[b]Francia – Italia 69 -62 [/b]
E’ stata per tre quarti la partita della resurrezione italia. Purtroppo però alla fine dei giochi la differenza la fanno i campioni veri, e la Francia sul tavolo ha calato l’asso pigliatutto: Tony Parker. Il signor Longoria, dopo un esordio così così contro la Polonia ci ha tenuto a ribadire che sì, basket FIBA e basket NBA saranno anche due sport diversi, ma fondamentalmente se uno vince il trofeo di MVP delle finals qualcosina, anche nel basket FIBA, poi riesce a metterla insieme. L’Italia non ha demeritato, giocando un bel primo tempo, approfittando anche delle scelte cevellotiche del coach francese Bergeaud che a Bargnani centro risponde con Weis, il nostro si accende e piazza 7 punti in fila, 11 alla fine del primo tempo che sono un pò il campionario del nostro fuoriclasse: partenza in palleggio, coordinazione, tiro. Purtroppo per gli azzuri però dall’altra parte della barricata c’è Parker, così se nei primi 3 minuti era stato Bargnani-show, con il nostro ad inchiodare 7 punti contro lo 0 assoluto dei francesi, il resto della gara ha incoronato il nanerottolo biancorossoeblè ad MVP incontrastato del match. Prima ricuce lo strappo iniziare a suon di bombe, mostrando che anche lì è in netto miglioramento, poi arricchisce lo spettacolo di entrate concluse con appoggi velocissimi, con arcobaleni vellutati ed conclusioni in controtempo stabilianti. Il tutto senza dimenticare i compagni ed in assoluto controllo. Così i francesi limitano i danni nei primi due tempi, che i nostri giocano alla grande riuscendo a mixare bene conclusioni interne (all’intervallo gli azzurri chiuderanno con un ottimo 50% da 2) e tiri dalla lunga (dove però le percentuali continuano a non premiarci) e trovandosi avanti “solo” di 5 punti grazie anche all’atavica incapacità ai liberi che ormai ci perseguita. Di lì in poi però si spegne la luce, quando si pensava che gli azzurri avessero trovato il giusto feeling con la partita arriva il terzo quarto, che presenta una nazionale simile a quella vista contro la Slovenia: azzurri abulici, primi di mordente e di idee, si torna ad ignorare Bargnani o a servirlo in zone non di sua pertinenza (Il post basso) si rivedono tiri dalla lunga privi di qualsiasi logica e palle perse che generano sanguinosi contropiede. I francesi mettono così la freccia e volano sul 51-43 in chiusuda di frazione, prima che un canestro di Mancinelli, uno di Bulleri ed una tripla di Belinelli riavvicinassero gli azzurri al -4 con cui si inizia il quarto finale.
L’ultima frazione si apre con 5 punti in fila Mancinelli rintuzzati dal solito Parker e dall’inaspettato (ed estemamente fruttoso per i bleu) Kirksay. La partita sembra doversi chiudere in volata, visto che nonostante lo strapotere tecnico di Parker i francesi non riescono a scappare. A 5 minuti dalla fine rientra Bargnani, sin lì dimenticato in panca da Recalcati e di lì a poco la bomba del Raptor fa gridare di gioia, peccato che tutta l’inerzia che quella bomba aveva regalato agli azzurri venga ricacciata in gola da solito Parker, che allo scadere dei 24 secondi segna una bomba che paralizza gli azzurri. Da quel momento in poi solo nefandezze, con Bargnani che dopo aver sbagliato la la bomba del nuovo vantaggio sparisce e Belinelli che si incaponisce nel tentare soluzioni personali (e becca una sesquipedale stoppata da Diaw nell’ultimo possesso che avrebbe potuto regalare qualche speranza all’Italia) mentre Kirksay, Pietrus ed il solito Parker mettono gli ultimi chiodi sulla bara degli azzurri. Finise così la partita ed ora gli azzurri sono già con le spalle al muro. Basterà una vittoria contro la Polonia per qualificarsi alla seconda fase, ma l’attegiamento i limiti ed i difetti di questa nazionale non lasciano presagire nulla di buono.
[b]MVP[/B]: parafrasando Federico Buffa durante la conclusione di un all star game di qualche anno fa [i]”MVP senza discussioni il signor Parker”[/i]. Indemoniato, inarrestabile eppure sempre in controllo, ieri è veramente sembrato un giocatore di un altro livello rispetto agli altri in campo.
[b]Slovenia – Polonia 70 – 52[b]
Una Polonia che non t’aspetti mette in crisi per più di metà partita una Slovenia che si conferma ancora una volta [i]bella senz’anima[/i]. Purtroppo per gli uomini di Andrej Urlep la differenza tra i valori tecnici delle due compagini è troppo grande e quindi alla fine la spuntano in ogni caso gli Sloveni, che era scivolati sotto fino di sei lunghezze a metà del terzo quarto ( 39-33 ) hanno di lì in poi innestato le marce alte ed hanno piazzato un parzialone di 23 – 6 che ha sostanzialmente chiuso i giochi. Oltre al solito Lakovic ieri si è visto suoi livelli “italiani” Erazem Lorbek, è lui, con i suoi 16 punti conditi da 8 rimbalzi l’MVP della partita, anche considerando che ha preso il posto di uno Smodis incappato in una giornataccia ( 5 falli in 11′ ). Ancora una volta quello che ha fatto la differenza a favore della Slovenia è stata la front-line: impensabile per molte nazionali avere un giocatore del calibro di Smodis cambiato da uno come Lorbek a cui vanno sommati anche Nesterovic (12 rimbalzi ieri) e Slokar, per il momento sta avendo ragione Pipan (che ricordiamolo, fa a meno di Becirovic ed Udrih ed è alle prese con l’infortunio di Capin) vedremo se quello sloveno sarà l’ennesimo bluff o la sorpresa dell’anno.