Adrian Dantley diceva: [i]Devi essere nervoso prima di una gara 7, altrimenti cè qualcosa che non va.[/i] Nella NBA la storia delle grandi dinastie è sempre riconducibile ad una o più gare sette, quelle in cui non cè domani, dove non puoi sbagliare e sei davanti ad un bivio: andare in vacanza, oppure continuare la tua corsa verso il sogno di una vita.
Ci sono modi diversi per approcciarsi ad una gara di tale importanza, chi si reca ore prima della partita per sentire e vivere il palazzotto vuoto nella concentrazione, oppure chi legge un libro (o la Bibbia), o chi si ascolta lIpod come è di moda ai giorni nostri. Un grande campione come Rick Barry invece, si distingue per la sua convinzione che rasenta la tracotanza: [i]Non esiste la pressione se hai fiducia nei tuoi mezzi, io nei momenti importanti voglio la palla nelle mie mani perché amo risolvere i momenti cruciali dei match.[/i]
Parte così il nostro viaggio allinterno della storia delle più importanti gare 7 della storia del gioco.
[b]- 1957 NBA finals Boston Celtics – St.Louis Hawks 125-123 2OT:[/b] [b][i]A dinasty Foundation.[/i][/b]
E stata una delle gare sette più tirate e combattute della storia del gioco, la prima di una lunghissima serie per i Boston Celtics, la prima di sette per i St.Louis Hawks, che poi si sarebbero trasferiti in quel di Atlanta. Ci sono stati 38 avvicendamenti al comando, 28 situazioni di parità e ben 40 tiri liberi sbagliati su 116 tentativi. Il destino delle due squadre si era già incontrato in sede di draft quando St.Louis scelse Bill Russell e di seguitò lo scambiò per mandarlo proprio ai Boston Celtics. Il momento cruciale, manco a dirlo, arriva nel finale del secondo overtime quando due liberi di Loscoutoff (solamente 3 punti per lui nellintero match), regalano il +2 ai Celtics con un paio di secondi sul cronometro. Il timeout è dobbligo per coach Hannum, che si trova a disegnare il possesso più importante della sua carriera, perché svolgeva il doppio ruolo di giocatore-allenatore. Il go to guy designato era Robert Pettit, che aveva a referto ben 39 punti e 19 rimbalzi, oltre ad essere il leader della squadra. Lo schema era palla lunga per lui, appostato nei pressi del gomito. Proprio Hannum si incaricò della rimessa, fece pervenire la palla nelle mani di Pettit, vista la sua rinomata forza della mani e nelle braccia, lala prese il pallone ed al volo con un giro e tiro mandò la palla verso il canestro, il quale lo beffò e fece uscire la palla dopo due giri, regalando a Boston il primo degli 11 titoli in 13 anni. Heinsohn che era stato il mattatore dei Celtics con 37 punti e 23 rimbalzi era in panchina per raggiunto limite di falli e ha vissuto impotente allultima azione: [i]Non ho mai visto nulla di simile[/i] ha detto- [i]uno schema di tiro così efficace in poco tempo, ho temuto che Pettit avrebbe segnato, invece ci è andata bene.[/i]
[u]Key stats:[/u] Pettit 39 pts (14-34 dal campo e 19 rimbalzi), Russell 19 pts e 32 rebs, Cousy 12 pts (2-20 dal campo) e 11 ass. 74 falli totali e 76-116 ai liberi nella partita.
[b]-1962 NBA Finals Bostons Celtics- Los Angeles Lakers 110-107 OT:[/b] [b][i]The miss.[/i][/b]
I Lakers hanno la palla per vincere al termine dei regolamentari ed annoverano tra le loro file un dynamic-duo formato da Elgin Baylor e Jerry West. Logo-man era altresì chiamato Mr.Clutch perché nella sua carriera era stato in grado di decidere svariate partite nel finale. Ovviamente lui era la prima opzione e Baylor la seconda, tutto il resto non era contemplato. West riceve la rimessa, si mangia il campo in pochi secondi, ma si trova accerchiato da maglie biancoverdi; la sua innata conoscenza del gioco gli permette di vedere Selvy nellangolo libero per il tiro, da qui parte il passaggio. Selvy era stato in grado di una partita da 100 punti al college, il suo tiro era chiamato ice cream shot e Loscoutoff disse: [i]era in grado di fare 10-10 nei piazzati da ogni angolo del campo.[/i] Auerbach vista la ricezione e lopen shot di Selvy, esorta Cousy a fare il possibile per infastidirgli il tiro: [i]Salta! Fai qualcosa![/i], ma ormai il tiro era partito. Doppio ferro e fuori: overtime. [i]Siamo stati solamente fortunati in quella circostanza[/i] dice Cousy- [i]non potevano costruire tiro migliore.[/i] Nel prolungamento i Lakers accusano pesantemente il colpo ed allora il grandissimo Bill Russell, assieme a Sam Jones comandano le operazioni, chiudono il canestro agli avversari e dilatano il vantaggio dei biancoverdi sino al 109-102 con meno di un minuto sul cronometro. Il tentativo di rimonta dei Lakers è vano ed i Celtics sono ancora campioni.
[u]Key Stats:[/u] Baylor 41 pts. (13-40 dal campo e 15-21 ai liberi), West 35 pts e 0 assists, Russell, 30 pts e 40 rebs, Jones 27 pts (12-32 dal campo). 82-65 per i Celtics a rimbalzo.
[b]-1965 Eastern Conference Finals Boston Celtics-Philadelphia 76ers 110-109:[/b] [i][b]The most famous play in history.[/b][/i]
Boston ha in mano la partita sul 110-103 con il cronometro pericolosamente nemico dei Sixers, ma Wilt Chamberlain non ci sta e con sei punti in pochissimo tempo riporta di forza i Sixers in partita, ma la palla è di nuovo nelle mani dei Celtics. Ovviamente dalla rimessa si va a cercare lancora di salvataggio Russell, che con la sua altezza e la sua forza, poteva garantire un valido appoggio. Il passaggio va per lui, ma gli viene sporcato dalla difesa di Phila, la palla carambola e finisce fuori. Larbitro Earl Storm con una rapida chiamata dà la palla ai Sixers nello sgomento generale dei Celtics. Storm sembrava non dovesse arbitrare quella partita a causa della rottura del braccio occorsagli quando uscendo dal campo nella partita tra Lakers e Bullets, aveva colpito un tifoso con un pugno dopo che lo aveva insultato. Il commissioner Walter Kennedy fece uno strappo alla regola e volle proprio Storm ad arbitrare quel match, seppur visibilmente menomato e impossibilitato ad alzare la palla a due. Dopo un lungo conciliabolo con larbitro il gioco può riprendere, ma il timeout per Philadelphia è dobbligo. Il coach Dolph Schayes distinto pensò ad uno schema per Wilt, ma poi capì che i Celtics avrebbero sicuramente fatto fallo su uno dei peggiori tiratori di liberi della storia ed allora cambiò idea. Fece entrare Hal Greer, grandissimo tiratore, lo mise a fare la rimessa pensando di far tirare proprio lui da un dai e vai con Chet Walker per prendere di sorpresa i Celtics. La palla viene consegnata a Greer, ma lo schema si svolge con visibile difficoltà, quando Greer passa la palla, Havlicek riesce con un guizzo a metterci una mano anticipando Walker: Havlicek steals it! disse la voce dei Celtics. Havlicek deviò la palla nelle mani di Jones che fece spirare il cronometro, sancendo lennesimo Trip to the finals ai suoi colori.
[u]Key Stats:[/u] ChamberlainRussell fini con il primo a 30+32 ed il secondo a 15+29. Havlicek chiuse con 26+11 rebs, mentre Jones fu miglior marcatore con 37 pts e 15-31 dal campo.
[b]- 1969 Nba Finals Los Angeles Lakers – Boston Celtics 107-110:[/b] [b][i]One more for the man in green.[/i][/b]
I Celtics si trovano allennesima gara 7 della loro gloriosissima storia, ma questa ha un sapore quasi di resa, perchè il destino di Russell e Jones è quello del ritiro dopo quella partita, la squadra è ormai logora per età dei giocatori e i tanti titoli vinti. Gli avversari di turno sono ancora i Lakers, che non hanno mai perso in casa nei playoffs e sono i favoriti dobbligo. Il peccato di tracotanza della squadra e di tutto lentourage è quello di essere già convinti di aver vinto. Tutto era già pronto per la festa prima della partita, sul soffitto cerano i palloncini e sui sedili del Great Western Forum campeggiavano dei volantini riguardanti la cerimonia che doveva celebrarsi solo qualche ora dopo. Nel prepartita Jones trova uno di questi volantini e lo porta ai propri compagni, sottoponendolo allattenzione di Bill Russell. Il mondo era contro i biancoverdi, la sorte, il pubblico e i giocatori dei Lakers, ma un gruppo che ha vinto dieci titoli non può subire senza lottare un tale affronto. Si entra in campo ed è lennesimo scontro Russell-Chamberlain, ma questa volta Baylor e West sono tuttaltro che spettatori. A 5.16 dalla fine del match Chamberlain si infortuna, esce dal campo, ma smaltito parzialmente linfortunio chiede al coach Breda Kolff di rientrare. Si parlava di una spiccata antipatia da parte del coach verso il suo centro e da qui la sua forzata esclusione per il finale di partita. Sulla suddetta antipatia non ci sono mai state conferme dallinterno, ma il glissare di Jerry West nelle interviste, fa pensare che un fondo di verità ci sia. E sempre Mr Clutch che dice: [i]Già prima del match lorganizzazione della festa mi sembrava un errore e visto a posteriori è stato il nostro più grave errore, abbiamo stimolato in loro quel fuoco tipico dei vincenti.[/i] Lunica, magra, consolazione per West è stata la nomina di MVP delle finali, unica della storia per un losing effort.
I Celtics infatti espugnano il campo avverso e festeggiano il loro undicesimo titolo con Auerbach che interrompe lintervista a Jones per dire la sua sulla festa: E ora cosa ci faranno con tutti questi palloncini?.
La carriera di Russell sarebbe terminata quel giorno e il suo bilancio contro Chamberlain è questo: nelle partite di regular season le vittorie sono a pannaggio di Bill per 85-57, le prestazioni individuali arridono al centro ex Sixers con 28,7 pts.+ 28,7 rebs, contro il 14,5 + 23,7 del suo dirimpettaio. Nei playoffs è tutto a favore di Russell, che vince 29 dei 49 confronti, comprese tutte le quattro gare sette disputate.
[u]Key Stats:[/u] West 42 punti, 13 rimbalzi e 12 assists (uno dei quattro nella storia a fatturare una tripla doppia in una gara 7), Jones 24 pts (10-16) e 7 rebs. I Lakers vincono la lotta a rimbalzo 74-54, tirano 18 volte in più degli avversari e assistono trenta dei loro 57 canestri.