Gli Hornets [b]rientrano[/b] nella loro casa, che gli è stata tolta per due anni a causa delluragano Kathrina che mise in ginocchio la suggestiva città della Louisiana. In questo periodo però, il pubblico di [b]Oklahoma City[/b] che li ha ospitati si è rivelato molto attaccato alla squadra.
Come sarà l[b]accoglienza?[/b] Fredda? Calorosa? Indifferente? Difficile dirlo, ma molto sta in come la squadra si comporterà in campo, le carte in regola per fare bene ci sono.
Ci vorrà un po di [b]fortuna in più[/b] rispetto allo scorso anno (annata penalizzata dagli infortuni ed ancora fuori dai [i]playoff[/i]), visto che gli uomini ci sarebbero anche. Il [b]roster è giovanissimo[/b], pronto per fare esperienza, a loro non è richiesto di occupare già da adesso i piani alti della [i]Western Conference[/i].
Lorganico non è cambiato molto dallo scorso anno: in posizione di [b]point guard[/b] il simbolo della franchigia, [b]Chris Paul[/b]. A lui il compito di guidare la squadra con la sua leadership e la capacità di passare la palla (quasi 9 assist ad incontro nel 2006-07).
[b]Al suo fianco[/b] un nuovo arrivo: dai Toronto Raptors è approdato in squadra la guardia-ala [b]Morris Peterson[/b]. Per lui, oltre ad aumentare la minaccia perimetrale, si chiederà anche di [b] difendere[/b] sullesterno più pericoloso (in molti pensano a Kobe Bryant, che potrà anche essere avversario diretto con i suoi Lakers nella lotta per arrivare ai [i]playoff[/i]).
Atteso ad una pronta reazione [b]Peja Stojakovic[/b] che dopo un anno ai box a causa di un brutto infortunio alla schiena riprenderà lo spot di [b]ala piccola[/b] titolare. Non ci dovrebbero essere grossi problemi di reintegro per un giocatore che fa della tecnica il suo marchio di fabbrica, con il fisico che ha unincidenza minore nella sua abilità di gioco rispetto alla media dei suoi colleghi NBA.
Miglior marcatore della formazione lo scorso anno, [b]David West[/b] partirà in [b]Ala forte[/b]. 18 punti e 9 rimbalzi di media, dovrà riuscire a [b]mantenersi sano[/b] per tutto larco delle 82 partite, cosa per lui non semplice.
[b]Tyson Chandler[/b] è reduce da unottima prima stagione in maglia Hornets, e riempirà lo spot di [b]centro[/b]. Porta in dote un elevato numero di rimbalzi catturati, e la presenza difensiva grazie ad un fisico progettato per la pallacanestro. È però poco incisivo in attacco, dove non raggiunge la doppia cifra di punti segnati nonostante un tempo di gioco superiore ai 30 minuti ad incontro. Si accontenta di canestri su rimbalzo offensivo e poco altro, anche perché non è poi in possesso di molte soluzioni con le quali arrivare a canestro.
Circolano voci molto positive sul suo cambio [b]Hilton Armstrong [/b]che ha lavorato duramente per tutta lestate dopo una stagione da rookie anonima. Già buon difensore, aggiungerà a questo anche i miglioramenti in attacco.
Altro nuovo acquisto [b]Melvin Ely[/b] che lascia i campioni del mondo di San Antonio (nei quali ha giocato pochissimo) per dare cambio a West ed ai centri nel caso abbiano problemi di falli (non impossibile).
Il rookie da Kansas [b]Julian Wright[/b] potrà diventare una pedina molto importante nello scacchiere di coach Scott. Per lui sono pronti minuti in ala piccola, ala forte in quintetti bassi ed anche da guardia. Le prime uscite lo hanno evidenziato come giocatore fisico, in grado di fare molte cose sul campo. Assieme a lui [b]Rasual Butler[/b] che sostituirà a seconda delle situazioni sia Stojakovic che Peterson.
Due guardie pure entreranno a fornire punti immediati e per far rifiatare Chris Paul e le altre guardie: [b]Bobby Jackson[/b] e [b]Jannero Pargo[/b]. Il primo è ormai famoso per il ruolo di sesto uomo che ha spesso ricoperto nelle squadre in cui ha militato (basti pensare ai Kings), e riesce a dare quello che serve per vincere le partite sia nella posizione di guardia che in quella di costruttore di gioco, oltre che guidare lo spogliatoio con la sua esperienza e leadership. Molto più istintivo il secondo, che grazie al suo eccellente tiro da fuori è in grado di segnare canestri in pochi minuti, ed anche di amministrare, senza infamia e senza lode, il gioco dellintera squadra.
Completano lorganico [b]Ryan Bowen[/b] che sta sorprendendo lo staff della squadra grazie alla sua energia e al suo spirito di sacrificio, le guardie rookie [b]Trey Johnson[/b] ed [b]Adam Haluska[/b] e il brasiliano [b]Marcus Vinicius[/b] che può ricoprire i ruoli di guardia e ala.
Lallenatore sarà per il quarto anno consecutivo [b]Byron Scott[/b].
La sua fama non è certo positiva, molte le storielle che lo dipingono come uno scarso lavoratore, è sicuramente un buon motivatore, con la fortuna di avere sempre avuto (o voluto) nelle squadre da lui condotte, un playmaker di ottimo livello e di forte personalità. Questo sarà lanno della verità, sia per lui che per la franchigia.
Lobiettivo è uno solo, già sfiorato negli ultimi due anni: [b]playoff[/b].
La concorrenza sarà spietata nella Western Conference, ma le carte in regola per arrivare tra le prime otto ci sono.
Bisognerà aggiungere un pizzico di fortuna, quanto basta per permettere ai giovani leader della squadra di giocare una stagione completa e di dimostrare il loro vero valore che, a livello di potenziale, è veramente alto.