E’ arrivata la scelta che cambia la storia di una franchigia.
Pescare col numero 1 è già cosa rara, ma farlo in un draft che potrebbe essere uno dei migliori degli ultimi 10 anni, è occasione unica. Da non sprecare.
E deve essere passato questo per la mente di [b]Kevin Pritchard[/b] , il gm dei Blazers, quando dal volto sorridente di Roy il giorno dell’estrazione, gli è stato recapitato questo inaspettato regalo.
Prima scelta e due giocatori, [b]Greg Oden[/b] e [b]Kevin Durant[/b], tanto diversi quanto ugualmente promettenti nello spostare gli equilibri.
Alla fine, e forse era più scontanto di quanto di pensasse nel “durante”, l’ha spuntata
Oden, il big man che tutti volgiono, in questi anni di ale forti che tirano da tre e si muovono come guardie. Una scelta saggia, fatta da chi vuol scacciare definitivamente quel fantasma dell’1984, quando… no il passato è passato. Il futuro sta nelle manone di greg.
Volto da bravo ragazzo, corpo da maciste.
Per dargli tutto il supporto possibile, la dirigenza ha pensato bene di mollare il suo uomo
franchigia. [b]Zach Randolph[/b]. Una mossa forse azzardata a parere del sottoscritto che in fondo in fondo ammirava il numero 50 da Marion. Un carattere difficile, un’ attitudine non sempre positiva, ma tanti mliglioramente in questo anni, e diciamocelo, anche tante ingiustizie
subite solo per indossare la maglia bianco rosso nera.
Certo, l’operazione intavolata con New York permette una gran ripulita nei prossimi salary cap (subito tagliato Steve Francis) e un ottimo elemento come Frye.
Adesso sotto canestro Portland può contare su [b]Oden, Aldrige, Frye e Przybilla[/b]. 4 giovani
colossi, motivati e sulla rampa di lancio. La Marcus, che ha la fortuna di giocare senza la
pressione di Roy e Oden, potrebbe davvero non far rimpiangere Randolph. Mentre il buon Joel
dovrà permettere di far crescere Oden in tutta tranquillità. Tranquillità leggermente intaccata nei giorni scorsi quando il centro da Ohio State ha manifestato problemi respiratori che lo han costretto anzitempo a terminare la summer league, e programmare un intervento per la rimozione delle tonsille. Problema questo che ha consentito allo staff tecnico dell’Oregon di giustitficare parzialmente le non brillantissime prime uscite di Oden.
Dopo i botti del draft day, in ogni caso, i blazers sono e saranno molto attivi. E’ fresca la notizia del gradito ritorno di [b]Andrew Blake[/b], rodato play in uscita da Denver. Adesso con [b]Jack[/b] e [b]Rodriguez[/b] che scalpitano, coach McMillan sembra aver a disposizione tre playmaker praticamente intercambiabili a piacimento. Forse pure troppo, per questo si prevedono ulteriori movimenti nel reparto.
Soprattutto però, serviranno una guardia e un’ala. Roy è innamovilbile, ma [b]Webster[/b] non sta crescendo come si sperava e la necessità è quella di un tiratore che uscendo dalla panchina
possa garantire la giusta pericolosità dall’arco.
Il settore delle ali piccole sta anche peggio. Purtroppo [b]Ime Udoka[/b], rivelazione dello scorso anno, non ha ancora rifirmato e le posizioni tra giocatore e società sembrano attaulmente distanti.
L’obiettivo iniziale era [b]Rashard Lewis[/b], ma quest’ultimo ha firmato con Orlando.
[b]Travis Outlaw[/b] è free agent ma comunque non sembra in grado di reggere il quintetto.
E [b]Darius Miles[/b]… be’ per lui ci sono ancora tanti anni di contratto, una collocazione come gelataio o accompagnatore si troverà!