A chi, come il vostro “cronista”, ha visto all’opera il Simmenthal di Jellini, Bariviera, Brumatti, Masini, Kenney etc. etc. ed ha poi amato la Philips e la Tracer di D’antoni, McAdoo, Meneghin etc. etc. la partita di ieri lascia un amaro in bocca indescrivibile. L’Armani Jeans in questo momento, e sottolineo in questo momento, non è una squadra presentabile a certi livelli di competitività in serie A. L’assenza di Gallinari è stata più vole sottolineata da Marcovski nel pre-gara e in sede di commento dopo la partita ma, francamente, ci pare che attaccarsi alla mancanza nel roster di un ragazzo di 19 anni, bravissimo e dall’avvenire radioso di là dall’ oceano, sia del tutto miope e riduttivo. La crisi di gioco e risultati (ultima con soli 2 punti) della squadra meneghina ha ben altre motivazioni. Non sono io, naturalmente, il deputato a risolvere i problemi della mitica Olimpia, ma onestà intellettuale impone, ad oggi, di considerare deficitari giocatori sui quali era stata imbastita la campagna acquisti milanese. Se Gadson è quello visto fino ad oggi, e soprattutto ieri a Siena, c’è di che preoccuparsi, se Gaines ha subito in pochi mesi un’involuzione come quella che è sotto gli occhi di tutti c’è di che preoccuparsi, se Shaw viene considerato un pilastro sul quale costruire le fortune della squadra c’è di che preoccuparsi, se la tenuta nervosa dell’Armani è quella palesata da Bulleri (che sul – 30 ha commesso uno sciocco fallaccio di frustrazione su McIntyre punito con l’antisportivo) c’è di che preoccuparsi. A Siena, in definitiva è scesa un’Armani senza capo nè coda che, ne siamo certissimi, saprà risalire la china, ma che al momento lascia esterrefatti i propri estimatori. E a proposito degli estimatori c’è da sottolineare l’attaccamento di un manipolo di tifosi milanesi che si sono coraggiosamente sobbarcati un’alzataccia all’alba per raggiungere Siena e sostenere i propri beniamini. I tifosi lombardi hanno più volte invitato i giocatori a “tirare fuori gli attributi” ma le orecchie degli atleti in maglietta rossa erano probabilmente ripiene di cera. A metà del terzo quarto i tifosi ospiti hanno abbandonato il loro settore accompagnati, ci piace notarlo, da un applauso di solidarietà di tutto il pubblico senese. Al termine della gara, fuori dal palasport senese, c’è stato un faccia a faccia tra Bulleri e i tifosi, ci è sembrato sereno anche se molto franco e ci auguriamo che abbia sortito qualche benefico effetto.
Fin qui abbiamo parlato dell’Armani. E della Montepaschi che dire? Mah, si rischia di essere monotoni, qualsiasi avversario viene schiantato, gli ingranaggi senesi sono oliatissimi, i biancoverdi giocano a memoria, non sbagliano nulla, divertono, entusiasmano, vincono. In questo momento, inutile nasconderci, tra la Montepaschi e qualsiasi squadra italiana ci sono due categorie di differenza che puntualmente vengono evidenziate quando si affrontano i campioni d’Italia. Probabilmente è presto, molte squadre si sono compattate in ritardo rispetto a Siena, alcuni innesti stanno faticosamente venendo fuori, siamo certi che realtà come Treviso, Roma, Bologna ed anche Milano non potranno che essere protagoniste fino in fondo al campionato, ma ad oggi la dittatura mensanina non conosce ostacoli.
LA CRONACA:
Pronti via ed è 10 a 0 per i padroni di casa. Errori a ripetizione dell’Armani, Bulleri non trova la mira, Watson neanche, Gaines non incide mentre dall’altra parte McIntyre punge come al solito, Kaukenas confeziona un gioco da 3 punti ed una tripla di Sato fissa il 10 a 0 che costringe Marcovski al primo time-out. I consigli del coach milanese non sortiscono grandi effetti, il solo Watson cerca di reggere botta, una tripla di Bulleri avvicina i milanesi ma il vantaggio della Montepaschi non vacilla e si va al primo mini-riposo sul 23 a 14 per i padoni di casa.
Nel secondo quarto la Montepaschi prova a scappare ma un bel momento di Vukcevic stoppa il tentativo di fuga senese. L’ex Dusan, applauditissimo come sempre, infila la retina dai 6,25 e guida i suoi fino al -5 costringendo Pianigiani al time-out. Dal minuto di sospensione i senesi escono con ben altra determinazione e il vantaggio interno si dilata di nuovo. Sono due bombe consecutive di McIntyre e Ilievski a fissare il punteggio sul 43 a 30. Punteggio che sa già tanto di sentenza definitiva.
L’inizio del terzo quarto è il momento decisivo della gara. I senesi stringono inesorabilmente le viti della loro difesa. I tentativi dall’arco dell’Armani incocciano sempre il ferro senese, sotto canestro Eze e Stoonerook fanno la voce grossa e Kaukenas e McIntyre tagliano la difesa milanese come una lama nel burro. I soli Sesay (11 rimbalzi) e Watson (12 punti e 10 rimbalzi, il migliore dei suoi) nulla possono contro lo strapotere senese. A Bulleri saltano i nervi e commette un antisportivo a centrocampo facendo volare McIntyre che non gradisce, Aradori, Shaw, Gaines e Gadson sono impalpabili ed ecco sfornato il 71-45 che c’introduce all’ultimo inutile mini-tempo.
Accademia per 10 minuti filati, questo è l’ultimo quarto. Show continuo della Mens-Sana, Armani già sotto la doccia da tempo e vantaggio senese che si dilata a vista d’occhio. I biancoverdi toccano anche il +40 e i due allenatori svuotano le panchine per concedere minuti a tutti in mancanza di un equilibrio che, in realtà, non c’è mai stato fin dall’inizio. Si chiude sul 95-59.
UN PO’ DI NUMERI:
MONTEPASCHI: Berti 2, McIntyre 20, Ilievski 12, Eze 6, Carraretto 2, Sato 17, Thornton 7, Lavrinovic 13, Kaukenas 14, Ress 2.
ARMANI: Sesay 7, GAines 7, Tourè 4, Bulleri 7, Aradori 6, Shaw 2, Watson 12, Vukcevic 9, Gentile 2, Gadson 3.
VALUTAZIONE: 130-35 (c’è bisogno di chiedere a favore di chi?)
TIRI DA 2: MPS 57,6% – ARMANI 53,3%
TIRI DA 3: MPS 36,8% – ARMANI 19,0%
TL: MPS 85,7% – ARMANI 71,4%
RIMBALZI: MPS 28 – ARMANI 33
THE PLAY OF GAME: Due stoppate stratosferiche in 10 secondi, prima Ress cancella il tentativo di Vukcevic ad un’altezza siderale ma, nel capovolgimento di fronte, Watson rende pan per focaccia a Kaukenas.
SALA STAMPA:
Pianigiani: sono contentissimo del risultato, del gioco, dell’atteggiamento dei ragazzi. Non abbiamo mai permesso all’Armani di avvicinarsi e di fare il proprio gioco. Sappiamo che i milanesi hanno tanti punti nelle mani e molte soluzioni ma noi siamo stati bravi a tamponarli. Siamo in un gran momento e vogliamo continuare il più a lungo possibile ad ottenere certi risultati. Ora comincia l’Eurolega e tutto sarà più difficile, siamo in un girone di ferro dove tre squadre sono già certe di passare il turno (Tau, CSKA e i greci), noi ci giocheremo gli altri due posti ma se ci presentiamo con questa intensità e questa voglia di fare possiamo riuscirci. Oggi Ress ha giocato nonostante la febbre e Stoonerook si è messo al servizio della squadra senza neppure tentare un tiro dal campo. Quest’abnegazione e questa voglia di stare insieme ci sta portando lontano.
Marcovski: valuteremo con la Società se questi giocatori possono stare insieme e darci quello che noi crediamo possano darci. Non è il momento di parlare ma di lavorare ed applicarci al massimo. Dobbiamo ritrovare coesione ed intensità mentale e fisica.