[b]21-20 40-35 62-57 91-78[/b]
Anche Varese cede l’onore delle armi a una Siviglia Wear Teramo apparsa stavolta in difficoltà contro una squadra che piano piano sta riprendendo il suo cammino. Non lasci ingannare il risultato finale, perchè la partita è stata in equilibrio per tre quarti di gara fino a quando un dirigente varesino ha deciso di dare una svolta all’incontro, con la differenza che la svolta c’è stata ma per i biancorossi guidati da coach Bianchi. Il primo quarto non trova nè vinti nè vincitori perchè Teramo chiude in vantaggio di appena un punto (21-20) e l’equilibrio è il leit-motiv anche del secondo quarto in cui entrambe le difese lasciano un pò a desiderare. Brown e Tucker spadroneggiano nell’area pitturata mentre Galanda e Melvin fanno fatica a contenere i pari ruolo avversari. Al ritorno in campo dall’intervallo è ancora l’equilibrio a farla da padrone con la difesa di Varese che è letteralmente asfissiante sul play teramano Giuseppe Poeta. Ma ci pensano Tucker e Brown ben coadiuvati da Tskitishvili e Yango a dare una svolta alla partita, insieme al dirigente varesino e alle proteste eccessive di Galanda che commette il quarto fallo e ha da ridire in maniera un pò troppo al di sopra delle righe contro la terna arbitrale. Tecnico e conseguente quinto fallo per il varesino che è costretto ad abbandonare anzitempo il parquet. Tucker è micidiale dalla lunetta (e non solo) e manda Teramo al massimo vantaggio (69-60). Da lì in poi la partita è tutta in discesa per la squadra del presidente Antonetti che come regalo di compleanno riceve la quarta vittoria consecutiva del Teramo, record storico da quando è in serie A.
Tucker è semplicemente stratosferico con 35 punti 4 rimbalzi e 5 assist, seguito da un Brandon Brown tornato ad altissimi livelli (23p. 11r.) e da Tskitishvili che ne mette 15 di punti con 4 schiacciate, una più potente dell’altra. Buona la prova di Yango che ci mette carattere e voglia di fare, anche se forse ci vorrebbe un pò più di determinazione in difesa, mentre Powell tutto cuore ancora non trova il coraggio di osare, complice l’infortunio alla mascella che lo sta limitando soprattutto al livello psicologico. Poeta stavolta tira e segna poco, ma la difesa attenta, aggressiva, talvolta oltre il lecito di Varese lo limita parecchio anche se porta a casa ben 7 falli subiti e 6 assist. Meglio di lui il capitano, Lulli, che si scopre assist-man con ben 7 passaggi vincenti smistati. Una nota la merita anche Carra che non ha giocato bene, soprattutto a causa di una distorsione rimediata in settimana, difficile da recuperare se si gioca ogni tre giorni. Per Varese bene Melvin (13p. 8r.), discreto Galanda (11p.) finchè è stato in campo e Fernandez (13p.), mentre Passera ha giocato bene in difesa tralasciando non poco il gioco offensivo, impalpabili gli altri colored di Varese (Beck e Hodge) che non hanno certo dimostrato il loro reale valore.
Tempo per sognare per Teramo non c’è, perchè si torna subito in campo in una piazza calda come quella di Rieti dove la Solsonica deve smaltire la sbornia di Montegranaro. La Siviglia Wear mantiene salda la sua convinzione di disputare un campionato tranquillo perchè i veri valori usciranno alla distanza. Nonostante la posizione sia nei piani alti della LegA, adesso arrivano quelli che potremmo chiamare scontri diretti, quelli in cui ci si gioca la salvezza, perchè è vero che i punti in carniere sono otto ma è anche vero che di partite alla fine ne mancano trenta e ad arrivare a quota ventotto mancano ancora dieci W. Varese riparte da quanto di buono ha fatto vedere nei primi tre quarti al PalaSka e, se arriverà a reggere quei ritmi per tutto l’incontro sarà davvero un avversario ostico per tutti.
[b]Play of the Game[/b]Imperiosa linea di fondo di “Skita” che lascia sul posto il diretto avversario schiacciando di prepotenza