Come raccontare la storia di un uomo senza partire dalle proprie [b]origini[/b]? Impossibile, ed allora dobbiamo fare un salto ad East Chicago, Indiana dove il 28 Gennaio 1949 viene alla luce un pargolo di nome Gregg che molti anni più tardi metterà il suo nome e cognome accanto ai più grandi allenatori di ogni tempo.
Uno dei tanti bivi della vita di Gregg Popovich è stato la scelta del college, tra le molte possibilità sceglie lAir Force Accademy dove, nellanno da senior, diventa capitano e miglior marcatore della squadra; pochi anni dopo, esattamente nel 1973, torna alla Air Force Accademy diventando assistente di un certo Hank Egan per sei anni; più tardi, con Popovich allenatore degli Spurs, Egan diventerà suo assistente a San Antonio e per uno strano scherzo del destino, attualmente Egan è assistente sulla panchina dei Cleveland Cavaliers, di quel Mike Brown, primo discepolo di coach Popovich.
Popovich trova un posto da head coach a Pomona Pitzer, ma nel frattempo si unisce volontariamente al gruppo di assistenti di Larry Brown alluniversità di Kansas; Gregg diventa stretto amico e discepolo di Brown, dal quale per sua stessa ammissione ruba molti concetti tecnico/tattici/psicologici, tanto che nella stagione 1987-88 avviene la vera svolta nella vita di Popovich, la chiamata da parte dello stesso Brown ad unirsi a lui nel coaching staff dei San Antonio Spurs, dove Larry è lhead coach.
Dal 88 al 92 Popovich e Brown lavorano fianco a fianco diventando ottimi amici, al punto che Larry chiede a Gregg di fargli da testimone al suo matrimonio, ma proprio nel 1992 le loro strade sono costrette a dividersi a causa del licenziamento in tronco da parte del proprietario, Red McCombs, di tutto il settore tecnico e manageriale dei San Antonio Spurs, compresi R.C. Buford ed Ed Manning.
Popovich raggiunge coach Don Nelson a Golden State portando con se Avery Johnson, tagliato dagli Spurs; nel 1994 cè il grande ritorno a San Antonio, nella quale Popovich ha il grande ruolo di General Manager e Vice Presidente delle Basketball operations, logicamente sotto una nuova proprietà. La prima mossa di Popovich è quella di rifirmare Johnson ed in seguito quella di scambiare Dennis Rodman per Will Perdue coi Chicago Bulls.
Un altro bivio della vita professionale e non di Gregg Popovich è la stagione 1996-97, il general manager decide di licenziare a stagione in corso coach Bob Hill e nominare se stesso coach ad interim.
Dopo la disastrata stagione precedente, gli Spurs, con un po di fortuna, pescano la prima scelta alla Lottery e al successivo Draft selezionano Tim Duncan da Wake Forest University rivoltando come una frittata il destino, in termini di vittorie e non solo, di questa franchigia.
Con larrivo di Duncan, gli Spurs porteranno in bacheca quattro titoli(1999, 2003,2005,2007) e diventeranno la squadra più vincente di qualsiasi sport professionistico americano.
[b]Le convinzioni di Popovich e linvenzione del sistema Spurs[/b]
[b]If you dont play D(defense), We dont play you [/b] Questa potrebbe essere la semplice frase che riassume letica cestistica di uno dei più vincenti allenatori della storia della pallacanestro.
Con lavvento delle twin towers(Duncan e Robinson) costruire un sistema difensivo che mandasse i palleggiatori verso il centro dellarea non era poi così complicato, ma dopo il ritiro di David Robinson la mentalità difensiva nero argento andava cambiata.
Innanzitutto ora non si manda più verso il centro, ma verso il fondo dando molta responsabilità ai piccoli e tutto è basato sulle precise rotazioni difensive che hanno fatto della difesa Spurs un marchio non copiabile in nessuna altra parte del globo.
Ma come si fa a creare un sistema dal nulla, come ha fatto Popovich? Se per creare il sistema difensivo Spurs la ricetta è essenzialmente (ma non solo) tecnico/tattica, al contrario, per creare lintero sistema Spurs sono necessari molti ingredienti(alcuni estremamente differenti tra loro) che contribuiscano alla buona riuscita di un progetto che prese il via con il ritorno di Popovich in nero-argento; come detto gli ingredienti sono molti, ma mi piacerebbe esporvi quelli che ritengo i fondamentali:
[b]Limportanza di un padre-padrone: [/b] Si dice a San Antonio:Non si muove una foglia che Popovich non lo sappia, Popovich è il leader maximo di questa franchigia, qualunque cosa succeda lui la sa per primo ed è il diretto interessato in qualunque attività (anche extra-cestistica) svolga la sua squadra. E nota la leggenda che spesso sia lo stesso Popovich a rispondere al telefono della facility degli Spurs, lasciando a bocca aperta colleghi e giocatori.
Aneddoti a parte, il ruolo di Gregg in questo sistema è a dir poco fondamentale; con le sue scelte, spesso non condivise dalla stampa e dal giudizio popolare, ha fatto crescere questa franchigia, portandola nellOlimpo delle squadre professionistiche americane.
[b]Letica del lavoro e i mezzi: [/b] Con Popovich si lavora, non ci sono scherzi; sia che tu ti chiami Tim Duncan o Beno Udrih, se tu sposi questo sistema devi starci fino alla fine sia nella gioia(molta, 4 titoli negli ultimi 9 anni) che nel dolore(altrettanto, concentrazione ai massimi livelli, lavoro duro e spirito di sacrificio). Popovich, come dice Brent Barry, ha il polso della squadra e appena sente che i battiti cominciano a diminuire fa o dice qualcosa che ti rimette sulla retta via, play the right way (chissà da chi avrà preso questo motto?) come a lui piace dire.
Chiaro che per giocare nel giusto modo è necessario vivere ed allenarsi in un ambiente perfetto e perciò la facility (il campo di allenamento) degli Spurs assomiglia ad una succursale del Four Seasons Hotel: oltre ai campi dallallenamento, è presente una palestra ultramoderna, un cardio-center per registrare le attività fisiche di ogni singolo giocatore e moltissime altre opportunità di crescita e svago perché come dice lo stesso Pop (nome con cui è conosciuto a San Antonio e dintorni da colleghi e fans) you play like you practice.
[b]Mercato: [/b] Se come spesso succede GM e allenatore possono pensarla in maniera diversa per quanto riguarda cessioni ed acquisti, a San Antonio cè ununica persona che dice sì o no riguardo un giocatore e questi è logicamente Popovich. Sin dai tempi di Rodman ai Bulls per Perdue, è il nostro Gregg a fare il sia mercato che le prese al Draft; nonostante Pop sia così autoritario, spiega il suo vice PJ Carlesimo, confronta sempre le sue idee con quelli degli assistenti o degli scout, salvo poi prendere in prima persona la decisione, ritornando raramente sui propri passi.
[b]Varie ed eventuali: [/b] Come abbiamo detto, Popovich non torna quasi mai indietro sulle decisioni da lui prese, ma in unoccasione lo ha fatto e tutti i tifosi Spurs gliene sono grati. Anno 2000, dopo lHoop Summit lallora assistente GM R.C. Buford diede una cassetta allallora GM ed allenatore Gregg Popovich riguardante un ragazzino francese di nome Tony Parker, ma Popovich fu visibilmente scettico sulle possibilità di un approdo nella Nba del diciannovenne di Bruges.
Dopo le insistite pressioni di Buford, coach Popovich invitò Parker per un provino a San Antonio dicendo alla sua squadra di far assaggiare un po i gomiti al giovane francesino, ad allenamento concluso Parker si fermò, nonostante le botte subite e senza proferire parola, per una seduta di tiro supplementare e qui, forse per la prima volta nella sua carriera, Gregg Popovich ritornò sui suoi passi scegliendo nel seguente Draft Parker, ora possessore di tre anelli e neo MVP delle finali.
Come avrete potuto intendere anche la dea bendata è abbastanza di casa in Texas, ma come uno dei migliori proverbi ci insegna: Aiutati che il ciel ti aiuta.
[b]Forse non tutti sapevate che[/b]
_ Gregg Popovich è sposato con Erin, di 29 anni, ha due figli Micky e Jill e nel suo curriculum vitae cè un periodo nel quale ha lavorato per la Cia.
_E molto coinvolto in iniziative di carattere sociale e di beneficenza nella zona di San Antonio e non solo, soprattutto aiutando i bambini in difficoltà.
_Popovich a causa di alcune decisioni importanti prese nella sua carriera, su tutte il licenziamento di Bob Hill, è stato a lungo criticato da un giornalista del San Antonio express-news, Kevin OKeefe; OKeefe ha lasciato il suo giornale proprio pochi mesi prima che Popovich vincesse il suo primo titolo con gli Spurs nel 1999.
_Gregg è un vero e proprio maniaco della visione dei videotape delle partite, li analizza più e più volte sottoponendo assistenti e giocatori a lunghe sedute video. Invece nel periodo in cui i suoi Spurs tiravano veramente male i liberi costringeva i suoi ragazzi ad interminabili sessioni di tiri liberi, dicendo ai suoi mille assistenti di tenere il conto su di una mega-lavagna e chi si fosse classificato ultimo doveva pagare una cena allintero staff!
_Adora i vini, è un vero esperto e durante il training camp dello scorso anno, casualmente tenuto in Francia, la patria del vino, coach Pop ha fatto incetta di bottiglie introvabili girovagando per le cantine più prestigiose di Parigi.
_Una delle frasi preferite(sono tante e cospargono in lungo e in largo la facility degli Spurs) da Popovich riguarda gli Spaccapietre: Puoi colpire un masso 99 volte e veder succedere nulla, poi improvvisamente alla centesima si spaccama tu sai che non è stato solo lultimo colpo a romperlo, ma i precedenti 99.
_Dopo la recente conquista del suo quarto anello Nba il nome di Popovich è stato, giustamente, affiancato a quello di Red Auerbach, Phil Jackson e Pat Riley, gli unici coach con più anelli di lui e, sempre con la solita modestia, coach Pop ha risposto con il più classico degli I dont care
[b]Grazie di tutto coach. [/b]
Matteo Jemoli