Sembra impossibile e invece, dopo una sola gara giocata, eravamo tutti pronti per iniziare tutto da capo. O almeno, questa era la sensazione diffusa.
In spogliatoio Cavs, prima della palla a due, non cera praticamente nessuno. Tutti sul campo, a tirare o a farsi unguentare caviglie, gambe e schiena con ogni possibile pozione.
Mentre noi giornalisti eravamo tutti a caccia di quello sguardo o lampo negli occhi su cui basi un intero articolo di rinascita rosso-oro. Le domande ai superstiti nel locker-room quelle più leggere, chieste quasi in punta di piedi, per non distrarre nessuno o interrompere la concentrazione.
Hai visto la puntata finale dei Sopranos? Spiderman 3?..
Ah, già Coach Brown metterà Boobie su Tony dal principio o premierà i denti stretti di Larry?.
Lezione numero uno.
Non provare mai ad indovinare il tema di una partita da una serie di sguardi che hai intravisto o pensato di intravedere in uno spogliatoio.
Del resto questo era il potere di Lebron. Sedersi dopo gara 1, con la faccia rilassata e il look da golfista, e convincerci che fosse troppo presto per chiamar fuori i Cavs.
E forse quel potere ce lha ancora. Anche dopo la scoppola mascherata di stasera e alcune palle scivolategli goffamente dalle mani proprio nei momenti più caldi della partita.
Quandanche non ce lavesse lui, comunque, quel potere è nelle mani degli Spurs: un attimo avanti di 200, due secondi dopo a 8.
Sinceramente, Horry sempre escluso da ogni equazione nero-argento, avete mai visto una squadra in procinto di dinastia e con tale e tanto roster da dreamteam comportarsi da regina psycho a questo modo?
A volte credo che gli Spurs siano emotivamente ritardati. In grado di vincere proprio grazie al loro scompenso di cromosomi agonistici.
Fossero solo una tacca più sportivamente coscienti in mezzo a quel rettangolo duro, il numero di stendardi che stasera pendeva sulla mia testa sarebbe stato decisamente inferiore.
Si rendessero veramente conto del cosiddetto momentum, di come se lo costruiscono e sfilano sera dopo sera senza aver bisogno di un avversario, si sarebbero già:
a) o suicidati
b) o arresi.
Detto ciò, mi domando nella sala stampa più sonnacchiosa degli ultimi 3 anni un paio di cosette.
1) Perché Lebron, tiri o meno che cadono nel secchio, non entra dentro con la moto dal primo allultimo possesso?
Ogni volta che lha fatto, ha rimediato o due punti, o un viaggio in lunetta o, nel miglior scenario possibile, 3 punti. In regia invece non ci si scolla dalle 6 palle perse.
2) Dove diavolo è finito Zydrunas?
Perché Anderson sarà anche acerbo, Scott Pollard sarà pure in vacanza, ma se non mi sbaglio l#11 di Cleveland è un All Star con i fiocchi alle mani.
3) Se Tony Parker continua a questi ritmi, non solo bisogna labellarlo come point guard offensivamente più dominante della Lega. Bisogna anche togliere a Psycho Number One qualche nomination ad M.V.P. delle Finali e girare la statuetta al Francese.
Dietro ad ogni grande uomo non cè una grande donna. Ce nè una piccola piccola e messicana.
4) Già che siamo in tema di proverbi, vorrei sottolineare che la riconoscenza a casa mia vale solo fino ad un certo puntoDopo di ché: CATTIVI.
Che poi equivale a far sedere Hughes, ad evitare un altro sanguinso trentello di Parker e a dare a Snow il suo momento alla Finley.
5) Quanto a Francisco Elson: lo scherzo è bello finché dura poco.
By Roseunplugged#5