E difficile andare via dopo tanti anni di lavoro e chiudere un rapporto passando inosservato, soprattutto se il tuo nome è Pino Sacripanti e se, sei un tifoso prima che un allenatore. Unavventura iniziata sette anni fa, quando la Cantù targata Poliform fu affidata ad uno sconosciuto allenatore che aveva cominciato a giocare con il sogno di calcare quel parquet del Pianella sulla quale tante volte aveva visto diversi campioni. Di lui, assicurano che fosse un buon play, un allenatore in campo e proprio questo divento il suo lavoro in futuro, prima tra i giovani e poi nel basket che conta. Onore quindi ad un gran coach che, giorno dopo giorno, ha saputo costruirsi quel prestigio che gli permetterà di andare ad allenare alla Scavolini Pesaro dove troverà di sicuro una società più organizzata e che possa garantigli un futuro ad alto livello. A lui saranno collegati tanti ricordi come lanno dei Fab 4 (Stonerook, Hines, Thorton e Mc Cullough), lanno di Kaukenas e Miralles, la salvezza della scorsa stagione con una squadra che non aveva né capo né coda ed infine lesaltante stagione appena conclusa culminata con laccesso ai Play-off allultima giornata.
Una conferenza stampa con le lacrime agli occhi dove ha voluto ringraziare tutto lo staff ed in particolare Flavio Fioretti della quale dice di lasciarlo con un bagaglio tecnico importante e Nicola Brienza del quale dice di aver un futuro dallenatore dalto livello. Prosegue ricordando che a Cantù ha trovato uno staff medico di primo livello e nei ringraziamenti non scorda nessuno da Olivieri alla signora Lorena passando dalla famiglia Gioffrè. Ammette che la situazione non sia facile per nessuno, per la sua famiglia, la sua compagna e suo fratello che gli ha riferito delle molte dediche che ci son nel forum di cantubasket.com; ma allo stesso modo è commosso per il ritrovo con alcuni tifosi che ieri sera gli hanno regalato una sorpesa. Prosegue poi affermando che tante volte si è sbagliato con la preparazione alla partita e ci son stati molti cambi ma tutto questo è sempre stato fatto con il cuore e gran passione. Sostiene che sia arrivato il momento di andar via e che lasciare un posto come Cantù vuol dire non esser più tutelato in qualsiasi situazione da tifosi e staff, che se sbaglierà sarà giusto che sia tagliato anche lui. Gli spiace se sui giornali si parlava di una rottura con il presidente Corrado, ma con Francesco e Alessandro Corrado cè un rapporto di famiglia e che se dipendesse da lui porterebbe con sè tutto il suo staff nella nuova squadra, da Arrigoni a Fioretti. Il discorso si sposta poi su Marzorati che ha avuto lonore di metterlo in campo ed il suo sogno era di iniziare e finire con la stessa maglia come ha fatto lui. Dichiara inoltre che ha rappresentato qualcosa dimportante averlo e festeggiare il 70° condividendo consigli è stato stupendo. Ringrazia poi anche la stampa con la quale ha instaurato diverse amicicizie. Conclude assicurando che lui stesso teneva ad incontrarsi unultima volta con Francesco ed Alessandro Corrado per salutarsi in una certa maniera. Parla poi il presidente Corrado che voleva presentarsi con una targa da regalargli, ma preferirà consegnargliela quando tornerà come avversario a Cantù. Riportiamo poi un riassunto di quelle che son le sue dichiarazioni:
Quello che sta succedendo a Cantù è bene che tutti sappiano che la Pallacanestro Cantù è valutata non in base a quote, ma in base a teste. Ci siam trovati diverse volte in queste sere e faremo lo stesso stasera, ma non posso far nessuna promessa . Ho iscritto la Pallacanestro alla lega dando una mia fidejussione personale di 150.000 euro, e ho versato le somme che dovevan esser versate entro 30 giugno che ammonta a circa 750.000 euro. Son pronto a giocarmi la faccia però, nn è giusto che da solo continui questoperazione che non ha più un futuro. La Pall.Cantù potrà fare ancora questanno sempre che avvenga un miracolo. Ogni anno ho sempre lanciato questappello ed ogni anno è sempre intervenuto qualcuno per dare una mano. Potremmo fare ancora un anno, ed è per questo che ho detto grazie a Pino ma non posso garantirgi nulla né questanno né il prossimo. Non voglio attribuire colpa a nessuno ma forniro ai giornalisti un dossier che racconta la vera storia del palazzetto di cantù dal 1991 ad oggi con tutte le promesse non mantenute. Leleca ha ripetuto cinque minuti fa di non interessargli il progetto, qui cè il rischio che il palazzetto che il sottoscritto ha ottenuto a roma di abbattere senza ridare i sette miliardi, non si faccia e di conseguenza si dovrà ridare tutti i soldi spesi. Ve lo dico col cuore, statemi vicino perchè è un momento brutto in cui sallontana un amico (Pino..), ma come pallacanestro tenterò di fare una squadra con quei quattro milioni a disposizione con arrigoni. Se non riuscirò regalero il mio 84% alla città di cantù e se non saprà prenderselo, la città dovrà solo vergognarsi. Lultima risposta, la daro il 2 luglio perchè prima farò tutti i tentativi possibili. Ringrazio tutti e perdonate i momenti di rabbia ma quando uno si sente dire che la società non ha operato in questi giorni..mi vien solo da dire ..ma venga la gente a portarmi i soldi! Son sempre stato uno che ha pagato la gente, la pallacanestro a Cantù non ha debiti. I debiti son miei e di altri, ma non della squadra. Stateci vicini anche se quella squadra che verrà lotterà per la salvezza e non per i primi posti. Un grazie di cuore ai giornalisti perchè mi son stati vicino in tutti i momenti devo far a loro un complimento per la professionalità che hanno avuto aiutandoci a convicere la gente a fare e disfare. Ora è meglio cambiar discorso e non rimane che dire a Pino di sentirci spesso per telefono perchè ho bisogno di sentirlo tutti i giorni come faccio con mio figlio e di ringraziarlo per quello che mi ha dato . Una citazione meritano anche Arrigoni e Fioretti poiché fino al 2 luglio mi aiuteranno come fanno ogni giornata.
Pino grazie di cuore per quello che hai fatto, per il tuo amore verso la maglia, la tua passione per i nostri colori. Hai saputo regalarci tante piccole gioie e chi più, chi meno, non potrà ricordarsi della tua persona come un condottiero, un allenatore che diverse notti rimaneva a dormire al Pianella.
Arrivederci coach..si perchè non vogliam pensare che questo sia un addio, ma sia soltanto un semplice arrivederci!
Daniele Tagliabue