesa.
Tutto questo però partiva da una fame, una voglia che questi Pistons ormai borghesi non hanno più. Non a caso il motore di tutto era Ben Wallace, il più scarso dei 5, ma senzaltro quello più determinato.
I Pistons questanno non hanno perso perchè hanno fatto scelte tecniche sbagliate, o perchè hanno giocato particolarmente male: hanno perso perchè Cleveland aveva più voglia di loro, era disposta a sudare per ogni palla, a stare concentrata in ogni azione, a lottare per ogni possesso. Detroit invece riteneva di dover vincere per diritto acquisito, e quando non ci riusciva se la prendeva con gli arbitri, colpevoli di lesa maestà.
Come avevo avuto modo di dire dei Pistons campioni, quella squadra non era affatto la più forte del campionato, ma aveva vinto perchè sapeva rendere molto di più di quanto valeva, in virtù di un delicatissimo equilibrio di ruoli, caratteri, talenti, creato in anni di militanza nella stessa squadra e valorizzato da quel genio di Larry Brown.
Cosa farei allora se fossi Joe Dumars per la prossima stagione?
Limpressione è che questo gruppo, anche con qualche innesto esterno ben fatto, non possa diventare più forte di quanto sia adesso.
Daltra parte la situazione attuale dellest, che con ogni probabilità riproporrà anche lanno prossimo come reali contender solo Miami, Cleveland e Chicago (ovvero tutte forti, ma di certo non inarrivabili per questi Pistons), spinge allingordigia: questo gruppo può riprovarci con buone possibilità di riuscirci ancora per i prossimi 2-3 anni, senza più essere dominante, come 3 anni fa, ma almeno giocandosela alla pari con tutti.
Lasciare andare Billups vorrebbe dire invece distruggere questo gruppo, perchè dal draft non arriverà niente per i prossimi anni, vista la bassa posizione di scelta, da scambiare (a parte un sign and trade con Billups) ci sarebbe poco, se si vuole restare competitivi, e Detroit al momento sembra molto meno attraente per i free agent rispetto a 2 anni fa (quando si portarono in casa per pochi (!?) spicci McDyess).
Aspettatevi quindi un Wallace insoddisfatto e sempre più bizzoso, e una squadra che va ai PO solo per uscire al primo turno.
Credo che la cosa migliore sia riprovarci, allungare qualche soldo a Billups, magari convincendolo a non chiedere il massimo, viste le ultime due annate deludenti per la squadra, e riprovarci con questo gruppo per altri 2-3 anni. Poi si vedrà.
Se ci prendo come al solito, da domani Chauncey è sul mercato.
[b]Il re sul tetto del mondo[/b]
Dopo 4 stagioni ci è arrivato anche lui. Un anno dopo Wade, ma senza poter contare sullaiuto di una spalla possente come Oneal.
Sarebbe sbagliato però dire che Lebron ci è arrivato da solo.
Quello che ha permesso ai Cavs di essere qui è (oltre ad una serie di accoppiamenti PO spesso risibili) il fatto di essere una squadra.
King James è inimitabile, ma se facciamo una comparazione del talento complessivo a roster, Toronto, Denver, Houston, i Clippers non dovrebbero essere molto lontani.
Quello che invece ha fatto la differenza per Cleveland (come a ovest per i Jazz) è il fatto di aver saputo adottare una serie di regole difensive e offensive chiare, condivise e applicate da tutti.
Ogni giocatore della squadra ha accettato il suo ruolo, di essere una parte di un disegno che gli assegna una specifica funzione, grazie al quale lui può esprimersi al meglio e dare il massimo apporto alla squadra.
Lo spesso bistrattato Brown è riuscito alla fine ad entrare nella testa dei suoi e, come si dice, a vendere loro il suo sistema.
Non è granchè come insegnante, ma bisogna riconoscergli che la dura scuola del Pop lo ha preparato bene dal punto di vista tattico e del controllo dello spogliatoio.
Avevo diversi dubbi sui Cavs prima di questa serie, anche perchè nei playoffs ancora non avevano trovato un avversario che costituisse un test credibile.
Ora la prova è arrivata, e con lei le risposte dai Cavs, quasi tutte positive.
James è sempre più leader, dirige senza mezzi termini i time out dei suoi, fa felici tutti per 3 quarti e si mette in proprio quando la palla scotta.
La performance di gara 5 è stata una prova abbaccinante delle sue doti di realizzatore e di clutch player, ma gara 6 è stata per certi versi ancora più sorprendente: imbrigliato nelle difese tattiche dei Pistons, James ha avuto la maturità di non ostinarsi a cercare la soluzione personale 1 contro 5 (come avrebbe probabilmente fatto voi sapete chi…), ma di aspettare che la difesa collassasse su di lui per poi servire chirurgicamente i compagni liberi.
Il suo unico punto di debolezza è stata la non eccessiva accuratezza nei liberi (2 errori nel finale dei regolamentari di gara 5 rischiavano di costare ai suoi la serie), particolare che però serve solo a ricordarci che in fondo è umano…
Ilga è sorprendentemente recuperato, efficace in attacco, anche nellultimo quarto, con in più il jolly di essere il miglior tiratore di liberi della squadra: non male se puoi mandare in lunetta il tuo pivot senza pagare dazio…
E anche in difesa, pur non essendo uno specialista, si è battuto come un leone, trascinato dalla foga dei compagni, prendendo valanghe di rimbalzi e non andando sotto in maniera imbarazzante contro il suo uomo, come successo in altri momenti della sua carriera…
Varejao è il motore emotivo della squadra, difende come una iena (in senso anche letterale) sul suo uomo, anche se spesso gli rende 10-15 cm, ma soprattutto è su tutte le palle vaganti: mi ricorda un po Taz, mulina in maniera scomposta per il campo con un tasso di attività almeno triplo rispetto agli altri, ma se è arancione e rimbalza è sempre sua.
Pavlovic: settimana scorsa vi parlavo della ricerca dei Jazz di un 2 difensore e con punti nelle mani: avessero saputo che diventava questo giocatore, forse non lo lasciavano andare.
Tende a strafare, e a volte per questo forza e perde palla, ma è la conseguenza di un approccio insospettabilmente aggressivo, che non può che far piacere al suo coach.
Gibson: un cartone animato con la casacca vinaccia. Completamente privo di coscienza, non si limita a tirare tutto quello che prende, ma sceglie i momenti della partita, e alterna al tiro unentrata insidiosa, veloce, efficace, spesso sfrontata. Tutte cose che non ti aspetteresti dal tuo rookie scelto al secondo giro.
Onestamente una serie, per quanto giocata a livelli stratosferici, non è sufficiente a fare di lui un campione. Ora vedremo contro gli spurs se questalter ego di Tony Parker continuerà a far male.
Larry Hughes: tra i giocatori di primo piano dei Cavs è lunico ad avere deluso. Ci sarebbe anche Marshall, che non sta tirando bene e difende come un cassonetto, ma lui è lì come specialista di tiro, e il periodo buio può arrivare per ogni tiratore, e non cè da fargliene una colpa.
Hughes invece è unaltra storia. La fila di infortuni attenua un po il senso di delusione, ma alla fine col suo potenziale e dopo la stagione a Washington ci si aspettava di più da lui.
Spesso fuori quando si fa sul serio, in questa serie è stato trasparente.
Potrebbe riaversi nella finale ed essere la carta in più dei Cavs, ma sinceramente ci credo poco.
Laccoppiamento con James può non essere facile per un giocatore abituato a essere pericoloso con la palla in mano, però viene da chiedersi due cose:
1) come faceva a sembrare così forte con Arenas, oggettivamente più egoista di Lebron?
2) Almeno quando James è fuori, e i Cavs guardano a due punti come a un goccio dacqua nel deserto, non potrebbe mettersi un po in proprio e mettere punti a tabellone?
[b]Pronostico[/b]
Difficile che gli Spurs non vincano, la suspance riguarderà soprattutto il fatto che LBJ giochi bene o male la sua prima finale, e che i Cavs riescano a opporre un minimo di resistenza oppure no.
Impossibile che vinca Cleveland? Io credo che i Cavs lotteranno fino in fondo in ogni partita, cercando di tenere basso e in parità il punteggio e chiedendo al loro 23 di vincergliela nel finale.
Credo che almeno due partite possano vincerle, anche senza un Lebron da 50+10+10 a sera.
Oltre a quello, mi sembra veramente difficile, anche perchè Cleveland farà molta fatica a contenere Duncan, preso in tandem da Ilgauskas e Varejao (entrambi meno efficaci di Okur), ma non potrà contare come ha fatto Utah sui raddoppi velenosi degli esterni (Gibson o Pavlovitch sono meno efficaci di Williams e Fisher).
Anche largentino, storicamente un problema quando si assegna largenteria, farà impazzire quelli del lago, che a meno di un ritorno in forma di Hughes, dovranno dare molti minuti a Snow, con quello che ne consegue in attacco.
Per quanto mi riguarda, mi unisco al nutrito gruppo dei tifosi Cavs, o meglio, degli anti-tifosi degli Spurs, ma temo che come al solito tiferò per la squadra che perderà la finale.
[b]Immagini[/b]
Solo due immagini per chiudere il commento ai fatti degli ultimi giorni.
La prima è quella di Sheed in gara 5, che dopo che i suoi lhanno forzato a tirare per 3 possessi consecutivi, allazione successiva si piazza oltre la riga da 3, con le mani sulle anche, facendo chiaramente capire che questa ve la giocate voi, io non ne voglio sapere.
Per chi si chiedesse come hanno fatto i Pistons a perdere contro i chiaramente inferiori Cavaliers, questa è la risposta, la foto della stagione di questa squadra.
Laltra immagine è finta, ma a me piace vederla così:
Immagino il buon David Stern nel suo ufficio allultimo piano della Olympic Tower a NY, il televisore acceso sulla partita dei Cavs, sdraiato sul suo divano di pelle.
In una mano il telecomando, nellaltra il consueto bicchierone da 100 litri di coca, con la cannuccia.
Addosso la maglia da gioco di Lebron James, e in testa la parrucca del Medusa, mentre grida a squarciagola: Go Caaaaavs.
Agenti della CIA, caraibici, francesi argentino bene.
Se però riuscissimo a dare un anello al ragazzone americano che piace tanto agli sponsor, meglio.
Come al solito siamo tutti con te, signor Commissioner.
Comunque vada, hai vinto unaltra volta.
Vae Victis