Fare la storiaUn sogno per chiunque, certo, ma allo stesso modo si può entrare nella storia anche dalla parte sbagliata a causa di decisioni o scambi azzardati; Kevin McHale spererebbe il contrario per i suoi Timberwolves, ma solo il tempo ed il duro lavoro ci potranno dire se negli annali, lestate 2007 di Minnesota sia stata una svolta in positivo, ma andiamo con ordine.
[b]Stagione 2006/07[/b]
Come sempre ad ogni inizio di stagione i buoni propositi sono molti, ma come in tutti gli sport del mondo alla fine lunico giudice massimo è il campo e proprio il campo in questa stagione ha decretato i Minnesota Timberwloves una squadra mediocre sia in fatto di risultati che di gioco espresso sui parquet della Nba.
Il record parla da solo, 32-50, ma lintera stagione dei Twolves è stata costernata da lalternanza di buone prestazioni(molto poche) a vere e proprie debacle e qui di seguito vorrei presentarvi i punti salienti di questa annata no.
Problema allenatore: I TWolves hanno iniziato la stagione con il medesimo allenatore, Dwane Casey, nonostante già nella passata stagione(quella 2005/06) non avesse brillato per risultati e continuità lasciando ancora la squadra fuori dalla post season con un record di 33-49.
Come detto McHale e dirigenza hanno ridato fiducia a Casey mettendogli in mano pressoché la medesima squadra della scorsa stagione aspettandosi però risultati migliori, ma così non è stato; tanto che dopo 40 partite giocate(22 Gennaio) e con un record di 20-20, il front office di Minnesota ha deciso di allontanare Casey dalla panchina sostituendolo con il vice allenatore Randy Wittman sino al termine della stagione.
Wittman, già seduto su di una panchina Nba a Cleveland con un record di 62-102 in 2 anni, ha concluso la disastrata stagione di Minnesota con un record di 12-30, comprese anche le 2 vittorie nelle ultime 13 partite di stagione regolare iscrivendosi di diritto nella corsa ad una miglior posizione nel successivo Draft.
Squadra: Scusate, errore mio, ma quale squadra? Si perché i Timberwolves versione 2006/07 non sono stati una squadra, ma dodici persone che svolgono un lavoro simile, prendono lo stipendio(neanche poi così basso) dalla stessa persona e condividono albergo, aereo e spogliatoio e basta.
Se la squadra non cè, sono costretto a narrarvi dei singoli cominciando dalla (ex) stella, Kevin Garnett, che in 12 anni donorata militanza in Minnesota è riuscito a portare la sua squadra ai playoff 8 volte uscendo però al primo turno in 7 di quelle 8 occasioni; lunica volta che KG21 ha sfiorato la finale Nba è stata nella stagione 2003-04 dove lui e i suoi TWolves si sono dovuti arrendere in 6 partite, nella finale della Western Conference, ai Los Angeles Lakers dei Fab 4( ONeal, Bryant, Payton e Malone) che a loro volta furono sconfitti in finale dai Pistons di coach Larry Brown.
Garnett nella stagione appena trascorsa ha comunque portato sempre il suo, viaggiando a 22.4 punti, 12.8 rimbalzi e 39.4 minuti di media a partita; al suo fianco ha giocato una buona stagione Ricky Davis, aiutato dai comprimari come Mark Blount, il rookie Randy Foye e il veterano Mike James, i quali non hanno saltato nemmeno una partita nella stagione appena trascorsa.
[b]Mercato estivo[/b]
Finalmente siamo arrivati, dopo la doverosa analisi sulla stagione scorsa è arrivato il momento di servire il piatto forte ossia le transazioni effettuate dai Minnesota Timberwolves.
La storia damore tra McHale e Boston non è un segreto e lattuale Gm dei TWolves negli ultimi 20 mesi ha portato a termine due scambi proprio con i Celtics, di Danny Ainge, di cui uno si potrebbe definire uno scambio storico.
La prima trade è quella che portò Wally Szczerbiak e Olowokandi in bianco-verde acquisendo al loro posto Davis, Blount, Reed e Banks e fin qui niente di che, ma il 31 Luglio scorso cè stato lo scambio che potrebbe aver girato le gerarchie della Eastern Conference: Garnett ai Celtics in cambio di ben 5 giocatori e 2 prime scelte.
Di questo scambio se ne è parlato a dismisura e da tutte le parti perciò mi piacerebbe analizzare brevemente giocatore per giocatore i 4 nuovi arrivati in maglia Timberwolves ([b] Ratliff[/b], alla sua dodicesima stagione Nba, non penso farà molto per i TWolves che si sono dovuti accollare il suo mega contratto, ancora per un anno, da 11,666,666 $…)
[b]Al Jefferson[/b]: Via un All Star(Garnett), ne arriva un potenziale (Jefferson), così è stato presentato al suo nuovo pubblico lex giocatore dei Celtics. Ha concluso la stagione con buonissimi numeri, 16 ppg e 11 reb, migliorando di molto sia le cifre che la concretezza nel suo gioco.
Il fisico è presente, la mentalità da duro e la voglia di lavorare pure; tutti gli ingredienti ci sono per diventare, lui un All star e far diventare Minnesota una contender ad ovest nei prossimi anni.
[b]Gerald Green[/b]: This guy can jumpQuesto è il primo commento di ogni singolo scout dopo la visione della giovane prima scelta dei Celtics. Nonostante latletismo sia la dote principale di questo ragazzo(peraltro vincitore della gara delle schiacciate allultimo All Star Game), dopo il suo approdo nella Nba anche il suo tiro da fuori è migliorato così come il suo palleggio in penetrazione.
Per colpa della poca esperienza ad alti livelli commette ancora un po troppi errori, ma si sa che lesperienza si acquisisce solo giocando.
[b]Ryan Gomes[/b]: Forse il giovane con più concretezza appena preso dai Timberwolves, per sviluppare al meglio le sue abilità avrebbe bisogno di un sistema(sia offensivo che difensivo) con delle basi solide(e dubito che Minnesota sia il posto giusto), nonostante ciò ha migliorato molto il suo già buon tiro dalla medio-lunga distanza e potrebbe essere il tramite tra la spensieratezza dei giovani e la richiesta di concretezza da parte del coach.
[b]Sebastian Telfair[/b]: Talento indiscusso, ma testa tuttaltro che da celebrare. Lambiente bostoniano non lha aiutato a maturare, resta il fatto che ciò che gli ha dato madre natura resta eccome: grande velocità, attacca il pitturato ogni volta che può, buona forza fisica soprattutto nella parte alta del corpo; se riesce a fare il salto(soprattutto di testa) Minnesota può trovarsi un bel jolly in casa.
[b]Potenziale[/b], è la parola di moda in questi giorni in Minnesota, però come dice McHale: Potenziale non vuol dire realizzatoQuesti ragazzi sanno tutti giocare, ma sapranno anche vincere? Questa Lega è dura e toccherà a loro dimostrare ciò che valgono insieme ai loro giovani compagni che sono già qui come McCants, Foye e Brewer e che con loro saranno la Minnesota del futuro.
Se questo bivio porterà ad un esito positivo ora di certo non si può dire, ma lo scopriremo solo vivendoo vincendo!