Da oggi, fra gli addetti ai lavori, cè stato un muto accordo a gettare la maschera.
Tutti tifiamo per i Cavs, tutti li troviamo più simpatici degli Spurs – anche perché ci vuole molto poco; tutti vogliamo il Nuovo Jordan.
Leroe senza macchia o passato in grado di sconfiggere i ricchi/viziati/e/cattivi da solo.
Mi fa ridere pensare agli Spurs come ai superfavoriti-e-cattivi.
In fondo, se ci pensate, sono 170 anni che il mondo li conosce per aver perso una battaglia contro degli sfigatissimi indiani.
E ancora più in fondo, precisamente nel vostro inconscio, una volta appurato che sono tutti prigionieri della matrice popovicciana e che la Nabucodonosor di Neo non li salverà mai, potreste perfino provare sentimenti buoni per alcuni di loro. Per esempio ammirazione: per Finley e per il suo modo elegante di inseguire lanello dalle retrovie. Oltre ad una certa dose di comprensione umana per quel povero diavolo di Parker, arrivato alla centoventesima domanda su Eva Longoria ma a zero domande sui suoi 27 punti in gara 1 contro ai Cavaliers.
Tony sei più conosciuto come point-guard degli Spurs o come il futuro marito di Eva Longoria?
Fatti un sondaggio! Prenditi una cazzo di macchina, girati il paese e fatti un sondaggio!.
Chapeau a Tony, perché non saprà difendere su nessuno, godrà degli agi di cui gode ogni guardia quando a coprirgli le spalle cè la corazzata Spurs e – soprattutto – sarà anche francese, ma in quel cesto la mette praticamente a piacere e con tanta di quella personalità da far sembrare Iverson uno che si tira indietro. E ho detto Iverson. Che sia messo agli atti.
Agli atti anche il primo serio allenamento degli Spurs dallinizio delle Finali, il savoir faire di Horry con ogni penna saccente e lunica risposta fuggita alla matrice tra i ranghi nero-argento.
Fabricio, chi floppa di più? Manu o Varejao?
Oberto: E chiaro. Manu. Nemmeno in quello un brasiliano potrebbe battere un argentino d.o.c..
Poi sono arrivati i Cavs che, al posto di presentarsi sui palchetti posizionati ai 4 angoli del campo, hanno mischiato le carte in tavola sedendosi tra le tribune. Chi in terza fila, chi a bordo campo – dove i seggiolini sono alti e soffici, chi al secondo anello. Vedi Anderson Varejao.
Seduto a cavalcioni, tra una fila e quella più in basso, i suoi ricci vaporosi, le caviglie ben fasciate e le nike mezze infilate e mezze a penzoloni, Andy – come lo chiamano tutti (perfino a Santa Tersa do Espírito Santo ) ha deliziato i presenti con il candore di chi è giovane, non ha nulla da perdere e vive alla giornata da bravo carioca.
Ha iniziato a giocare a basket perché suo fratello maggiore, Sandro, giocava a basket. Ed era il suo mito.
Mannaggia a lui. Avessi deciso di giocare a calcio, adesso sarei una celebrità in Brasile
Invece, le uniche interviste che riesco a fare in portoghese le faccio al telefono. Manco un inviato hanno spedito in Texas per intervistarmi..
Ride. Ogni parola su due gli viene da ridere. E ne ha ben donde. Anche se stasera gli toccherà difendere su Tim Duncan, un giocatore complicato da tenere a bada, non tanto per i piedi veloci quelli ce li ho anchio ma per lintelligenza con cui si posiziona sotto a canestro e con cui decide il da farsi..
La prima partita di basket che ha visto alla televisione non se la ricorda nemmeno. Si ricorda che ci giocava Jordan. In maglia Bulls.
Adesso, invece, ha a che fare con un altro #23 e si ritiene molto fortunato.
Per esempio, per gara 2, mi basta chiedere a Lebron cosa farebbe lui al mio posto e sono certo che ogni consiglio tecnico che mi darà, mi aiuterà a contenere Duncan. Ha solo 22 anni ma ci sono un sacco di cose che mi può insegnare su come si gioca a basket, su come si affrontano partite decisive, su come ci si comporta, quarto dopo quarto. Poi, fuori dal campo, torna ventiduenne e ci puoi ridere e scherzare assieme come fai solo con i tuoi migliori amici.
Non solo aiuterà la mia carriera, ma la aiuterà facendomi divertire parecchio..
Ride di nuovo e noi giornalisti con lui.
E convinto che i Cavs, in fin dei conti, questa serie la possano anche vincere.
Chiunque conosca James sufficientemente bene ci crede.
Mentre noi altri ci speriamo. Perché questi Cavs sono davvero simpatici, perché Cleveland, dopo Craig Helo, non ha mai vinto niente, in nessuno sport, non solo nel basket.
Perché e parlo unicamente per me vorrei vedere Anderson difendere come non mai su Duncan e metterlo alle corde.
Sarebbe merito dei consigli di King James, daccordo, ma sempre tenendo a mente che i consigli, perfino i migliori, bisogna saperli mettere in pratica. E non sempre la pratica è così facile.
Wild Thing, come in squadra qualcuno chiama Varejao, in onore al personaggio pazzo di Major League, non pone limite ai sogni e confida nel pubblico di casa.
A Cleveland mi adorano. Sarà per la capigliatura, per alcune mie giocate atletiche, ma ogni volta che tocco palla viene giù il palazzo. Per un brasiliano come me, non cè aiuto migliore..
Molto meglio il tifo che il basket giocato in Europa a suo dire.
Da voi giocano un basket che non mi si addice. Molto più lento, più schematizzato, più intrappolato in schemi da cui non si può prescindere o allontanare. Qui, in America, ho trovato la mia dimensione tecnica ideale..
Io ho trovato per chi tifare.
WILD THINGYOU MAKE MY HEART SING!