A Phoenix ci riprovano ancora, lamarezza per come è stata leliminazione negli scorsi playoff da parte di San Antonio è ancora forte in Arizona.
Per tentare il nuovo assalto al titolo è stato chiamato [b]Steve Kerr[/b] a fare da general manager e uno dei giocatori più talentuosi e sfortunati degli ultimi decenni: [b]Grant Hill[/b].
Quella di Hill è la grossa scommessa dello staff dei Suns di questanno, se lex gioiello di Duke riuscirà a giocare se pur non lintera stagione, ma almeno le partite chiave, allora il talento a disposizione di [b]Mike DAntoni[/b] ha davvero pochi pari nella lega.
Uno dei primi obiettivi del coach dei Suns è quello di ricompattare lo spogliatoio: dopo la pubblica richiesta di Marion di essere ceduto, le voci di forti dissidi allinterno del locker room nella passata stagione sono diventate sempre più confermate, come lo stesso Bell ha poi ammesso.
Troppi giocatori si sono sentiti sotto utilizzati, latmosfera ne ha risentito, perfino il veterano Pat Burke era frustrato ad essere ormai solo il tifoso che partecipava ai time out.
[b]Burke, Jalen Rose, James Jones[/b] e soprattutto [b]Kurt Thomas[/b] (questultimo in verità salutato soprattutto per motivi di salario) hanno preferito lasciare lArizona per altre mete. Al loro posto sono arrivati i veterani [b]Brian Skinner, Grant Hill[/b] e diversi rookies che si spera possano portare nuova linfa a Phoenix. Come detto, soprattutto linnesto di Hill, che oltre allincontestabile talento è un professionista serissimo pronto ad accettare tutte le rotazioni decise dallallenatore, dovrebbe portare nuova serenità allinterno dello spogliatoio.
Analizziamo posizione per posizione i punti di forza e di debolezza del roster:
[i]Point guards[/i]: [b]Steve Nash[/b] ha fallito per poco il terzo MVP consecutivo lo scorso anno. Il Canadese ovviamente non si discute. Per molti il motore della squadra è il vero è proprio perno attorno al quale è costruito il sistema di gioco di coach DAntoni. Questanno con la conferma di una star come [b]Barbosa[/b], la maggiore esperienza di [b]Marcus Banks[/b] e le forze fresche di [b]DJ Strawberry[/b], Nash potrebbe arrivare meno spompato alla fase decisiva della stagione.
[i]Shooting guards[/i]: [b]Raja Bell[/b] e il sesto uomo dellanno [b]Leandro Barbosa[/b] fanno una delle coppie più forti della lega, dando ai Suns una profondità nel ruolo che pochi team hanno. Bell è ormai consacrato come uno dei difensori più forti dellNBA (chiedere referenze a Kobe Bryant), è infatti stato anche inserito nel miglior quintetto difensivo lo scorso anno, dando quellapporto che è spesso mancato alla squadra di DAntoni.
Barbosa è definitivamente esploso lo scorso anno, [i]The Brazilian Blur[/i] come è stato soprannominato è stato spesso decisivo, soprattutto nei playoff dando prova di carattere. Questanno ci si aspetta un ulteriore miglioramento sul piano difensivo per farne un vero All Star.
Si aspetta un certo contributo anche da [b]Alando Tucker[/b], pescato solo al numero 29, ma nominato Big Ten player of the year e diventato il miglior realizzatore ogni epoca per Wisconsin.
[i]Small forwards[/i]: Anche qui i Suns non sono messi malissimo, [b]Shawn Marion[/b] è tuttora uno dei giocatori più versatili della lega, capace di attaccare, ma anche di difendere a tutto campo (grande la sua prova su Tony Parker nei playoff).
Su [b]Grant Hill[/b] cè poco da dire, uno dei più forti giocatori in assoluto come talento, mai completamente dimostrato per la fragilità delle sue ossa che lo hanno tenuto tanto tempo fuori dal campo. [i]Un Grant Hill in salute non teme nessuno nella lega[/i] ha dichiarato DAntoni. La parola chiave è ovviamente in salute. Quanto potrà giocare Hill questanno? Questa è la domanda del momento in Arizona. Il suo apporto sarà fondamentale anche nello spogliatoio, dato che Hill è famoso anche per essere il miglior [i]locker room man[/i] della lega.
Altro veterano è [b]Eric Piatkowski[/b], quindici anni spesi in giro per lNBA, è stato preso soprattutto perché si accontenterà di giocare pochi minuti senza dare tanto fastidio.
[i]Power Forwards[/i]: Questo è forse lo spot meno coperto della squadra, se nello starting five [b]Boris Diaw[/b] non si discute, soprattutto considerando un altro anno di esperienza messo in cascina e il recupero dallinfortunio alla spalla che ne ha limitato molto il rendimento nel finale di stagione, meno certezze arrivano dal backup [b]Sean Marks[/b], otto anni di esperienza, ma solo tre partite giocate lo scorso anno. Qui la partenza di [b]Kurt Thomas[/b] rischia di farsi sentire in modo decisivo. Ovviamente Marion può anche giocare da 4, magari con Hill in campo. Lo spot di ala forte ci pare comunque al momento il punto debole della squadra.
[i]Centers[/i]: [b]Amaré[/b] ovviamente, è ancora una volta il vero nodo della squadra. Per vincere quello che davvero conta ci vuole il contributo del centro. Lanno scorso [b]Stoudemire[/b] ha dimostrato di essere a posto fisicamente (incredibilmente ha saltato la prima partita per squalifica) e soprattutto di potere tenere testa a chiunque anche nei playoff (dove appunto lo hanno fatto fuori per motivi disciplinari). Questanno tutto ruota ancora una volta attorno a lui: se cè e sta bene Phoenix può arrivare fino al dessert, altrimenti di strada nei playoff se ne fa poca.
La partenza di Kurt Thomas per stare al di sotto del salary cap è stata colmata con lingaggio di [b]Brian Skinner[/b] (dopo lofferta a PJ Brown). Skinner ha giocato 67 partite a Milwaukee lanno scorso dando un discreto contributo (4.4 punti e 5.7 rimbalzi). Brian ha superato la concorrenza di altri big men soprattutto per la sua abilità nel correre in contropiede, cosa che ovviamente ha attirato lattenzione di DAntoni.