BENETTON TISETTANTA CANTU. 1q: 18-17 / 2q: 44-37 / 3q: 61-58 / 4q: 78-79
Una tripla allo scadere di un grande DaShaun Wood, condanna la Benetton alla prima sconfitta casalinga in campionato; la quarta su 5 partite. Gli uomini di Ramagli, sia pur soffrendo, avevano in mano il match, ma lo 0/4 dalla lunetta di Austin e Mensah Bonsu ha permesso ai canturini, sotto di 2, di giocarsela nellultima azione. Spesi i due falli ancora a disposizione, i Casuals hanno lasciato agli ospiti 8. 8 sfruttati come meglio non si poteva…
A Treviso non è bastata una super prestazione di Mario Austin (26 + 15) e la solita energia di Pops (15 + 10), anche perchè Johnson (11 con 5/14) e soprattutto Chalmers (2/9) hanno ancora una volta ciccato. Per Cantù cè da sottolineare lottima prova di Wood (24), partito piano per finire alla grande (10 punti nellultimo quarto), abile anche a limitare Chalmers in difesa, cui si aggiunge il contributo di Fancis (17 con 7/8 + 7) e Brown (14).
Lavvio di partita è inguardabile. Entrambe le squadre esibiscono forzature ed errori anche quando la soluzione sembra comoda. A metà quarto ci sono solo 6 punti a referto (4-2 per gli ospiti). Treviso domina a rimbalzo (10 carambole in attacco!) e con un Johnson finalmente voglioso (8 punti dei primi 10 di squadra sono suoi; inevitabile chiedersi perhè alla fine ne avrà solo 11…) trova il primo vantaggio (10-8). Dallaltra parte del campo sono soprattutto Abukar (che poi sparirà dalla gara) e Francis a creare grattacapi alla difesa. La tripla di Gigli sulla sirena decreta il 18-17.
Il secondo è il quarto di Austin. Dopo lo 0/4 del primo parziale, sale in cattedra e delizia il pubblico con il suo impressionante repertorio offensivo, tra cui un schiacciata dopo virata in corsa. Super Mario firma 10 punti in un amen e linerzia è tutta della Benetton, che con la tripla di Maresca raggiunge il +10 (36-26). Treviso fa vedere buone cose in attacco, che beneficia della solita energia di Mensah Bonsu e del rientrante (sia pur inevitabilmente non al meglio) Mordente, ma Cantù, nel momento di maggior difficoltà, è brava a non far dilatare il passivo. La bomba sulla sirena di Wood manda tutti al riposo sul 44-37.
In avvio di ripresa, Denham Brown è scatenato (12 punti nel parzale): grazie a lui Cantù ritrova inerzia e si riavvicina. Lattacco trevigiano è in evidente difficoltà: Chalmers, oltre ai soliti evidenti problemi come direttore dorchestra, non si rende nemmeno utile in fase realizzativa, mentre Johnson vaga per il campo come un fantasma. Tutto poggia sulle iniziative di Austin, che però non può fare pentole e coperchi. Gli ospiti, che finalmente non soccombono a rimbalzo, dettaglio non da poco considerata la soffernza dei primi 20 (28-15 per i Casuals), confezionano un parziale di 10-0, che permette il sorpasso (52-56). La tripla di Gigli (8 punti: in progesso, ma ancora non basta) permette a Treviso di rimettere la testa avanti (59-57) e di ritrovare un pò di fiducia. 61-58 allultimo riposo.
Lultimo periodo si gioca sullequilibrio. La sensazione è che Treviso possa prendere da un momento allaltro un vantaggio sufficiente a controllare la gara. Di fatto però Cantù risponde colpo su colpo. Alla tripla di Johnson segue un parziale di 5-0 per gli ospiti (per il 71-72). Anche Austin buca la retina dallarco per un +4 (78-74) che potrebbe essere decisivo. Così non è: causa le disavventure in lunetta della Benetton e la prodezza di Wood, di cui ho già detto. 78-79 il finale.
Che dire. Lattacco trevigiano spesso pasticcia, e non si possono non imputare forti responsabilità a Chalmers (beccato ogni tanto da un pubblico stanco di vederlo troppo tempo con la palla in mano), si continua a vedere qualche amnesia difensiva di troppo… è difficile vedere il bicchiere mezzo pieno, anche se è indubbio che ci siano un pò più di spirito e voglia (il 47-34 a rimbalzo può essere indicativo). La squadra tale ancora non è e perciò si deve chiedere qualcosa di più ai singoli: Austin e Pops hanno risposto presente, Chalmers e Johnson no. Tutto qui.
A metà secondo quarto i canturini sembravano sul punto di sbracare. Invece gli uomini di Dal Monte hanno avuto la forza di non abbandonare mentalmente la partita. Il grande contributo di Brown nel terzo quarto, il migliore lavoro a rimbalzo e la vivacità di Wood hanno permesso a Cantù di rimanere a contatto, apparecchiando la tavola per un finale succulento.
PLAY OF THE GAME
La tripla di Wood che ha deciso la gara. Ovvio.
SALA STAMPA
Dal Monte: Dopo la sconfitta con Avellino ho parlato ai ragazzi. Oggi hanno dimostrato con i fatti di aver recepito il messaggio. Non ci si chiede di vincere tutte le partite, ma di giocarcele tutte. Latteggiamento dei ragazzi in campo mi ha soddisfatto: sarei stato perciò contento della prestazione anche qualora avessimo perso. Il piano partita prevedeva di evitare pick&roll e penetrazioni centrali, cercando di confinare lattacco della Benetton su un lato. Dovevano anche sfruttare il contropiede, perchè siamo più veloci degli avversari. Direi che abbiamo lavorato bene: non sempre siamo riusciti a fare quel che ci eravamo prefissati, ma cè sempre stata la determinazione, la testa, per provarci. Abbiamo subito molto a rimbalzo, nel primo quarto in maniera drammatica, poi abbiamo sistemato le cose e siamo così riusciti a stare in partita. Dedico la vittoria ai miei giocatori e soprattutto ai tifosi.
Ramagli: Partita figlia della tensione: vedi i primi minuti, caratterizzati da errori e da giocate senza logica. Tensione che è tornata ad attanagliarci alla fine: abbiamo sbagliato 4 liberi ed abbiamo commesso lerrore di non contestare come avremmo dovuto lultimo tiro. E forse si potevano gestire meglio i due falli che ancora avevamo da spendere. Cè tanto rammarico, dispiacere. Non dico disperazione, ma ci siamo vicini. Perchè abbiamo giocato magari male, ma con voglia e spirito.
Ci sono dei passi avanti? Ora faccio fatica a pensare ai passi avanti. Avrei solo voglia di mettere la testa sotto terra come gli struzzi. Farò le mie valutazioni in merito a mente più serena. Non ora. Era una partita molto importante, benchè fosse solo la quinta di campionato, e perdere così fa molto male. Non sono soddisfatto, perchè continuiamo a giocare male e perchè abbiamo perso. Però abbiamo preso quasi 50 rimbalzi, abbiamo corso, saltato, pur pasticciando ci abbiamo messo impegno. Il fatto è che la testa non è libera, non siamo sereni, e questo ci condiziona. Ora abbiamo perso unaltra partita e, per come è maturata la sconfitta, si tratta di una mazzata che mina ulteriormente la nostra condizione psicologica.