Nel lontano 1970 il The Plain Dealer, giornale di Cleveland, istituì il concorso che avrebbe sancito il nome della nuova franchigia di basket che la città dellOhio avrebbe ospitato.
LNBA iniziava pian piano la sua opera di espansione e Cleveland, assieme a Buffalo e Portland, rappresentavano le nuove realtà del basket professionistico.
Vinse il nickname Cavaliers, proposto da un certo Jerry Tomko, che descrisse i nuovi cavalieri come a group of daring, fearless men, whose lifes pact was never surrender, no matter what the odds. Audacia e coraggio, voglia di non arrendersi mai.
Nello stesso anno, alla fine della stagione regolare, i nuovi Cleveland Cavaliers finirono ultimi nella Central Division con 15 vittorie e 67 sconfitte. Nella Midwest Division, allo stesso tempo, con 45 vittorie e 37 sconfitte i Detroit Pistons finirono allultimo posto nonostante il record sopra il 50%.
Ricorrenze e casualità riempiono la storia di una lega professionistica e, ancora di più, quella di due franchigie.
Rituffandoci nel presente, la stessa audacia, lo stesso coraggio e la medesima determinazione hanno fatto dei Cavalieri 2006-2007 i finalisti della NBA. Proprio a discapito dei Detroit Pistons, dopo la bruciante eliminazione della scorsa stagione.
Sarà necessaria ancor di più quellaudacia, quel coraggio e quella determinazione per affrontare LA SQUADRA per eccellenza: i San Antonio Spurs. Due incontri nella regular season, due vittorie per Cleveland. Ma sarà tutta unaltra storia.
Quali saranno le chiavi della serie per i Cleveland Cavaliers?
Partiamo da LeBron James…
Il suo ruolo dovrà essere il giusto mix tra la gara 6 contro i Pistons e quello della scorsa stagione soprattutto. Altruismo e gioco per la squadra affiancato alle sue capacità realizzative, al suo carisma, al suo egoismo talvolta, per farla breve alle sue giocate da protagonista assoluto.
A pensarci… unarma a doppio taglio. Se James non trovasse ritmo ci sarebbe il rischio che la squadra possa sentire troppo la pressione. Vista la poca esperienza dei giocatori di Cleveland a questi livelli sarebbe decisamente svantaggioso. Se James padroneggiasse e riempisse il proprio tabellino di doppie qua e la, i compagni potrebbero risentirne sensibilmente in fatto di ritmo di gioco.
…Continuiamo con LeBron……
Il duello James vs Bowen, lattacco e la difesa, può essere veramente il confronto più decisivo della serie. Bowen è uno dei difensori perimetrali più forti della Lega e la sua difesa potrebbe bloccare le iniziative offensive di James. Non cè comunque Bowen che tenga se LeBron decide di attaccare il canestro soprattutto con la sua partenza in palleggio a sinistra. Proprio per questo, se gli Spurs volessero raddoppiarlo o triplicarlo, ecco che James potrebbe mostrare le sue grandiose capacità di assist man trovando i tiratori liberi.
…Dal perimetro all’area pitturata……
Sotto canestro Drew Gooden dovrà affrontare Tim Duncan, compito non semplicissimo. La pedina Anderson Varejao sarebbe importante se la sua missione fosse quella di frustare mentalmente Duncan e limitandolo, in termini di falli, nei suoi giochi offensivi. Ed ecco che Gooden potrebbe veramente fare male.
Lo stesso Ilgauskas, benchè il gioco dei Cavaliers si svolga più lontano che vicino dal canestro, diventerebbe unarma importante se gli Spurs decidessero di bloccare le conclusioni dal perimetro e accettassero (o come di dice battezzassero) le conclusioni sotto canestro e qualche seconda chanche opportunities.
…Dall’attacco alla difesa……
In fase di possesso di palla i Cavs hanno certamente meno ritmo e giocatori meno adatti. LeBron (farà pure il play…?), Snow , Gibson oppure Larry Hughes. Hughes vs Parker (nonostante il problema al piede, Hughes sta recuperando minuti nella rotazione) sarà una chiave notevole per la serie, pronosticando comunque il predominio del francese. La condizione fisica sarà uno di nodi cruciali per coach Brown, soprattutto per il fatto che la difesa contro Parker, Ginobili e compagnia sarà molto sollecitata.
La più grande sorpresa di questi Cleveland Cavaliers è stata proprio la buona fase difensiva mostrata contro i Pistons. Le chiavi tattiche, oltre larginare la velocità di Parker e gli sprint di Ginobili, saranno doverosamente riservate agli specialisti di San Antonio dalla lunga distanza: Big Shot Robert Horry, Barry e Finley possono fare veramente male. Un’attenzione particolare a Duncan e alla sua amica tabella, non dimenticandosi però della concretezza dellargentino Oberto, molto migliorato sotto la guida di coach Popovich.
…Il minimo comune denominatore.
Spesso abbiamo incontrato la parola ritmo. Non casualmente però.
Se il ritmo del gioco (veloce o lento che sia) sarà in mano agli Spurs poche speranze rimarranno a Cleveland. Anche tra le mura amiche della Quicken Loans Arena.
Sarà questo il fattore più importante della serie.
A LeBron e ai suoi compagni di squadra larduo compito di conquistare lanello.
A posteriori o sarà un’occasione mancata o sarà l’inizio di un possibile ciclo vincente.
Oggi per loro, questo è sicuro, è la prima finale NBA.