La problematica ala ex-Minnesota Timberwolves [b]Eddie Griffin[/b] è deceduta venerdì scorso in seguito ad un terribile [b]incidente stradale[/b] nei pressi di [b]Houston[/b].
Griffin, alla guida della sua auto ha ignorato il segnale che indicava la presenza di un passaggio a livello, in quel momento chiuso. Durante l’attraversamento sulle rotaie è avvenuto poi l’impatto con un treno merci che transitava in quell’istante. L’auto travolta si è incendiata e sono stati necessari approfonditi controlli per identificare nell’ex giocatore NBA il conducente del veicolo.
Non è da escludere, secondo quanto dichiarato dal suo avvocato Derek Hollingsworth, che l’ex-atleta fosse in stato di ebbrezza al volante, dato che il suo abuso di sostanze alcooliche era ormai cronico.
Noti ormai da tempo i problemi del ragazzo (alcolismo, psicologici) scelto da [b]Houston[/b] nel 2001: la sua carriera è sempre stata penalizzata dagli eccessi che lo hanno contraddistinto. Infatti, dopo essere stato rilasciato dai Rockets, è passato ai New Jersey Nets nei quali non ha contribuito in maniera sperata. L’approdo a Minneapolis, come “guardia del corpo” di Kevin Garnett, sembrava aver contribuito a risolvere i suoi problemi. Infatti le prestazioni in campo, soprattutto come stoppatore di livello eccelso, erano tornati sui livelli sperati ad inizio carriera. Poi l’ennesima discesa nel tunnel della depressione e il taglio operato dai Timberwolves in marzo, fino ai tragici eventi della settimana scorsa.