Se L.A. avesse ceduto alle richieste di NJ inserendo nel pacchetto per Jason Kidd anche il bimbo Andrew Bynum, questa analisi della prossima, imminente stagione dei Nets, sarebbe ruotata attorno alle parole ricostruzione, pazienza e sviluppo. Ma visto che il Lakers si sono voluti tenere stretto il loro progetto (giocando però col fuoco, visto che il n° 24 non sembra aver apprezzato), NJ ha mantenuto lo stesso assetto dello scorso anno, almeno per quanto riguarda i Big. Quello che è cambiato, in meglio è il contorno.
Il quintetto: Forse qualcuno storcerà il naso, ma a parte i Detroit Pistons, poche squadre (almeno ad est) possono vantare un quintetto così completo e ben coperto in ogni ruolo. Boston ha i Big 3, ma per il resto si sta ancora guardando in giro. Chicago è solida, ma per il momento non ha nessun giocatore che possa avvicinarsi al livello di rendimento delle tre star di N (forse solo Deng se paragonato a RJ).
Con lacquisizione di Magloire e il pieno recupero di Krstic, NJ ha costruito un quintetto solido equilibrato e con talento.
Jason Kidd (si proprio quello che doveva essere scambiato), è reduce da unestate in cui si è divertito a far da chioccia e guida al giovane gruppo di USA Team. Nellultima stagione ha fatto registrare numeri paragonabili al suo primo anno a NJ, con la ciliegina sulla torta di due turni di playoff chiusi in tripla doppia di media (14 punti 10.9 rimbalzi 10.9 assist). Superati i problemi familiari, Jason si è riconfermato tra i primi play della lega.
Jefferson, che lo scorso hanno è stato frenato da qualche problema fisico di troppo, è pur sempre un giocatore oltre 16 punti e quasi 6 rimbalzi per gara, è un difensore affidabile e negli anni è migliorato nel passaggio. Se non si sentirà messo in ombra dalla presenza ingombrante di Vince Carter, potrà dare un contributo fondamentale alla causa. Al contrario la società dovrà operare una scelta tra RJ e Vinsanity.
A proposito di Carter. I numeri stanno dalla parte di Vincenzino, che però con la sua presenza, oltre che inibire Jefferson, troppe volte frena lattacco di NJ. Resta il fatto che Carter è senza dubbio il miglior attaccante dei Nets, nonché il giocatore favorito dal pubblico.
Se Frank lo gestisce al meglio, non volendo dargli sempre la palla in mano (come troppo spesso capita nei quarti finali), il trio di esterni di NJ diventa difficilmente arginabile.
Ed eccoci arrivati a quello che per troppi anni è stato il tallone dAchille dei Nets, il reparto lunghi.
Non è che adesso sotto evoluiscano Kareem e Walton, ma sicuramente laccoppiata Magloire Krstic da quei centimetri, quel tonnellaggio e quella pericolosità offensiva che il duo Collins/Moore non dava.
Il pivot canadese ha stazza, è un buon rimbalzista, ed ogni tanto può essere servito in post basso.
Krstic, otre ad alternasi con Magloire, sarà anche il suo compagno di reparto. Con il suo tiro da fuori può giocare anche da quattro, aprendo larea alle incursioni dei tre esterni. Per fare il salto di qualità dovrà (oltre a star bene fisicamente) dare più costanza e solidità al suo gioco in area.
La panchina: Come per i lunghi, negli ultimi anni, quello della panchina è stato un punto dolente per NJ. Con larrivo di Magloire e Krstic, e il conseguente scalo in panchina di Collins, la rotazione ha ripreso colore. Il primo cambio sarà certamente Nachbar, utile sia da 3 ma anche come 4 tattico. Lex trevigiano, sembra aver trovato finalmente la sua dimensione nella lega, come testimoniato sia dalle cifre, 9 punti 3 rimbalzi di media con oltre il 42% da tre, sia dalla fiducia di compagni e allenatore. Altro bel giocatore in uscita dalla panchina, è Marcus Williams. Il mancino di Connecticut ha dimostrato di avere enorme talento, ma deve fare passi da gigante nella scelta dei tiri e nella gestione del ritmo partita. Ha tutto per far bene, compresa la taglia fisica.
Ci si aspetta un maggior impatto, anche da Josh Boon, ala centro anchegli proveniente da Connecticat. Superato il periodo dambientamento (fu anche operato alla spalla ad inizio stagione), Josh potrà essere utile alla causa grazie alla sua verticalità e il suo atletismo. Per quanto riguarda il ruolo di guardia, cè molta curiosità per vedere quale apporto potrà dare Antoine Wright, cresciuto molto nellultimo anno: dovesse confermare i miglioramenti fatti, NJ avrebbe un giocatore atletico e dalla mano educata in uscita dalla panchina.
Completano la rotazione Malik Allen, Bernard Robinson e il rookie Sean Williams atletone da Boston College, con il vizio della stoppata.
Il coach: Lawrence Frank è un allenatore giovane, instancabile, che ha un buon rapporto con le sue stars. Ora ha anche a disposizione un roster completo, e una discreta panchina.
Nellultimo periodo è stato accusato di aver tirato un po troppo la briglia a Jason Kidd, mettendo spesso la palla in mano a Carter. Se saprà mediare tra il talento dellex North Carolina e il resto della squadra, allora NJ potrebbe diventare una candidata credibile per un posto nella finale di conference.
Stefano Manuto